mercoledì 30 aprile 2014

LA SUA NUCA di Andrea Rossi




Mi rapiva la sua mente
la sua nuca perfetta
la sua rara bellezza
il colore dei suoi pensieri
stravagante ossessione
il suo equilibrio imperfetto
la stravagante idea di noi
il guardarmi negli occhi
senza parlare
le gambe tremanti
da trattenere piano
piccoli dettagli
da scrivere in due
qualcosa che nasce piano
si mescola tra la folla
voci distratte
magia che nasce
profumi di primavera
sensazioni nuove
pezzi di cielo
da mordere piano
sorriso imbarazzato
da prendere al volo
la vita che corre
un gioco che nasce.

SE VERRAI di Andrea Rossi




Se verrai da me
ti insegnero' a volare
lasciar vibrare i pensieri
in aria tra le nuvole
come una piuma
adagiarsi sulle vette
dei tuoi obiettivi migliori
ti insegnero' a pensare
nel buio
a tentoni
Il tuo equilibrio imperfetto
trovando la luce
ti insegnero' a trovare
il battito
l emozione di un sogno
il tuo tesoro nascosto
la voglia di esserci
ti insegnero' a scalare
I sogni
cavalcare i sorrisi
sentirti
speciale
unica
frutto proibito
degli abissi del mare
ti insegnero'
a venire da me...

LA FAME DELLE ANIME di Asianne Merisi




In una stanza muta il mio sorriso squarcia
il velo del silenzio...
Mi affascini, mi intrighi...
Sei una droga...
l'aria che respiro, come alito di vita,
cibo che sfama, come vizio irrinunciabile,
acqua che disseta, come fonte di energia.
Eppur mi trema la mano...
Sono nettare da assaggiare infinite volte
Non ho parole con cui trascrivere,
le mie emozioni voglio lasciar morire,
sono troppo forti, troppo chiare,
assapora il nettare
e l'energia che sprigiono,
avvolgimi di piacere, saziami e io sazierò te.
Con mani tremanti afferro il tuo sguardo
bevendo pensieri.
E' nell'angolo di eternità
che circonda e contiene,
un piccolo teatro perfetto, le nostre anime che danzano.
Lascia che la tua anima si stringa alla mia,
cogli quest'attimo di felicità
e fallo tuo.
..oltre.

UN BACIO LUNGO 10 CENTESIMI di Giuseppe Balsamo




Le piaceva talmente tanto quella voce,
quel suo modo di parlare,
come fosse solo su una montagna,
perduto in mezzo ad un oceano.
Adorava quelle sue stranezze,
quelle cose taciute,
le promesse di un ti dirò,
il ticchettio delle monetine che cadenzavano il tempo del loro parlare,
quell'ultimo bacio lungo dieci centesimi.
Si trovò così affascinata da tutto questo che,
finché quella voce non la ebbe sulle labbra,
calda, umida e finalmente reale,
non smise mai di parlargli.

ODIO di Alice Stregatta




Odio questi giorni grigi.
Bui, senza il raggio di sole del tuo sorriso. Tetri come il mio umore.
Li dipingo di nero lavagna.
Comprerò gessetti colorati per pasticciarli di sogni.
Turchese come il cielo sotto il quale vorrei passeggiare con te. Intreccia la tua mano alla mia.
Verde prato sul quale sdraiarci: verde speranza alla quale aggrapparsi. Tu sei con me.
Bianco sabbia accecante sulla quale rotolarci. Calda... Stringimi.
Arancione risata se mi fai il solletico. Toccami.
Rosso passione. Prendimi.
Blu cobalto screziato di viola... Tramonto sul nostro futuro, che inizia oggi. Tienimi.
Rosa e giallo... L'alba di ogni domani. Non lasciarmi.
E invece, non mi rimane che polvere di gesso sulle mani, cancello le illusioni. Sei lontano.
Mi immergo nel nero più nero.
Nero pece.
Oggi.

L'AMORE DELLE ANIME di Asianne Merisi




L’amore tra due anime
Si cerca e si ritrova
Dipingi in me un'altra isola.....no......tu non puoi farmi male
Conducimi nell'estasi ,restami dentro
prendi la mia mano sostegno al tuo destino,
sfiorami i capelli, raccogli i pensieri miei
Sussurrami tenui nostalgie, ti prego ora non smettere...
Raccontami poesie amiamoci ora, e poi ancora
dammi un bacio violento,
asciuga il gelo, nascondilo al cuore
Porta la mia anima nuda attraverso il deserto
Lei si nutre di ciò che nessuno sa regalare
I miei occhi chiedono spazio,
non posso controllare in eterno lo spazio intorno a me
Mi rubi l’anima... amore
ma colpa non hai se è proprio l’anima mia quella che vuoi.
Conclusione non c'è,decidere non mi è stato concesso
perchè noi siamo come gocce di pioggia
non possiamo viaggiare da sole
adesso è l'inizio di una interminabile fine, amore...
..oltre .

IL SOGNO D'AMORE di Alice Stregatta




Un sogno che ti sfiora è prezioso.
Se poi è un Sogno d'Amore, è anche raro. Rarissimo come il Gronchi Rosa, oh!
Ma bisogna vederlo, capirlo, esser pronti a coglierlo. Accoglierlo.
Altrimenti ti svolazza attorno per un po', ti tocca delicatamente, ti urta contro per farsi notare...
Indossa il suo incanto migliore, ti blandisce e promette Felicità. Quell'utopico stato di grazia, impossibile da raggiungere con qualsiasi delle millemila forme di realtà esistenti. Il migliore dei mondi possibili.
Un mondo a Due. (Noi, due.)
Ti osserva, attonito, stupito di non esser afferrato al volo: cavalcato.
Perchè su un Sogno d'Amore ci puoi fare un viaggio bellissimo.
"Ci puoi fare il giro del mondo in un secondo", o semplicemente il giro dell'isolato. Ma insieme.
Su un Sogno d'Amore c'è posto solo per due.
Ti può accompagnare e sollevare nei giorni tristi, può allietare quelli belli.
Lui può tutto e in ogni luogo.
Non importa la distanza, non importano le condizioni avverse, gli ostacoli e i tentennamenti.
Lui sa che Tutto Può.
Per tutta la vita, per un tratto di strada... Oltre i confini dello spazio e del tempo. Oltre...
Ti da voglia di dire, fare, raccontare, confidare, agire, rivoluzionare.
Ti fa cambiare vita.
Per questo è così tronfio.
È sicuro che nessuno che abbia la fortuna d'imbattersi in lui possa ignorarlo o, peggio ancora, rifiutarsi di viverlo. Ma accade... Una volta su un milione, accade, purtroppo.
Allora il Sogno diventa triste, si fa piccolo piccolo, si allontana mestamente.
Mogio. Incompreso.
Ti guarda in tralice.
Non si arrende.
Ci riprova ancora una volta, e ancora e ancora e ancora...
Con sempre meno convinzione, però.
Fa quello che un Sogno deve fare.
Svegliarti e farti vedere le cose dal suo punto di vista: dalla sua prospettiva!
Fa il suo lavoro, come ogni sogno che si rispetti. Spande magia!
Infine, stremato, svanisce come d'incanto.
E tu non ricordi quasi se e cosa è stato, successo, accaduto.
Hai sognato che Il Sogno d'Amore volesse rapirti. Rapirvi.
Ma ha fallito...
Povero misero Sogno: di te non resta che Illusione...

