venerdì 9 maggio 2014

L'INNOCENZA DI UN AMORE di Fabio Morici




Si era oramai giunti ad oltre la metà di luglio, le giornate erano divenute veramente calde, ed allora Michele, ebbe un' idea ....
Con la migliore faccia tosta che potè prepararsi si recò dalla segretaria del titolare, il signor Giacomo, chiamato familiarmente The Boss, e gli disse:
- Venerdì prossimo, nel pomeriggio non posso venire a lavoro , mi serve mezza giornata chè debbo accompagnare la mamma ad una visita medica.
Lei lo guardò dubbiosa, ma la sua faccia seria e contrita la convinse alquanto .
- Va bene -  disse, dopo una piccola pausa di silenzio - ma sabato mattina, vieni , vero ? Ci sarebbe da montare un' antenna su un tetto piuttosto difficile....
- Niente da fare - replicò lui - se ben ricorda l' avevo avvertita la settimana scorsa, devo prepararmi per un esame difficile.
- Il signor Augusto non ne sarà affatto contento - replicò lei.
- Non si preoccupi signora Orietta, con il Boss me la vedo io. - e senza darle il tempo di replicare  salutò e, velocissimo, uscì dall' ufficio.
Era fatta! Congratulandosi con se stesso per la relativa facilità del colpo e meditando altri e più cospicui assalti, lasciò la sede della ditta, la Elettroforniture srl, in cui lavorava part-time al pomeriggio.
" Mi devo ricordare di dire alla mamma che venerdì pomeriggio non deve assolutamente rispondere al telefono di casa , anzi , per maggior sicurezza sarà meglio che dica un qualche cosa, sul vago , alle sue amiche....ahahaha "
Adesso si trattava di organizzarsi per questo fatidico e tanto agognato pomeriggio libero; la meta era chiaramente, una sola : il mare.
Invece, neanche a farlo apposta, tutti i suoi amici, chi per un motivo, chi per un altro, erano indisponibili. " Ma guarda che sfiga! " Pensò avvilito  " quasi quasi era meglio se andavo al lavoro e non mi inventavo tante bugie. Niente da fare ! Oramai sono in ballo e ballerò, anche da solo, se necessario."
Per cui, giunti al venerdì, dopo aver pranzato ed essersi raccomandato con la mamma, ecco che inforca la sua moto - Ha ! la Moto! - come nella canzone di Lucio : Mi costa una vita , per niente al mondo la darei - e via....verso il mare.
Giunto in spiaggia, e distesosi sull' asciugamano, prese in mano il libro di elettronica, tanto era solo , meglio studiare almeno un pò.....l' esame era vicino e ci teneva a prendere un bel voto, per far contenti il babbo e la mamma che non avrebbero voluto che lavorasse, ma che si dedicasse interamente all' università, facoltà di ingegneria elettronica; ma lui testardo: " No, ce la posso fare benissimo." ed in effetti senza i soldi del signor Augusto , come se la sarebbe comprata , anche se usata ,la moto ?
Intanto che rimuginava i suoi pensieri, ecco delle voci che giungono al suo orecchio, volge il capo e vede 5 belle ragazze che si fermano a non molta distanza da lui, " Studentesse , certamente! Non certo operaie oppure impiegate o commesse. Ultimo anno, direi! " pensò .
Quelle lo guardarono diffidenti e quasi arretrarono un pò, lui ne rimase contrariato ;  " Mica ho la rogna " pensò " ma chi vi caga....." e si voltò dall' altra parte per studiare .
Il pomeriggio passò lento ed infuocato, fra un bagno per rinfrescarsi, un breve dormiveglia, agitato dalle formule matematiche e dalle voci delle sconosciute che il vento gli portava.
Per il gran caldo, ad un certo punto decise di andare al bar e farsi una birra gelata, poco dopo anche le 5 ragazze, con gran schiamazzo di adamantine risate, giunsero al bar, per concedersi un gelato .
Passarono proprio davanti a lui, anche la tipetta che non aveva potuto fare a meno di osservare più intensamente " proprio carina ", pensò fra di se.
Inavvertitamente, una di loro gli pestò il piede.
- Scusa , scusa !
- Ma no , niente , ciao.
- Ciao , io sono Monica e tu ?
- Mi chiamo Michele .
Fatte queste prime presentazioni fra loro due , ecco che anche le amiche si avvicinano e così tutti si conoscono .
Dopo un bel po' di domande , tipo :
