martedì 26 marzo 2013

Ancella di Michele Costantini


Affascinami, 
spogliami di ogni volontà 
governami la mente 
prendi i miei desideri
trasformali nella tua passione.
Segna la mia pelle delle tue voglie più indecenti
penetrami il corpo che i tuoi sensi ne compiacciano.
Lascia che io diventi per te ciò che vuoi ,
realizzami nel tuo sogno più perverso
dominami immorale
e sarò la tua devozione.

Semplicemente un bacio di Francesca Delli Colli



Un bacio….un bacio ha mille essenze
e infiniti odori,
Ed un bacio e’ per sempre in qualsiasi modo venga dato.
La sensazione che ti regala
E’ un marchio che si stampa sul cuore
E sul corpo.
Un bacio ti scrive sulla pelle
Cio’ che non si riesce a dire.
Un bacio trasmette,
parla o sta in silenzio,
sussurra o urla,
da emozione o ti gela,
imbarazza o ti scioglie,
E’ infantile o malizioso,
bagnato o asciutto,
trepidante o anonimo,
timido o sfacciato,
dolce o amaro,
lento,
veloce,
accarezza,
morde,
ama,
odia.
Tutto questo in un
Piccolo grande gesto:
Un bacio 

Parole di Larissa Ragdoll


Come un ago la tua parola
é penetrata nella mia rosa
e lì é rimasta, ferita a aperta,
a far zampillare i miei desideri
invano.

Istanti sospesi nel tempo di Francesca Delli Colli



Ho ancora il tuo sapore sulle labbra bagnate
e gonfie di voglia,
la pelle piena del tuo respiro
e il tuo odore sulla pelle mi inebria i ricordi.
Il mio corpo ti parla anche senza parole,
le tue dita sul collo
traducono i battiti del mio cuore
in quell'emozioni che mi annientano.
L'eccitazione si scioglie
avvolta da quei brividi che non
riesco a mascherare.
Le dita che affondate in me,
mi mozzano il fiato
svuotando la mente,
e le parole si impigliano tra le labbra.
Ma so che ho parlato...
e tu ascoltato.
Ti sento addosso anche se non mi tocchi
mi schiaffeggi solo con le parole
e mi baci con lo sguardo.
Nuda da ogni cosa davanti ai tuoi occhi.
Mi rivesto di te.

Sorridi di Giovanni Piccirilli



La incontrai d'inverno in un vicolo ed era triste. 
La incontrai in un prato a primavera ed era triste. 
La incontrai in una spiaggia d'estate ed era triste. 
La incontrai in un parco in autunno ed era triste. 
Tornò l'inverno e la incontrai nuovamente, 
ma questa volta ebbi il coraggio di chiederle:" Perché tanta tristezza?
Lei si voltò e rispose:
"Sorridi ed io sarò sorridente. Io, sono la Vita"

Piacere di seta di Restif Delabre



"Donna e femmina, 
femmina e donna, 
in un gesto, 
in un attimo, 
una chiave che apre scrigni 
di pensieri proibiti
e con garbo
li adagia sulla seta del piacere." 

Perpetuo di Restif Delabre


“Liberarti imprigionandoti.
Imprigionarti liberandoti.
Un’altalena in perpetuo rinnovarsi,
la staticità del dinamismo.
La chiave delle tue inibizioni 
per il lucchetto delle mie passioni.”

Petali di tempo di Restif Delabre


"Lancette di petali 
umidi di desideri taciuti 
a scandire incessanti 
l'infinito possederti." 

venerdì 15 marzo 2013

Vita e morte di Allie Walker

Seduta, impassibile attendo.
Contemplo la vita e la morte,
tutto ciò che ho visto e fatto,
tutto quello che sono stata
e quello che posso diventare...
La mia mente,
una sterile stanza cupa adesso,
luogo della mia rinascita,
un sepolcro da aprire,
foriero di un nuovo inizio
o del mio destin temuto...