lunedì 28 aprile 2014

IL FILO DI PERLE di Giuseppe Balsamo




“Allora è deciso! Mandiamo il Grimaldi!”
Sogghignava il commissario Ansaloni, pensando alla mia faccia quando mi avrebbe dato l'incarico. D'altra parte si trattava di un bel lavoro all'acqua di rose, giusto per mettere la pratica a posto. Quell'odioso anonimo, sicuramente il solito comunista, permettersi di di inviare un esposto anonimo sul Barone Montini, addirittura accusarlo di corruzione.
Il signor Questore sicuramente si era consultato col Podestà, assicurandolo che avrebbe scelto la persona giusta e che nulla sarebbe saltato fuori, semplicemente bisognava che le cose seguissero il loro corso, quello che che oggi si chiamerebbe “un atto dovuto”.
Il Commissario mi ripetè esattamente le parole del signor Questore:”Ispettore Grimaldi, dovete sentirvi onorato, è stata considerata la vostra educazione impeccabile, il vostro saperci fare, la vostra comprensione”. Il che voleva dire:”Siete un buono a nulla, cerchiamo di non perdere tempo con questa questione che abbiamo cose più importanti da fare, qui stiamo costruendo un Impero”.
Prima di congedarmi, il signor commissario mi squadrò da capo a piedi, poi leggermente imbronciato, calando gli occhialini sul naso:”E cambiatevi d'abito diamine, sembrate uno straccione, vi sembra il modo di presentarvi dai Baroni?” dicendo quest'ultima frase si alzò persino in piedi quasi fosse osservato dal Re in persona.
D'altra parte anche io mi passai le mani sul bavero della giacca perennemente sgualcita, nell'impossibile impresa di rassettarla.
“Bastardo e figlio di una cagna!”, ovviamente lo sussurrai appena fuori dall'ufficio del signor Commissario, il quale evidentemente mi aveva in così alta considerazione che non potevo certo prendermi il disturbo di elogiare le sue virtù.
Non che mi importasse più di tanto andare a fare quel lavoro che sapevo sarebbe stato inutile, un pro forma per mettere a tacere l'anonimo delatore, sicuramente un comunista!
La cosa peggiore, ne ebbi conferma non appena uscii fuori, restando abbagliato dai caldi raggi del sole di agosto, era la risalita in bicicletta della stradina arida e sassosa che conduceva al villone dei Montini.
Senza perdermi d'animo, scartando immediatamente l'idea di cambiarmi d'abito, consapevole che l'appuntamento con i Baroni era stato fissato dalle alte sfere, inforcai la bici e cominciai a pedalare.
Sentivo la camici inzupparsi sulla schiena, tanto che alla fine rinuncia all'ardita impresa, rassegnandomi a percorrere l'ultimo tratto di strada spingendo la bici, continuando a maledire nell'ordine: il signor Commissario, il signor Questore, i Baroni Montini fino alla loro settima generazione, l'impero ed infine l'anonimo delatore: sicuramente un Comunista!!
Giunto all'ingresso della villa, mi venne a a ricevere la Rosina, nel suo lindo vestitino azzurro, sembrava lei la baronessa. Impettita, col naso all'insù, riferì che mi avrebbe annunciato, sculettando verso la villa, lasciandomi a cuocere sotto il sole di agosto.
Il barone non c'era, mi avrebbe ricevuto la baronessa, nel salottino al piano di sopra:”E pulitevi le scarpe ispettore!”
Chinai il capo osservando i mocassini, questa volta non provai nemmeno a togliere lo strato bianco di polvere, pensando che almeno avrebbe un po' coperto i buchi.
Non avevo mai veduto prima la Baronesse, mi accolse in un piccolo salottino adiacente la camera da letto. La porta era aperta e si intravedeva il letto disfatto.
D'altra parte, nonostante l'ora non doveva certo essersi svegliata da molto. Nonostante fosse truccata, indossava una sottile vestaglia di seta color crema, che poco lasciava all'immaginazione.
Il caschetto di capelli color rame le dava un'aria algida e determinata. Nonostante fosse piena estate la pelle era color del latte, quasi diafana, tanto che il filo di perle che le impreziosiva il decoltè sembrava più scuro di quell'epidermide incontaminata.
Fumava una sigaretta, portando alle labbra rosse e sottili, un bocchino d'argento finemente lavorato.
“Sedetevi ispettore”
“No, preferisco restare in piedi se a voi non dispiace”
Fu lei a sedersi, accavallando le gambe e mostrando le cosce lisce e perfette. Fumava. Fumava e si divertiva , trovandomi evidentemente molto divertente.
Povero il signor Commissario, povero il signor Questore.
Evidentemente l'ispettore Grimaldi, cioè me medesimo, non ero persona così corretta, così educata, così (come diceva il signor Commissario?) ecco così accomodante.
Spiattellai alla signora Baronessa, tutto quello che sapevo. Tutto quello che non sapevo, ma anche tutto quello che avrei potuto sapere.
La cosa evidentemente non la divertiva più, nervosamente si alzò impettita, andando verso la finestra, accendendosi un'altra sigaretta, questa volta senza bocchino.
Fu il mio turno di divertirmi, perchè la mia mano impolverata andò dritta fra le sue cosce candide.
Fu solo un piccolo fremito, ma nessuna resistenza.
La scopai in piedi, da dietro.
Quando venne il suono dei suoi gemiti fu interrotto dal rumore di piccole palline che rotolavano per terra. Il rotolio di minuscole biglie preziose e bianche come i mari del sud, rotolarono per terra, sciogliendo il filo del piacere che venne fuori dalle sue labbra rosse e sottili.
Non contento la volli ancora, bovinamente approfittai delle sue terga, fu il momento del mio piacere che riversai in lei, accasciandomi sulla sua schiena.
La baronessa evidentemente gradì il prezzo da pagare, come si direbbe oggi :”un atto dovuto”. Così approfittammo del sua talamo disfatto, finchè entrambi non fummo sazi e reciprocamente consapevoli di ogni minuzioso particolare dell'epidermide altrui.
La lascia sdraiata, fumava.
Indossai il mio abito sgualcito, ormai inutile rassettarlo.
Pensai che il ritorno era tutto in discesa.
Riflettei su un supplemento di indagine che sia io che la Baronessa avremmo gradito, una sorta di “atto dovuto ecco”, chissà però che cosa ne avrebbero pensato nell'ordine: il signor Commissario, il signor Questore, il Barone Montini marito, l'impero ed infine l'anonimo delatore - sicuramente un Comunista!!

SPECCHI di Fiona Miller




Diverse persone che transitano nella mia vita, credono di saper sapientemente e giustamente tenere un grande specchio contro di me che mi dica chi sono, cosa voglio, da dove vengo e dove voglio arrivare.
Io, per fortuna, trovo questi specchi così sporchi e sudici da non vederci niente.
Altre persone, radicate nella mia vita, mi tengono uno specchio contro solo quando chiedo espressamente aiuto. Cioè quasi mai. Queste persone sanno che io odio gli specchi, e allora ci hanno messo un telo sopra e mi hanno detto che posso spostare solo l'angolino a sinistra, se voglio, e sbirciare un po', ma è inutile tentare di mentire a se stessi.
Lo specchio rende nuda ogni volontà, ogni costrizione mentale e riflettendo, fa riflettere, in ogni accezione del termine.
Non a caso il verbo riflettere ha questa ambivalenza.
Credo che chi tiene lo specchio finisca per essere risucchiato al suo interno, costringendo il reggente a riflettere egli stesso attraverso la verità riflessa negli occhi di chi si sta specchiando.
Lo specchio diventa esso stesso nemesi...
Trovo che essere messi di fronte a se stessi sia positivo, di per sè, ma trovo che certi metodi violenti di essere messi di fronte a se stessi, siano inutili e dannosi...

FIDATI DI ME di Asianne Merisi




Mi lascio divorare da questa ardente passione,
che mi fa sentire nell’aria, nel respiro, nell’anima,
la peccaminosa voglia di te
Sento la tua voce..e potrei impazzire solo per una tua parola per ME
Colorami di ROSSO.. io desidero solo perdermi ancora tra le tue righe..
TU sei il tormento che mi “SBATTE” ogni notte sopra il letto…
Placa la mia ANIMA......falla tacere ti prego…falla godere…
Ho voglia di commettere un PICCOLO…peccato!!
Ho imparato a chiudere gli occhi e nel silenzio più profondo..
sento la tua presenza venirmi incontro.
vorrei rubare un pò della tua vita anche se non mi appartiene.
mi abbandono a te stordiscimi col tuo odore che sa di uomo
Non ti sentirai più libero ma schiavo
di questa attrazione che libererà
i tuoi sensi lasciandoti stordito di me
Ti sei schiantato contro il mio cuore..e questo tuo penetrarmi
così violentemente, non è affatto doloroso.
Sfiorami..toccami ora..e fallo subito. Strappami l’anima..
assaggiala…e dimmi che sapore ha…
questa notte voglio dividere con TE..
la parte più dolce e tenera che è in ME..
Nella vita fidati delle tue sensazioni
Fidati del tuo cuore....fidati di .....ME
..oltre.