- Ma che avevi da leggere tanto ?
- Ah , elettronica .
- Bella , ma non ne capisco nulla . Allora frequenti l' università '
A che anno sei ? Anche io mi voglio iscrivere , ma a lettere moderne...ecc ecc ; quando pensò che la loro femminile curiosità fosse stata abbastanza appagata , ebbe finalmente il coraggio di fare la fatidica domanda , che , da almeno mezz'ora , voleva uscire dalle sue labbra :
- Che fate questa sera ? Uscite ?
E qui dopo un fitto fumo di dichiarazioni estemporanee , finalmente venne a sapere che probabilmente sarebbero andate , ma forse non tutte al Baboo .
Conosceva quel locale , c' era stato qualche volta con gli amici , non era che gli avesse fatto una grande impressione , ma adesso la cosa era diversa . Decisamente !
Decise dunque di restare sul vago , alle domande che le ragazze gli ponevano , così da poter avere le mani libere in ogni direzione.....
Finito che ebbero di mangiare il gelato , si accorsero tutti che si era fatto tardi , le ragazze , con squilli vivaci della loro voce adamantina , lo sottolinearono :
- Andiamo , che dobbiamo prendere il bus ! Tu vieni con noi ?
- No grazie , rispose Michele , io son con la moto .
Con la moto ? Davvero , E che moto hai ?
- Quella - disse lui , indicando una Honda Tenerè , bianca e rossa , non molto lontano .
- Bella ! - dissero le ragazze , e lo guardarono con occhio compiaciuto , quasi benevolo , nel mentre che lui parlava e fissava Carmen , la ragazza che subito lo aveva colpito ed a cui ora lanciava oblique occhiate di fuoco , ma lei sembrava sottrarsi.
Tornò a casa cantando , ridendo fra sé ! Già pregustava l' incontro con gli amici...ahahahahah
5 ragazze , ho conosciuto da solo , una più carina dell' altra !
Era così contento che si distrasse un paio di volte e per poco non tamponava un vecchio con Mercedes ; " Ma guarda questo pirla ! " Pensò , non rendendosi nemmeno conto che la colpa era la sua.
Giunse infine a casa , e la cena era pronta , la Mamma era un po' arrabbiata per la storia della falsa visita , ma quando lo vide così allegro , con gli occhi che gli sorridevano , fu contenta di averlo coperto nella sua piccola bugia .
Intanto che mangiava , però Michele rifletteva .
" Non conviene che porti tutta la banda , quelli magari non si sanno comportare e mi combinano qualche casino , e mi sputtanano ! No , No , per carità .....devo agire con prudenza.
Che fare , allora ? "
Il quesito leninista lo attanagliava, quando improvvisamente ebbe una illuminazione !
Ma certo ! Che stupido , a non averci pensato subito !
 " Questa sera bisogna che vado solo con Giuliano ".
Giuliano era uno dei suoi amici più cari , con cui stava meglio , con cui si confidava , un ragazzo di poche parole , ma di molti , buoni fatti.
C'è solo un piccolo problema , pensò .
Quel "fesso" vorrà andare sicuramente al Perry' Ho , per incontrare quell' altra tizia , che lo fa correre ballare come un cagnolino . Quella stronza !
" No , assolutamente No ! Ad ogni costo , questa sera lo debbo portare con me , è una questione di vita o di morte ! "
Finì di cenare in fretta ed in furia e subito si precipitò fuori di casa , al che il babbo ci rimase anche un po' male ; " Ma pazienza " pensò " ...son ragazzi , è giusto che si divertano . "
Prese l'auto della mamma e corse subito verso la solita piazzetta , non molto lontana da casa , ove erano soliti ritrovarsi tutti.
Era ancora troppo presto , non vi era molta gente al bar , degli amici solo un paio , e Giuliano non era ancora arrivato.
Aspettò impaziente , ed intanto mangiò un cono gelato , tanto per fare qualcosa e darsi un tono.
Finalmente vide Giuliano arrivare, si avvicinò subito all' auto, senza quasi dargli il tempo di parcheggiare ed iniziò subito a parlargli .
- Senti , Giuliano , questa sera devi venire con me , Assolutamente ! Te lo chiedo come un favore personale.
Il suo amico quasi si spaventò , nel vederlo così strano ed eccitato, così diverso dal solito.
- Che c'è ? - gli chiese, scendendo dall' auto . 