Ancora un attimo di Giuseppe Balsamo

Chini il capo dopo l'amore, lo squillo del cellulare ci desta dal sogno. Esco fuori per rispondere, non ho segreti, è delicatezza non voglio rovinare la perfezione. Mi senti parlare oltre la porta, rientro trovandoti con l’intimo. Ti sorrido disarmato, afferro l’orologio sul comodino, il nostro tempo sta scadendo ma non voglio rassegnarmi, fossero ancora solo per pochi minuti mi spoglio completamente e cerco il calore del tuo corpo sotto le lenzuola. “Non abbiamo tempo..” le tue parole sussurrate all’orecchio mentre sono di nuovo dentro di te, mentre il piacere ci assale magicamente regalandoci alti istanti di del nostro sogno

Tramonti di Federico Nanker-Phelge

Seduto su una panchina 
Il sole forte Mi bruciava gli occhi 
La testa curva e china 
Nella mente la mia sorte
Nelle orecchie dei rintocchi
Ormai giunta era la sera
Troppo prossima la notte
Con tutti i suoi pensieri
È fuggito un altro giorno e tu non c'eri
Indugi e speranze perse e rotte
Questo ormai tu sei: una chimera...

Anime Immortali di Giuseppe Balsamo


Le sue labbra ritornavano sul mio collo percorrendolo con la lingua, mascherando così la traccia dei suoi denti aguzzi impegnati a rubarmi l’ anima.
La mano sul mio sesso turgido, confondeva il suggere. Chiudevo gli occhi e l’orgasmo sopraggiungeva impedendomi la vista delle minuscole tracce di sangue, proprio sotto il lobo delle mie orecchie.
Lo stupore la assalì quando il frassino le trafisse il cuore.
Sono passati secoli, sempre volti nuovi mentre cerco il suo col desiderio di quel gusto mai dimenticato.
Stanotte violerò il suo sesso, l’orgasmo la assale mentre è il suo sangue a colare dal collo candido

Il gioco dell'anima di Charmel Roses

Il gusto amaro del desiderio.
Sembravano così lontani ora, persi, svuotati di ogni contenuto, afflitti da quel gusto amaro del desiderio. Separati e naufraghi in quei mondi apparentemente inconciliabili, eppure ...
Loro avevano più di qualcosa in comune, qualcosa che non si può spiegare a parole, qualcosa che li rendeva unici e complici nello stesso modo di quelle passioni vissute attraverso quel percorso intrapreso con le loro parole. Quel loro cercarsi lo facevano scavando dando lettura dell'anima dell'altro.
Era cominciato tutto con un sms, o forse più precisamente, era incominciato ancor prima, in quella presa di coscienza che il loro essere era incompleto e che pertanto dovevano proiettarlo in una direzione, non importava quale purché non rimanesse lì, a morire. Così, come calamite si erano trovati l'uno a dar esposizione alle esigenze dell'altro, era come spogliarsi lentamente quel loro parlarsi, fino a rimanere nudi in balia del desiderio. La loro voce condiva inesorabilmente le loro esistenze fin quasi a non essere più sufficiente. Fin dove si sarebbero potuti spingere? 
Rese il cellulare e digitò quella frase che sarebbe stata il precipizio delle loro esistenze. Tre sillabe maiuscoli per dare forza a quel suo pensiero, quasi un urlare propria anima. 
I minuti trascorsero nell'attesa di una risposta come se quel tempo fosse stato dilatato all'infinito. 
La risposta arrivò, nessun carattere, nessuna sillaba, solo un cuoricino rosso.
Ad esso a qualche istante dopo seguì un altro sms, AMORE, anch'esso gridato, incontriamoci.
“Vengo a prenderti in Piazza Roma tra 10 minuti” 
“OK”
Vederla lì su quella panchina, le fece mancare il respiro, l'amava e questa era la sua follia, l'inizio della loro fine.
Aprì la portiera della macchina sfiorandole le labbra, fu lì che riuscì a recuperare quel respiro rapendo quello di lei, trascinato da quella voglia di viverla oltre il sapore della sua pelle.
Andarono verso il mare parcheggiando sotto una coperta di stelle visibile dal tetuccio apribile della fuoriserie.
- Dicevi? Esordì lei che per tutto il tragitto rimase in silenzio.
- AMAMI
Ancora una volta quelle parole polverizzarono tutti i suoi pensieri, annichilendo ogni sua replica.
Fecero l'amore, affondando l'uno negli occhi dell'altro e liberandosi con foga dei propri indumenti in quel desiderio carnale che assalì i loro corpi.
E quando si accorsero di ciò che stavano facendo ormai era troppo tardi. La strada che stavano percorrendo era senza via d'uscita, giacché non era dato loro viversi compiutamente e quell'orizzonte ormai troppo vicino che non si poteva evitare, arrivava in fretta con tutto il suo carico di dolore, come un'onda anomala in riva al mare che ti schiaffeggia improvvisamente e ti scuote sballottandoti e bagnandoti del suo stesso sapore.
Non c'era un motivo ora per quei silenzi, per quegli sguardi evitati nei sedili posteriore dell'auto che li aveva resi così amanti a tutti gli effetti, erano semplicemente precipitati nel loro tormento. In ciò che per loro non aveva via d'uscita. 
- Cosa siamo? Disse lei rompendo il silenzio dell'abitacolo
- Cosa siamo? - Riprese lui cercando di prendere tempo per pensare. - Siamo anime tormentate, perennemente insoddisfatte di se stesse che si cercano in quel gusto amaro del desiderio.