SENZA REGOLE di Asianne Merisi




Desidero lasciarmi guardare così..Nuda..Libera...e senza segreti..
Vorrei che il mio desiderio ti raggiungesse
la voglia di te mi sfiora ad occhi chiusi,
mi tocca dappertutto, ed è un piacere intenso che mi vive dentro…
lunghissimi silenzi..così eccitanti..si alternano a dolci e imbarazzanti parole, lasciando posto al ritmo ingordo dell’ AMORE
da inspiegabili MISTERI sulla pelle,
noi..che sappiamo sentire la vita fra le mani
Ci saranno giorni in cui mi penserai,
un’ irrefrenabile voglia di noi ti assalirà.
tu placala cercandomi, amandomi, possedendomi,
accompagnerai delicatamente il mio corpo dentro al tuo..
sfiorandolo, ed io sarò li.. esattamente li
Ogni volta che sentirai un brivido sulla pelle,
sarà perché io sto pensando a te,
non so se fai parte di me, ma so che in qualche modo sei dentro di me
fammi svegliare la tua anima e ti farò
esplodere il sangue in un piacere infernale….
Ci apparteniamo perduti in questo amore profondo
che ha solo un nome: Passione!
l’amore non ha numeri, neanche il piacere segue le regole!
.. oltre.

sabato 26 aprile 2014

IL CIELO NON E' QUESTO di Medusa Riggio




Ho visto l'alba nei tuoi occhi
e il tramonto nei miei...
mentre guardavi un'altra.

DI SILENZI E PAROLE INGOIATE di Alice Stregatta




Lui le disse che necessitava di silenzio.
A lei... Lei di cui tutto si può dire tranne che sia taciturna.
Ingoiò le parole che aveva sulla punta della lingua: le morirono in gola, gorgogliando.
Sarebbero andate a finire con le emozioni taciute, le voglie insoddisfatte, i sogni abortiti, i desideri inesauditi, i progetti campati per aria.
Sarebbero state sepolte con le delusioni.
Andando a far compagnia alla sua tanto decantata "realtà".
Disseppellì l'ascia di guerra, ne aveva abbastanza di inseguire un Bianconiglio tanto indaffarato e insensibile alle altrui esigenze.
Si unì ai bimbi sperduti nell'Isola che non c'è per combattere Capitan Uncino.
Ricucì l'ombra a Peter Pan e, col suo aiuto, si mise alla ricerca dei suoi pensieri felici per ricominciare a volare.
Di favola in favola, avrebbe trovato la Sua!!!

L'IMMENSITA' CHE NON COMPRENDO di Asianne Merisi




Vedo il cielo nei tuoi occhi e mi rispecchio
Le gocce cadono sui corpi abbracciati,
schegge di un sogno dissolto all'alba
Il battito aumenta,il respiro si affanna
Io e te, tu ed io,.......noi.
Solo noi accesi,vivi,innamorati
Possano i miei pensieri irrigarti
ore, anni e secoli
I miei e i tuoi segreti,coi nostri sogni non
andranno mai persi negli eterni tramonti
Saremo ancora un dolce canto,
ed io sarò lì accanto a te,
mentre ti osserverò frugare
nel mio cuore senza mai dirlo al vento,
Desiderio di te che si colma un poco alla volta
pensando ai nostri giorni,
piccoli ritagli di Paradiso
presi in un mondo d'Inferno
piacevolmente mi tormenti la vita,
nella mente sei chiodo fisso
Voglio consumarmi in te silenziosamente
E nel consumarmi in te, mi sembreresti
l'immensità che non comprendo
..oltre.

PROFONDITA' di Fiona Miller




In mezzo a tanta superficialità, alcune volte resto meravigliata dalla profondità d'animo che alcune persone possiedono inconsapevolmente ...
Ignari di essere fautori di grandi emozioni, risultano ai miei occhi come piccoli cristalli, capaci di brillare di luce propria...
Illuminata da tanta purezza, resto immobile e assorbo tutto ciò che di buono e bello riesce a sfiorarmi ... parole immagini musicalità...
come in una piccola valle dove dimorano le grandi anime...

mercoledì 23 aprile 2014

SAI ESSERE di Sereno Notturno




Vorrei sapere cosa sei, tranquillamente velata di consapevole abitudine.
Sapere cosa vuoi mentre secerni quel sottile piacere, che fa del godimento una grande sintesi del pensiero.
Trapela quella severa giustizia che solo chi possiede una mente soda, la fa da tramite al perfetto sentire.
Rimani consapevole di questo tuo increspare di sensuale piacere, mentre armeggi col lento desiderio che ti si protende d'innanzi.

TRACCE di Fiona Miller




Strappo pagine all'anima, rovisto la realtà, seziono i sogni, riordino le parole, ma la logica non ha senso...
Il cuore indugia tra i battiti, lascio impronte...per non perdermi...

IL MIO CORPO D'AMORE di Asianne Merisi




Cambiano sapore
i miei giorni
mi cullano tenere brezze
le premure e le parole
soffiate dalle tue labbra
mi sospingono senza toccarmi
m'inchiodano il pensiero
ai segreti sussurrati
nel buio di un letto sfatto e i miei sensi fra le tue mani.
Dimmi che reggerai l'impatto
con l'impeto spietato
di una passione che taglia,
che come ghiaccio scivola
Sdraiati sul mio petto,e guarda il mio volto
piacevolmente mi tormenti la vita
Più padrona di me stessa non sono
se ogni attimo, ogni secondo,
il cuore e la mente volano fino a te
E Tu, specchio libero rifletti il mio animo
e io ci vedo come hai reso più fragile
lo spessore alle pareti del mio cuore.
La mia pelle bramosa ti respira,
ti cerca nel proibito,
ti sogna, ti divora d'amore...
..oltre .

DISPENSATRICE DI FELICITA' di Sereno Notturno




Si pensa a volte cosa possa rendere serenità nella vita forse la risposta l'abbiamo sempre sotto gli occhi e quasi mai la vediamo, altre volte la incontriamo non avendo cura e tatto da capirla subito, ma apprezzando piano piano col passare delle ore dei giorni o degli anni ciò che infonde.
L'incontro casuale, forse fortuito o, scomodando una frase di qualcuno “siamo nello stesso destino,” per chi non crede a queste cose, si dice capita piacevolmente di imbattersi in destini simili di realtà diverse, che prendono vita da culture di vario genere o modi di vedere le cose differenti.
Esiste sempre una distinzione tra ciò che è con quello che percepisci, almeno subito la avverti netta, per poi diluirla con la complicità dei momenti quasi ad essere un'unica mescola che ne percepisce le occasioni.
Agiatezza e pura complicità si diceva, ebbene si il benessere era quello, “dispensatrice di felicità,” sapeva cogliere gli attimi, difficilmente abbattibile anche se preda di avversi risvolti, ma sempre col sorriso che le spalancava la vita, anche nel sesso era sempre pronta a misurarsi con le esperienze, quelle che erano forse, diceva una sua lacuna, ma risultava come l'avesse resa forte negli stimoli tra la carne sottile e le delicate increspature, lei dispensatrice di felicità, così complice da creare le occasioni, per il piacere altrui donando puro piacere pure alla sua mente, al suo corpo ed alle sue esigenze.
Piegata su quel bastone fatto di un turgore che aveva la stessa emozione di un cono gelato dai mille gusti, come in preda al desiderio di bambina nel leccare la prelibatezza; abile nello scegliere i gusti, vorace prima che si sciolga il desiderio e abile con la lingua per non lasciare andare nulla d'importante. Guardava smaniosa come un bambino scrutava un giocattolo, con la stessa voglia e lo stesso desiderio di consumarlo, carne dura modellata da labbra di seta.
Lei dispensatrice di felicità non aveva mai saputo d'esserlo, perché nessuno le aveva dato la mera occasione di un elogio, eppure nella sua semplicità ed ingenuità, coglieva quello che mille donne forse non lasciavano capire, l'essenza dei minimi gesti, l'autorevolezza del carattere misto alla docilità col quale li portava avanti, emozionalmente complice di un sano erotico desiderio, che non si nascondeva solo nell'odore del sesso vissuto, ma nel lento scrutare con occhi acerbi, felici di scoprire.
Piccoli gesti in ogni occasione da far capire e far sua una complicità, conquistarla e viverla sul campo, quello stesso anfiteatro che prima aveva comparse scomode, quasi nauseate dall'appiattimento di un'esistenza, quasi da attori ormai stanchi della parte.
Distillare ogni goccia di complicità, nel modo migliore per raggiungere l'appagamento dei corpi mai sazi di ritrovata lussuria, sguardi, lungo scrutarsi nella vena delle emozioni, sottile linea di passaggio da una necessità inappagata e una volontà conquistata.
A cavallo tra le mille prese di quella carne che sguainata dal cavaliere ne ferisce le entrate e ne fa motivo di piacevole gusto per le diverse essenze, succo di ritrovato piacere che sembra quasi sparire dentro quelle roventi cosce e quel desiderato anfratto stretto che viola i contratti di ogni normale rapporto, ma ne esalta le qualità e i benefici.
Quasi pura semplicità che sfocia in desideri non spiegabili, alla faccia di chi se ne fotte della vita tranquilla, scandita dalle stesse regole, ma vede al di la di ogni situazione, di ogni cambiamento.
Nulla importa se sono giorni di sesso dolorante:
“Quelle notti da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce n'è.” del grande Liga, sembravano coniate per quell'essenza e sbattetene se altri pensano che esce dai normali criteri, questa è emozione.

INCIAMPO IN UN LEGNO di Sereno Notturno




Arriverà quel giorno, in cui anch'io guarderò dal basso gli alberi, messi li irti in fila come soldatini, tra quell'odore di muschio acre misto al legno di cipresso, quello che ti entra nelle narici e non ti fa scordare dove sei, quel lento scricchiolio del legno simile all'assestamento della terra.
Sentirai dal basso le voci di chi con calma e pacatazza ricorda di non pestare quel ricordo o di ricordarsi d'innaffiare quel pensiero, sono pensieri lontani, che hanno una loro dimensione, un loro spazio, ma trovano lo scorcio di un ricordo, li in fila come l'esercito di chi non c'è, ma che c'è stato.
Ritroverai chi nonostante tutto si sarà ancora mantenuto fresco nel pensiero e nel ricordo.
Rimarrai fermo immobile e non esisterà giorno diverso da altri, forse questo noi pensiamo, in realtà potrebbe essere un tributo alla vera vita.

FUSIONE DI UN ORGASMO di Sereno Notturno




Quel genere di sensualità che sa di sapone allungato sotto lo scroscio dell'acqua, insaponando con delicata lussuria e con velata maestria ogni centimetro di pelle.
Delicata femminilità che intravedi nella fioca luce di una penombra con la candela accesa, i contorni le ombre e le false luci, chiaro-scuri dilatati in profili improvvisati di un corpo che spiato crede d'essere solo.
Scoprirne i preparativi con profonda saggezza, carpirne i gesti, e tradurli in emozioni, può essere molto difficoltoso arrivare al termine dei preparativi; equivale ad un petting che mette alla prova gli abili animi.
Sapevi d'esser sola, sapevi quella fosse l'occasione di una vita e sapevi pure cosa rischiavi, ma la pelle non conosce ostacoli, l'emozione nemmeno le conseguenze, tu eri la conseguenza dell'emozione, dovevi far tuo un desiderio il suo.
Gli indumenti sparsi in ogni angolo della stanza, quasi a delimitarne il passaggio per seguirne la scia, come succedeva in molti film, io spiavo il tuo profumo, quella era la tua maglietta chiara intrisa di profumo dalla dolce essenza, quelli i pantaloni rimanenza di un tailleur grigio, quasi a contorno di una sagoma del corpo, più in la un reggiseno di quelli semplici e gradevoli al tatto abilmente raccolto dalle mie mani , un passo più avanti un perizoma di cotone chiaro, profumo di donna, di desiderio di sensazioni e vive più che mai.
Sentivo lo scroscio dell'acqua infrangersi sulla pelle giovane, sui desideri e sui pruriti che ne esaltavano le essenze, quella saponetta che delicatamente percorreva il corpo aiutata dall'acqua che ne apriva i varchi, passando dal collo e percorrendolo in entrambi i lati, scendendo sul seno turgido dal desiderio che altri mani lo percorressero, schiuma che si ferma sui capezzoli duri di desiderio, quasi a non voler scendere, come fosse latte materno.
Le mani accompagnavano i movimenti, i percorsi e gli istinti, lungo i fianchi magri in vita, nel ventre piatto, lungo la schiena inarcata dal procurato piacere, con le mani fai largo a far scorrere quella saponetta che s'insinua tra i glutei, quasi a sentirne il profumo mescolato all'intimo, scorri e spalmi la mano dal dietro in avanti sul sesso denso d'umori, gli stessi che sentivi scorrere nei pensieri, quasi ritrai la saponetta per non cancellarne gli odori, ma ormai è tardi con le dita sei dentro al paradiso che solo tu credi di percepire nell'istante, è così chiudi gli occhi butti la schiena all'indietro e voli con la sola immaginazione di essere presa da mani consistenti che allarghino la carne e i sentori, sempre più forti e sempre più imponenti, lasci andare la voce dal sussurro all'urlo, allargando le gambe in segno di tua resa, segno evidente di un desiderio d'iniziare a muoverti più forte tra la carne le labbra che assoggettate al desiderio si fanno consistentemente prepotenti unendosi al clitoride, che predominante si ingrossa quasi a scoppiare le estremità tra le dita, quelle stesse che incessantemente lo martoriano, come a non volerlo lasciare andare, afferrandolo tra le dita e stringendo pizzicando un lento desiderio. Non so forse cosa senti in quel momento, ma dovendolo tradurre con la velocità del gesto lo considero puro orgasmo, quelli che difficilmente si dimenticano nella mente. Stanca spossata ti appoggi sulle tue gambe e ti metti a sedere nel piatto doccia a gambe aperte, il vetro della doccia spalancato come le tue cosce, il tuo sesso in mostra dopo la battaglia,.
Una donna vince qualsiasi battaglia col puro desiderio varcando ogni sensazione degna d'essere colta, quello era solo il preparativo per la sera, preparato in ogni minimo dettaglio.

TEMPO di Asianne Merisi




Vorrei sognare di te
mentre aggrappata alla corda dell’illusione
lancio il mio aquilone nei cieli incontaminati.
Vorrei sognare i tuoi occhi cristallini
e perdermi tra le lacrime represse,
ore interminabili che non passano mai,
minuti persi nel guardare l'orologio
che pare essere più lento del solito,
secondi che scavano nel cuore
un solco senza fine.
Il tempo mi ha fatto aspettare, sognare, desiderare,
torno a cercare ogni piccola cosa che mi parli di te.
Non conosco l'odore della tua pelle,
le espressioni del tuo viso,
Il tempo si ferma e mi chiedo come avresti reagito
a questo amore.
Vorrei gridarlo, urlarlo a squarcia gola,
che arrivi fino laggiù e ancora più in fondo,
che faccia della terra il giro per tornare da me e raccontarmi di te
..oltre

SUSSURRI E GRIDA di Francesca Delli Colli




La mia pelle non ha voce
ma solo sussurri che attraversano
la barriera del suono del tuo cuore.
Tonfi che oltrepassano barriere invalicabili
fino a diventare un eco perpetuo
rimbombando nella tua testa
fino a farla scoppiare.
Fallo urlare questo mio corpo!
Dagli vita, fino a farlo morire aggrappato ad essa.
Voglio ingoiarla e cibarmene
fino ad averne la nausea.
Fammi morire di te , dentro ti te
schiava di ogni brivido
del quale mai riesco ad assuefarmi.
Bevimi come fossi rugiada.
Goccia dopo goccia
scivola lenta negli anfratti segreti della mia passione,
segnando il sentiero nel quale affoga la mia eccitazione.
Prendimi tra le tue mani come se fossi
un fiore appena sbocciato.
Accarezzami i petali fino a farli tremare di voglia.
Blocca il tuo cuore..
Saro' io a rianimarlo per te.