Intimi particolari di Insolito Scrittore


"L'ho tolto! So che ti avrebbe fatto piacere saperlo." Disse con la sua voce calda dal suo cellulare.
"Mi avrebbe fatto piacere osservarti mentre lo facevi." replicai con voce velata da un certo desiderio di essere da lei, comprendendo immediatamente di cosa stavamo parlando.
"Mi hai vista tante volte farlo, cosa c'è di diverso ogni volta? Cosa c'è di diverso ora?"
"Che lo facevi per me!"
"E ora?"
“Non sono io è il desiderio di me”
“Che differenza fa?”
“Che io posso essere anche quel desiderio ma quel desiderio può non essere di me.”
“Vaff.” Click


Un "auto" per tutti

Di Giuseppe Balsamo
Il tuo piede mi massaggia il membro turgido, guardi altrove sapendo quello che sto scrivendo “sono fuori per pranzo”. Il tasto invio seguito da un breve suono di invio, poi è il tuo turno di fare la stessa cosa. Getti la sigaretta e le mie mani sono fra le tue cosce, le mie labbra sulle tue. Sei già umida, vogliosa, non ti basta mai, non ti basto mai. Risalgo sul tuo reggicalze fino a scoprirti le natiche bianche, le violento con le mie dita, mentre la tua bocca lambisce incessantemente il mio membro. Entrambi ancora lo stesso messaggio “sto arrivando!”.  (Drabble)

Il gusto amaro del desiderio. di Insolito Scrittore
Sembravano così lontani ora, persi, svuotati di ogni contenuto, afflitti da quel gusto amaro del desiderio. Separati e naufraghi in quei mondi apparentemente inconciliabili, eppure ...
Loro avevano più di qualcosa in comune, qualcosa che non si può spiegare a parole, qualcosa che li rendeva unici e complici nello stesso modo di quelle passioni vissute attraverso quel percorso intrapreso con le loro parole. Quel loro cercarsi lo facevano scavando dando lettura dell'anima dell'altro.
Era cominciato tutto con un sms, o forse più precisamente, era incominciato ancor prima, in quella presa di coscienza che il loro essere era incompleto e che pertanto dovevano proiettarlo in una direzione, non importava quale purché non rimanesse lì, a morire. Così, come calamite si erano trovati l'uno a dar esposizione alle esigenze dell'altro, era come spogliarsi lentamente quel loro parlarsi, fino a rimanere nudi in balia del desiderio. La loro voce condiva inesorabilmente le loro esistenze fin quasi a non essere più sufficiente. Fin dove si sarebbero potuti spingere? 
Rese il cellulare e digitò quella frase che sarebbe stata il precipizio delle loro esistenze. Tre sillabe maiuscoli per dare forza a quel suo pensiero, quasi un urlare propria anima. 
I minuti trascorsero nell'attesa di una risposta come se quel tempo fosse stato dilatato all'infinito. 
La risposta arrivò, nessun carattere, nessuna sillaba, solo un cuoricino rosso.
Ad esso a qualche istante dopo seguì un altro sms, AMORE, anch'esso gridato, incontriamoci.
“Vengo a prenderti in Piazza Roma tra 10 minuti” 
“OK”
Vederla lì su quella panchina, le fece mancare il respiro, l'amava e questa era la sua follia, l'inizio della loro fine.
Aprì la portiera della macchina sfiorandole le labbra, fu lì che riuscì a recuperare quel respiro rapendo quello di lei, trascinato da quella voglia di viverla oltre il sapore della sua pelle.
Andarono verso il mare parcheggiando sotto una coperta di stelle visibile dal tetuccio apribile della fuoriserie.
- Dicevi? Esordì lei che per tutto il tragitto rimase in silenzio.
- AMAMI
Ancora una volta quelle parole polverizzarono tutti i suoi pensieri, annichilendo ogni sua replica.
Fecero l'amore, affondando l'uno negli occhi dell'altro e liberandosi con foga dei propri indumenti in quel desiderio carnale che assalì i loro corpi.
E quando si accorsero di ciò che stavano facendo ormai era troppo tardi. La strada che stavano percorrendo era senza via d'uscita, giacché non era dato loro viversi compiutamente e quell'orizzonte ormai troppo vicino che non si poteva evitare, arrivava in fretta con tutto il suo carico di dolore, come un'onda anomala in riva al mare che ti schiaffeggia improvvisamente e ti scuote sballottandoti e bagnandoti del suo stesso sapore.
Non c'era un motivo ora per quei silenzi, per quegli sguardi evitati nei sedili posteriore dell'auto che li aveva resi così amanti a tutti gli effetti, erano semplicemente precipitati nel loro tormento. In ciò che per loro non aveva via d'uscita. 
- Cosa siamo? Disse lei rompendo il silenzio dell'abitacolo
- Cosa siamo? - Riprese lui cercando di prendere tempo per pensare. - Siamo anime tormentate, perennemente insoddisfatte di se stesse che si cercano in quel gusto amaro del desiderio. (Racconto Breve)



Mia di Michele Costantini


angelo ardito caduto tra emozioni e sensi
ora aperto ai miei desideri sfrenati
assaporo ogni sfumatura delle tue paure, delle tue emozioni
la mia passione ti brucia indecente la pelle 
ti segno della mia licenziosa possessione
quando mai sei stata così libera 
come da quando sei mia ?

Gocce di te di Federico Nanker-Phelge


Tu sei come una goccia
che scorre lenta come una carezza.
Puoi esser triste, come nel pianto di un bambino
o felice, come la rugiada che imperla i fiori nel mattino.
Sei leggera e voli via, sollevata da una fresca brezza
ma sei tenace e paziente, buchi anche la roccia.

La mia vita si era mestamente inaridita,
nulla riusciva nella mia tristezza a fare breccia;
sentivo questa goccia che dal viso mi scendeva,
accarezzandomi la pelle fino al cuore.
Ma non era fredda lacrima, bensì una stilla di calore...
E pian piano il mio dolore si molceva.
Finalmente ci sei tu che, goccia dopo goccia,
hai riempito nuovamente di vita la mia vita.

Eleonora Rossi Seta

esse quis vos volo,
esse quod anima vestra vult,
esse quod vestri mens vult et semper voluit,
omne quod circumstans me et meum interminatum devotione pro vobis
pura sunt sicut Im servus
mens, anima, corpus
vos et tantum te et semper

lunedì 4 marzo 2013

Il passato di Chicca Costanzo


E adesso, cosa sono?
Aria dimenticata
nella mente disincantata.

Un elogio con gli amici di un corpo,
agile e perverso ...

Un nome da nascondere a lei,
quella nuova,
puoi dirle solo che non ti piacevo
e fai fatica a ricordare che esisto,
quando c’è lei.

Che persona inutile, insignificante, sono stata:
eppure, fino a ieri, mi hai amato.

Una immagine per tutti


Occhi di foresta di Larissa Ragdoll


Nei tuoi occhi brillano
foreste di alberi secolari,
uccelli fuggono dai rami
delle tue ciglia
spaventati dal loro lieve battito.
E all'improvviso sgorgano
ruscelli di lacrime d'amor perduto...
a fecondar la terra.


Tutta sbagliata di Lu Salomè

Lei era così.
Tutta sbagliata.
Occhi a guardare il cielo 
e mettere radici tra le nuvole.
E lacrime che innaffiavano 
un terreno di sogni infranti.
Sulla sua testa nessun riparo
se non i suoni di un altro giorno 
trascorso inutilmente

Inquietudine di Michele Costantini

buio di te
nella luce del giorno
cento scale 
mille gradini
con te ma senza te
sai cos'è la lontananza?