ALL'INIZIO ERANO LACRIME DOLCI di Medusa Riggio




E' probabile che così si siano formati i fiumi e poi i laghi e poi i mari, infine gli oceani...
Eva aveva morso la mela e le sue lacrime furono infinite!

C'ERA ANCORA UNA VOLTA di Alice Stregatta




Il cuore le si frantumò con uno scricchiolìo sinistro. Lo percepì distintamente. Implose in un irreale silenzio. Sentì i frammenti conficcarlesi nel petto. Pungevano e squarciavano la carne ad ogni movimento.
Dovette stare: immobile.
Si lasciò scivolare lungo la parete, sfinita. Accucciata, ranicchiata, in ginocchio, come una bimba terrorizzata. Si abbracciò, forte... Forte... I singhiozzi la scuotevano mentre grosse lacrime le cadevano ai piedi, formando una piccola pozza d'acqua salata.
Ammirava la pozzanghera credendo fosse mare. Come aveva fatto con lui, sbagliando.
Gli aveva attribuito profondità abissali e sentimenti puri.
Ma non era che un uomo talmente pieno di sè da non lasciar spazio per altro, altri.
Si sentì come Alice persa nella foresta incantata.
Sola.
Ancora una volta.

sabato 19 aprile 2014

BUONGIORNO di Alice Stregatta




Come inizia la tua giornata senza il mio buongiorno? Non posso saperlo.
Posso dirti come inizia la mia: senza il tuo!
Inizia con un raggio di sole, un bacio ai miei gatti, un caffè e una sigaretta.
Mille sorrisi ma non quello che mi facevi nascere tu.
Inizia con una mancanza. Con viaggi mentali che si aggirano in castelli in aria distrutti.
Inizia con la voglia di mandarti uno dei miei messaggi teneri, dolci.
Uno di quelli che farebbero sciogliere chiunque. Chiunque ma non te.
Continuano con quest'assente presenza che rimbalza tra cuore e cervello, con stilettate di nostalgia.
Con la rabbia di non riuscire a non pensarti.
"Chissà che fa, chissà dov'è, chissà con chi... Chissà se mi sta pensando"
E l'ultima è una domanda retorica.
No che non pensa a te, imbecille: te ne saresti accorta.
Proseguono con mille attività quotidiane, le chiacchiere con le amiche, problemi e preoccupazioni.
Tutto quello che vorrei condividere, raccontarti... Sentirti ridere, vederti sorridere...
Si concludono consapevoli del tuo silenzio.
Scende una lacrima ad accarezzarmi...
Ti sogno... E domani?
Domani si ricomincia...
Chissà se mi sta pensando.
Chissà se gli manca, il mio buongiorno...

MI FERMO di Asianne Merisi




Ed è qui che mi fermo
rispecchio per l'ennesima volta il mio occuparsi dei pensieri
contorno di splendida follia
Baciami
mentre ti abbraccio
Baciami
mentre mi adagi
Baciami
mentre ti accolgo
Baciami
e prendimi
senza troppe parole
Mi trovo all'interno del tuo mondo,non voglio evadere da te.
Lasciati sfiorare il viso. siedi qui vicino
Amami quando il cielo è opaco
Godere voglio mirandoti per un eterno istante
per alimentare le fiamme di un'avida passione.
Saremo ancora un dolce canto
ed io sarò lì accanto a te,mentre ti osserverò frugare
nel mio cuore e senza mai dirlo al vento,
t'amerò
..oltre.

DEA di Asianne Merisi




Mi piace scoprire il tuo corpo,
osservarti tranquilla come in un arte
appresa nel tempo
Come una bimba assetata attingi dal cuore,
come una donna ti muovi tra le lenzuola
Sei primavera dentro un bocciolo che si schiude.
Il segreto del corpo nelle tue vesti rinchiudi
con le mie labbra, ti farò impazzire dal piacere estremo
sei una vita,racchiusa in un respiro,
tua bocca, prende conoscenza della vita
Accrescerò la tua sete d'amore
voglio perdermi per una notte
intera nel tuo corpo
tu tutto..tu niente
tu...semplicemente
Odori muschiati, speziati di umori inalati,
gustati, assaporati, sino a nascere e morire
per il giusto piacere
Persa tra la folla di mille volti
in cerca di un alito d'amore
assapori il nulla che hai lasciato
e ti nutri di cio' che hai trovato
..oltre.

IL TUO RAGNO di Asianne Merisi




Sono come ragno, tesso la mia tela,
ogni filo un pensiero, ogni trama una passione.
Avro' cura nel ricamare pensieri voglie e emozioni,
ogni filo avra' il suo posto, e ogni mia attesa sara' emozioni
sara' un giaciglio dove io avro' preda
quella preda che attendo che pretendo
giochero' con le tue emozioni, avro' cura della tua anima e godro',
del tuo corpo assaporo gia' il gusto dolce
della tua energia.per sentir sbocciare sulla mia pelle
la crosta il tuo amore, filo bianco
umido piacere intenso
perso e mai distrutto totalmente dentro le tue labbra
filo dopo filo questa ragnatela sara' cio' che abbiamo voluto,
cercato, tramato, e quando tu giungerai sarai solo preda del tuo stesso volere, della tua stessa passione,
non avrai paura che tu possa essere cibo per la mia anima
ma mi nutrirai con ogni goccia del tuo amore,
godrai del piacere del ragno.....e chiederai di non uscire,
da quella folta ragnatela, chiederai di rimanere prigioniero
della trappola piu' dolce che ci sia, e morirai tra le zampe del ragno
che per te
tesse giorno per giorno la trappola dell'amor tuo.
.. ...
..oltre.

DA WONDERLAND A OZ di Alice Stregatta




Ritaglio un po' di tempo per me, in solitudine, in questo pomeriggio di cielo azzurro e sole primaverile. Un refolo di vento freddo irrompe dalla finestra spalancata, facendomi rabbrividire mentre mi spoglio, completamente. Perchè, davanti a te, sono sempre stata nuda.
Mi ammiro allo specchio. Ti piacevo, cazzo, ti piacqui.
Trapassato remoto del verbo felicità.
Che non esiste. Ovviamente.
Con mano ferma impugno il bisturi. Pratico un piccolo taglio all'altezza del cuore, lo estraggo con cura e lo poso sul lavabo davanti a me.
C'è una cicatrice col tuo nome. Ora incido con cura, tutt'intorno... Quattro lettere, marchiate a fuoco.
Estirpo prima la I, poi via via le altre.
Due vocali, due consonanti.
Fa male, male ad ogni taglio, male ad ogni strappo.
Male cancellarti, male dimenticarti, male tenerti lì.
Ammiro il lavoro certosino: rimane un buco nero da cui sgorgano fiotti di sangue.
Rosso che abbaglia. Rosso che acceca, come l'amore. Come la rabbia.
Ci immergo un dito. Lo porto alle labbra, lo lecco. Lo succhio. Liquido caldo, ribolle di passione.
Sa di te: lì ci sei tu.
Disegno arabeschi sanguinolenti sul corpo, scendo fino al clitoride. Scosto le cosce per accogliere le mie dita, che sono le tue.
Mi penetro, mi do piacere.
Mi chino in avanti per accogliermi, per accoglierti... Ti dedico un ultimo orgasmo, per dirti addio...
Il cuore è ancora caldo e batte e pulsa e scandisce il tuo nome.
Dicono che d'amore non si muore.
Non si muore, no, ne ho le prove.
Infatti son qui col petto squarciato, il cuore divelto, con l'anima che urla e il sangue che sgorga.
E mi sento come un vascello in balìa del mare in tempesta. Affondo. A fondo.
Vengo risucchiata da un gorgo: un flash back. La primavera si tramuta in inverno.
Una sera d'ottobre inoltrato, parlavo ad una maschera. Tu.
E piano piano o di botto m'innamoravo. Non so dirlo.
Credo di averti amato dal primo istante.
Ti ho seguito e inseguito, col fiatone e il cuore in gola, quando volevo solo camminarti accanto.
Fino a sbatterci le corna.
Fino a morirne.
Non fuori, dentro.
Guardo nel mio cuore, tu non ci sei più.
Decido di non rimetterlo in sede.
Cambio favola.
Uccido Alice.
Benvenuto omino di latta.
Benvenuta a Oz.

PRETENDERSI di Asianne Merisi




Stringerci forte
nella grande tempesta,
per poi spogliarci
di abiti e pudori
La tua belle bagnata a contatto con la mia,
sensazione di frenesia ci pervade
Incendia il mio corpo e
riduci a brandelli il mio cuore;
straziami e di baci saziami,
purchè non m'ignori
Travolgente passione,
due corpi che si fondono assieme,
Il mondo attorno a noi sparisce
E le nostre anime si congiungono in una danza
Dalle tue labbra esce una parola ti voglio
Dalle mie esce un' altra TI AMO!!
..oltre

UN SOGNO di Andrea Rossi




Tutto scorre
quando la mente libera un sogno
lasciandoci immobili
a guardare il cielo
intensi pensieri
un desiderio che brucia
una piuma che vola.
indisturbata
senza domande
senza vento
solo passione
voglia di esserci
bagnarsi
nel temporale che arriva
cambiare direzione
inseguire
l' onda
farsi travolgere
senza chiudere gli occhi
come da bambini
quando bastava pensarlo
il giorno dopo
rimanevano le caramelle
a farci compagnia
la luna
la felicita' di provare
farsi scorrere
i colori addosso
le emozioni
che ci prendono alle spalle
ci imbrattano la vita
ci insegnano a volare
a bagnarci le dita.

ROSA NERA di Mavka del Sud




Un fiore raro. Una Rosa Nera.
Come la riconosci?
Semplice, descrivi la sensualità di una donna e poi cercala nel fiore.
I petali carnosi come le labbra, arrotondati come le curve di un corpo perfetto.
Il morbido velluto che li ricopre ricorda la delicatezza della pelle.
Il nero che riflette di rosso sangue è come un bacio appassionato, dato nell' oscurità della notte.
Il verde smeraldo delle foglie paragonabile allo sguardo che avvolge e culla dolci tentazioni.
Il suo profumo inebriante, rimane nella mente e ti perseguita nei ricordi.
Impossibile da dimenticare.
Inconfondibile, come le sensazioni donate dalla follia della passione.

martedì 15 aprile 2014

ARRIVERAI. di Alice Stregatta




Ormai ho preso residenza nell'Universo parallelo in cui esiste un "noi".
Purtroppo non riesco a trasferirmici, se non di notte, quando finalmente le luci si spengono e le stelle ci guidano fino alla luna.
Lì vivo il mio mondo incantato, fatto di mare, spiagge e nient'altro che te.
Parliamo, tanto tantissimo. Mi perdo nei tuoi occhi che han tanto da dirmi, stretta a te.
Ci teniamo per mano e facciamo l'amore.
So che non sono sogni, so che noi ci incontriamo davvero.
Credo che tu non lo sappia, ma mi sei destinato.
Il nostro dialogo, impossibile in questa vita, riprenderà, continuerà nella prossima.
Non verrò a cercarti.
Semplicemente, ti aspetterò.
Arriverai.

MANGIA ME di Asianne Merisi




Mangiami ti prego
Fammi sparire dal mondo
Come di un piatto prelibato
Portami alla bocca
aroma di ciò che hai davanti,
quello che le tue mani toccano
l’odore della mia pelle, la forma del mio corpo
La consistenza del mio essere
Qui per te
Per placare il tuo appetito, brucia il mio corpo vicino al tuo
Noi,esseri imperfetti testimoni dell'amore perfetto
Cerco i tuoi occhi e non li vedo..
Cerco le tue mani e non le trovo..
Cerco le tue labbra e non le sento.
E poi sento i rumori sordi
dei nostri battiti nel petto e allora so che mi hai trovato
..oltre

LO SAI di Asianne Merisi




Ti penso e tu lo sai,
Ti amo e tu lo sai,
Io ti voglio e tu lo sai,
io sono qui e tu lo sai
lascio nudo questo amore intenso
prima di giungere a riposarsi
vuole avere il tuo corpo......il mio
vuole la tua anima........la mia
cerca tra le rughe della tua pelle
lo spazio per riposare
Svanisce malinconia e dolore,restiamo io e te
qui... sospesi nel tempo, tu il mio mondo davanti
io la tua vita ora
..oltre .

SENTIMI di Sereno Notturno




Rimangono approcci quelli consumati
dentro fili di seta che scompaiono.
Solo mutazioni della pelle
sciolte dal proprio piacere.
Fino a quando questa simulazione
fino a dove ci si spinge.
Senza trovare l'equilibrio
di una spinta che vada oltre.
Voleri increspati che s'intravedono
piaceri che rimangono trasparenti.
Saper essere, sapendo di volere
capire una necessità che esula dai presupposti.

lunedì 14 aprile 2014

CAMBIARE. di Andrea Rossi




Vorrei cambiare
il flusso del tempo
i tuoi occhi ambrati
quando mi parli
senza fretta
per ferirmi piano
farmi arrivare in fondo
ai tuoi pensieri piu intimi
graffiarmi l anima
lasciarmi il brivido
corrodere i sensi
svuotare la mente
togliermi l aria
......
sentirmi rinascere
ricominciare
respirarti
riprendere fiato
coraggio
ritornare ancora
tra i miei sensi
regalarti la vita
perdermi
ancora
mare
sabbia
pelle bagnata
rumori lontani
occhi ambrati
.......

TAGLIA, CUCI, AMA. di Francesca Delli Colli




Ho cercato di cucirmi un’animo su misura, prendendo le dimensioni dalle tinte bizzarre delle emozioni che mi azzardavo a vivere. Miscellanea di modelli a volte troppo stretti o troppo larghi, inadeguati, imbastiti da mano inesperta con l’illusione di creare un’opera d’arte. Provavo ad indossare quell’anima cercando di agganciarla al corpo a tutti i costi. Mi sembrava di essere su una passerella di una sfilata di alta moda, dove sfoggiavo un’abito trandy che non mi apparteneva. Non feci un nodo saldo alle emozioni , le sensazioni iniziarono a slegarsi, dividendo i lembi dell’animo. Rimasi nuda .Difficile cucire con un’ago senza punta.

SE FOSSI... SAREI... di Alice Stregatta




Se tu fossi ghiaccio sarei fuoco che scioglie
Se fossi diga sarei fiume che prorompe
Se fossi cera sarei fiamma che scalda
Se fossi scultore sarei argilla da plasmare
Se fossi sentimento sarei amore
Se fossi emozione sarei passione
Se fossi perversione sarei la peggiore
Se fossi gesto sarei carezza
Se fossi abbraccio ci vivrei
Se fossi parentesi ci starei dentro
Se fossi punto, sarei virgola
Se fossi una parola, sarei "eterno"
Se fossi Mio, sarei Tua
Ma sei acciaio... Freddo, algido, tagliente, respingente.

ECTOPLASMA ROSSO di Giuseppe Balsamo




Quel pomeriggio d’ inverno il mare azzurro all’ improvviso mi inghiottì, la tua vita mutò. Certo tuo marito si prese cura di te e del tuo corpo nelle notti di inverno. Decisi però di farmi sentire in liquido ectoplasma in uno dei tuoi amplessi. Quando pensavi che la felicità ormai fosse perduta definitivamente. Posai un dito sulle tue labbra, mentre il suo corpo si faceva il mio. Nulla di spaventoso, né corna né un’ orribile maschera. Nella notte nera, semplicemente, ti volli ancora. Gli occhi rosso brace, il suo orgasmo divenne il mio, mentre pronunciavi il mio nome l’ultima volta.

AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DEL MIO CANE di Francesca Delli Colli




Ho desiderato quel gesto piu’ di ogni altra cosa.
Ho immaginato infinite volte cosa si potesse provare a sentire il freddo di quel pezzo di pelle mischiato al calore delle Tue mani che si muovevano con gesti cadenzati sul mio collo, come se fosse un rito di iniziazione.
Silenzio, ogni parola avrebbe rovinato quell’armonia di desideri e il significato di quel gesto che portava nelle nostre anime una unione inscindibile .
Solo il rumore del mio cuore che sembrava dovesse uscire dal petto da un momento all’altro contrastato dalla pacatezza del tuo respiro.
Avevo bisogno di quel gesto come l’aria.
Gia’ sentivo mio quel collare, lo percepivo stringere il collo il necessario tanto da ricordarmi la Tua presenza ovunque fossi stata.
Un’agonia immaginaria che mi avrebbe dato il senso di quella vita diversa che avevi infuso in me, goccia dopo goccia, fino a diventarne dipendente, droga insopportabile ed indispensabile della quale Ti chiedevo, pregando la “dose giornaliera”, in preda ad una crisi di astinenza che non volevo gestire.
Tutto riposto nella mia mente, e del desiderio e’ rimasta solo la pesantezza di un macigno che non riesco a spostare ,ma la lontananza non ha estirpato neanche una radice del mio appartenerTi.
Ho voluto imprimere quel momento immaginario comunque e provare quella felicita’, appagamento e protezione negata dal destino che si diverte a cambiare le carte in tavola, rendendo amara la realta’ che ha deciso per te.
Mi sono servita dell’oggetto piu’ adatto alla situazione, il collare di stoffa del mio cane. Non era esattamente cio’ che avrei voluto ma aveva esattamente il significato che mi serviva, sono sempre stata la Tua cagna.
Mi sono spogliata di ogni abito, la pelle d’oca ha invaso il mio corpo accapponandola, non so se per il freddo o per l’emozione. Ho svuotato anche i miei pensieri di ogni cosa che non fossi Tu. Ho riprovato l’imbarazzo e la vergogna a sostare senza tempo li’, davanti a te, nuda come un verme, coperta solo dalle mie emozioni.
Mi sono messa in ginocchio.
Di botto sono stata trascinata indietro nel tempo, quando mi prostravo davanti a Te col cuore in gola e la mente eccitata.
Ho radunato i capelli in una mano tirandoli verso la nuca lasciando il collo scoperto ed abbassando la testa.
Un gesto, un’offerta.
I Tuoi piedi sono innanzi a me, mi chino per baciarli ma le mie labbra toccano solo il freddo del pavimento raccogliendo polvere , mentre la devozione evapora su una mattonella.
Con l’altra adagio il collare blu sul retro del collo, la medaglietta con i miei numeri di cellulare e il nome “Zoe”, agganciata alla chiusura, mi penzola davanti.
In effetti sarebbe una buona idea apporla ad un collare da schiava con impresso il nome del Padrone al quale si è donata la propria appartenenza. Se non fosse un desiderio che mi scioglie le viscere questa situazione sarebbe al limite del ridicolo.
Col capo ancora chino alla Tua figura, tanto immaginaria quanto reale, e le dita che armeggiano sulla chiusura di plastica, riesco ad unire le due estremita’ del collare troppo stretto .
Di nuovo dolore e piacere che si alternano.
Quel click che lo consolida intorno al mio collo mi consacra a Te in modo definitivo.
Non ho bisogno di altri Padroni.
Solo ad uno ho donato la mia anima senza che se ne impossessasse arbitrariamente.
Non hai preteso ma hai ricevuto cio’ che sapevi avresti avuto.

domenica 13 aprile 2014

METAMORFOSI di Giuseppe Balsamo




Ho scritto talmente tanto di te che se ci fosse un minimo di giustizia, toccherebbe alle parole prendere forma e trasformarsi in te: carne, ossa, odore, sudore, sangue, anima.

LEI AVEVA PREVISTO... LUI NON SAPEVA. di Sereno Notturno




Mora, occhi grandi, furba. Questi gli unici particolari che lui ricordava di quell'impatto, nemmeno cosa facesse in quel luogo e il perché di quell'evolversi.
Fatto sta che erano passati tantissimi anni ma era rimasto incastonato tra le verità dei ricordi, rimanendo lì, fermo per essere scoperchiato quando c'era aria di chiuso, come a dire “ non sono fatto per rimanere chiuso qui, ma per essere divulgato.”
Sempre tanto era il piacere di ricordare, forse anche per il fatto che si svolgeva in anni in cui i pruriti erano alle prime armi, e chi voleva giocare le sue carte sapeva mescolare il mazzo così bene che si rimaneva storditi all'idea. L'unica cosa che non ricordava bene era l'età della donna, forse cinque o sei anni più grande e, si sa, quando si ha diciassette anni sono tantissimi.
A quel tempo era solito svagarsi dalla giornata facendo la cosa che più gli riusciva bene, andare in palestra, ma non era di quelli fissati con i muscoli, voleva solo essere tonico di corpo e mente, alternando quello allo squash oppure alla sauna o la doccia solare, voleva in pratica viversi la palestra, in forte relax.
In quel periodo andavano molto i tornei di squash e si fermava spesso ad ammirare gli incontri. Lui veniva dal tennis agonistico e quello era il “lato mignon” del suo sport. Il tutto, dentro quell'ambiente, rendeva confortevole l'attesa.
Capitava spesse volte ad orari tranquilli, altre a due ore dalla chiusura, ciò dipendeva dal lavoro, ma avendo l'annuale per lui non risultava un problema l'orario e la frequenza.
Il giro era sempre quello, i soliti incontri, gente nuova che s'iscriveva, altri che lasciavano, receptionist che salutavano, alcune più simpatiche altre meno, ma lei, stranamente c'era sempre, un po' dietro al banco, in palestra o in ogni dove. Capì in seguito che era la ragazza di fiducia della titolare, colei che risolveva problemi laddove ce ne fosse bisogno; lo sguardo finiva sempre in quella direzione, lì dove c'era il suo riflesso, questo era dato dal fatto che lui più volte si era sentito quasi scrutato, reso mansueto nell'espressione ma scalpitante negli intenti.
“Scusa hai da cambiare diecimila lire per favore che dovrei prendere da bere alla macchinetta.”
Lei furbamente rispose:
“Non ho spicci, offro io, tanto sono sempre qua, come puoi vedere benissimo.”
Mostrava spesso questa sua eleganza nell'offrirsi partecipe di un'agiatezza
“Stai tranquillo” gli diceva, “Poi offrirai tu...”
C'era questo rapporto-complicità che per diverse volte andava bene ad entrambi, ma si sa la complicità attizza gli animi e i pensieri, e lei era un tipo sveglio che sapeva dar di conto, sapeva dirigere e sapeva organizzare... fin troppo pensò l'uomo un giorno.
Quel sabato era la vigilia di una festa, chissà quale, non aveva una grande importanza, ma la palestra chiudeva prima, l'uomo tirò tardi con gli attrezzi. Arrivato vicino al bancone si accorse che c'era pochissima gente, quasi nessuno, una voce lo sviò,
“ Siccome stiamo chiudendo abbiamo iniziato a pulire la palestra e le donne delle pulizie hanno pulito lo spogliatoio, hanno lasciato qui in ordine il vestiario. Dovresti andare nell'altro spogliatoio. Scusa ma abbiamo cercato di portarci avanti."
ovviamente all'uomo non cambiava decisamente tanto, quindi prese la sua roba ed entrò nello spogliatoio. Era più piccolo ma, come tutti i bagni delle donne, più pulito.
Preparò la sua roba e si avviò sotto la doccia. Era una delizia, dopo la fatica, sentire lo scroscio dell'acqua mescolato al profumo del doccia-schiuma. Si insaponò talmente tanto che quasi non sentiva e non vedeva, era un'estasi rimanere ad occhi chiusi immobile a goderne dei momenti.
Un fremito percorse il suo corpo, l'acqua diventò gelata, poi di nuovo calda e sentì due labbra calde inghiottire il suo sesso. Sobbalzò, aprì gli occhi e vide lei, ancora vestita, che, piegata sul suo uccello lo guardava dicendogli:
“Hai visto cosa sono in grado d'organizzare per rimanere sola con te?”
Fu un attimo e lei si spogliò. Un seno non troppo grande, un culo da paura e un sesso di quelli che rimane impossibile non sguainare un'asta di piacere. L'inguine era di una perfezione tale che ogni minimo pelo sembrava disegnato, in quel contorno che trovava stile nella mohicana.
Labbra accentuate e un chiaro segno di desiderio comparve tra loro.
“Leggi il desiderio tra la mia carne”
Questo era dettato dall'attesa in cui da tempo versava. Lui rimase sconvolto da ciò che gli appariva allo sguardo. Il liquido piacere di lei le rigava le cosce e per lui l'essere in erezione davanti a lei quasi non lo sconvolgeva, tanto era il desiderio di guardarla.
Poi lei si girò appoggiando le mani alla panca, e l'unica cosa che riuscì a dire fu
“Entrami.”
Lui l'assecondò mentre la mano di lei era già pronta a cambiarne la destinazione, in quel delirio di umori di cui era già intrisa. Una spinta decisa ma delicata ed una risposta altrettanto al limite del lecito, quando lei aprì con due mani le natiche per farlo scivolare. Sentivano entrambi il caldo delle carni e l'assoluto accordo dei sensi, arrivando all'unisono a contorcersi nelle pieghe aspre di un passaggio reso fluido dal puro godimento.
Erano in pura libertà in quel posto che vedeva passare una marea di gente ogni giorno. L'uomo la guardò in maniera diversa, quasi a cercare di capire come fosse, lei stese l'asciugamano sulla panca e i piedi sopra, lasciando scoperto il sesso ancora umido. Un invito al quale l'uomo non poteva sottrarsi. Arrivò veloce e deciso, con la sua lingua, a picchiettare quel clitoride martoriato di orgasmi, vigile al sentire e ingrossato dalla densa eccitazione costante.
Entrambi si buttarono sotto la doccia quasi avendo però paura di eliminare il ricordo, uno di fronte all'altro, minuziosamente, cercando di usare gli stessi spruzzi dell'acqua, quasi a condividerne il rumore sulla pelle, non pensando a cosa avrebbero fatto dopo, ma con la netta sensazione che si sarebbero cercati.
L'uomo ora è grande, e la donna con cinque anni di più ha fatto perdere le sue tracce, ma non il ricordo.

MERAVIGLIOSA PASSIONE di Asianne Merisi




Faremo l'amore sotto alberi di ciliegio
Faremo l'amore in case di legno,
su letti a baldacchino, su materassi strappati
Dove la Natura ti fa maschio
Ti vedo ed ho già bisogno di un tuo dolcissimo bacio;
Appena avviene quel momento magico in cui le nostre labbra si sfiorano mi viene da impazzire...
Annusa con bramosia respira tutto il profumo
fino a inebriarti i sensi
inspiro te e affogo nell'idea di bagnarmi
l'anima arriva al corpo,
passione e amore.
Sesso con amore:
meraviglioso connubio
si adagia si placa riempie la stanza
questa meravigliosa passione
..oltre.

(A)LEGGI(A)MI di Alice Stregatta




Trovare qualcuno che ti legga dentro, sfogliandoti lentamente, assaporando ogni riga, ogni paragrafo frase parola...
Che si soffermi su una virgola, aggiri un punto, lasci puntini di sospensione fino a ogni domani che la Dea Bastet ci concederà.
In fondo, ogni per sempre si costruisce su un semplice "a dopo"...

CHE SUONO HA IL PIANTO? di Allie Walker




La mia vita è un percorso senza fine,
un cammino che non può esaurirsi
quando mi piego sulle ginocchia e piango.
Guidata dai tentacoli dell’infinito
che rimbomba sotto le mie ginocchia,
e come un albero che dolcemente scivola
con le sue radici sotto madre terra,
seguo con lo sguardo
il diramarsi dei miei pensieri
e torno agli albori, dai miei avi.
Giorni, settimane, mesi e anni,
ricordi che mi ruotano attorno
senza sapere dove sto andando
e cosa sto cercando.
Qualche filosofo irreale
mi strappa una conversazione
che sa di niente,
invisibili forze
mi portano lontano dal mio mondo
fatto di emozioni strappate agli istanti.
Tutto si contorce nella mia psiche
e ho sete di sapere,
ho fame di misticismo,
ho voglia di scoprire l’inizio della vita
e la fine nella morte.
Mi perdo:
muoio un poco ogni volta
che piango e urlo la mia sete di sapere,
muoio un poco ogni volta
che mi rifugio nel silenzio delle non risposte,
muoio un poco ogni volta
quando cerco la solitudine
- Appena percettibile qualche altro pianto. -
Rifletto:
la morte non è consolazione
come vogliono farmi credere,
non può esserci niente dopo la morte,
non credo ci sia altro dopo il mio ultimo respiro.
Mi tiro in piedi,
accecata nel buio dei miei occhi
che insisto a tenere chiusi
per non vedere un mondo misero,
e sbatto contro le cose
per cercare un dolore
che non sia dell’animo - nelle budella -
ma solo un altro livido per raccontarmi
che sono carne.
- Ubriaca di incoerenza
mormoro contro la morte
e urlo per la vita -
Il mio percorso senza fine
da qualche parte
avrà sì un inizio di saggezza,
ma io ancora non lo trovo,
e ci sarà di sicuro questa fine
che incensano nella morte,
ma io ancora non la comprendo.
E piantata qui, su questa terra
dove il pianto è sinonimo di debolezza,
rifletto e muoio un poco ogni giorno
cercando il suono del mio pianto.
(tratto da "Piango per un mondo vuoto")

VEDERTI di Andrea Rossi




Vederti andare
oltre la luce
lasciarmi incantare
da biondi riflessi
stropicciati di vita
fantasie perfette
che escono piano
dalla scatola dei sogni
dal cilindro
delle mie serate
in equilibrio precario
dai forti contrasti
pensieri ritrovati
sparsi dappertutto
pezzi mancanti
forme imperfette
un quadro
colora la mente
si riprende i colori
disegna emozioni
si perde nel cielo
tra aquiloni indecisi
barchette di carta
profumo di donna
magia della vita
che nasce dal nulla
diventa pensiero
si infila nel taschino
non va più via.

AMPLESSO di Asianne Merisi




Non c'è musica
solo il rumore del battito del mio respiro che si affanna pensandoti
Un minuto, sembra un eternità,
ora mentre con le mani stringo le lenzuola
sentendo la tua voce
sussurrare il mio nome..
Ma tu chiamami amore
mentre i nostri corpi raggiungeranno
l'orlo della follia dell'estasi.
Ecco, sento l'eco dei nostri
ancora.... ancora
la fame morde la carne
coi denti col dolce sacrificio
s'offrono corpi feroci
Ti offro il mio corpo,
l'umore caldo che profuma di cannella
iffrimi il tuo corpo passione che dona gusto di piacere.
Mi togli il respiro
Sbottonato e questo pudore, crescenti sono i pensieri
s'affacciano sul nudi corpi penetrandone
la femminile coscienza. e la maschile bramosia.
ho abitato nelle tue carni
hai abitato nel mio piacere
..oltre .