- Niente - rispose Michele - è solo che questa sera mi devi accompagnare , ho conosciuto delle ragazze , una in particolare , vanno al Baboo, che entrano gratis , un loro amico le ha messe in lista in qualche tavolo, tanto belle come sono , ne trovano di tizi che alla fine pagano il conto senza fiatare !
Al sentire il nome del locale , il suo amico fece una smorfia che non passò certo inosservata a Michele , il quale si affrettò a precisare : 

- Guarda che ci sono anche le sue amiche , che sono molto carine , una in particolare , si chiama Ester e per te andrebbe benissimo , è alta quasi quanto te , e con delle poppe magnifiche , uno skianto , ti dico ! E poi , lasciamelo dire , devi smetterla di correre dietro ha quella smorfiosa di Rosy , che ti tratta come un cencio !
A queste parole , Giuliano rimase alquanto turbato , restò qualche  lunghissimo  secondo in silenzio , e già Michele , in cuor suo tremava , ma poi , alzando la testa e guardandolo in viso , un timido sorriso gli si disegnò in faccia.
- Va be - disse - ti accompagno , forse h ai ragione tu .
Contentissimo della piega presa dagli avvenimenti , ma desideroso di compiacere comunque Giuliano, Michele si avviò verso il bar , ove nel frattempo erano giunti vari altri componenti del loro piccolo gruppo.
Si avvicinò pertanto a Paolo , e presolo per un braccio , lo portò qualche passo più lontano , in modo da poter parlare in maniera più riservata.
- Senti Paolo - gli disse - questa sera io e Giuliano non veniamo al Perry Ho , andiamo da un' altra parte , per non incontrare Rosy - (mettiamola su questo piano, che è meglio ) pensò fra se e se ; 

- Capisco benissimo - rispose Paolo - nessun problema , anzi , fate proprio bene.
- Però - gli disse Michele - se tante volte Rosy vi chiedesse un qualche cosa, voi non dovete assolutamente dirle niente, di vostra iniziativa, tu le dici che questa sera è andato via con me, che avevo un movimento . Capito ?

- Ma certamente -  rispose l' amico , al che Michele , girati velocemente i tacchi , letteralmente trascinò Giuliano , nonostante l' altro fosse oltre di una testa più alto di lui , verso l' auto .
" Meglio non perdere tempo" pensò . Quindi mise in moto e via , per quanto la povera utilitaria della mamma potesse accelerare.
Giunsero velocemente al parcheggio del locale , e videro che , nonostante fosse ancora presto , esso era già mezzo pieno. " Buon segno! "  pensarono entrambi , scambiandosi un' occhiata di complice assenso.
Entrarono e già la cassiera li conquistò , una bella mora , apparentemente sui 35-40 , vestita e truccata in modo vistoso, con un abbondante decolté, che sembrava voler uscire fuori .
- Bene, molto bene - disse Giuliano, cui le donne giunoniche erano sempre piaciute
- la serata comincia proprio bene , non mi ricordavo mica che era così !
Ci volle un buon minuto , prima che gli occhi si abituassero alla penombra del locale, ferita da sciabolate improvvise dei fari multicolori , senza contare poi la musica assordante che ti martellava le orecchie e le tempie .
Iniziarono a girare tutta la sala , che era molto grande , con ampie zone quasi buie , piccoli salottini occupati da coppiette , altri con gente che si urlava in faccia e gesticolava , uno spettacolo , con i lampi di luce bianca , sembrava un film al rallenty !
Dopo un paio di giri e quasi un'ora , delle ragazze , ancora nessuna traccia , già un tarlo aveva iniziato a rodere la mante di Michele " Vuoi vedere che mi hanno tirato un bidone ? "
Alquanto scoraggiati , presero a salire le scale ricoperte di moquette rossa che portavano al piano superiore , dove vi erano i tavoli riservati , quelli che costavano cari , ma in cui si accedeva solo per invito esplicito .
Infatti , come giunsero di sopra un gorilla della sicurezza si parò loro davanti e fece per bloccarli e controllare se avessero gli inviti scritti , per fortuna che alle sue spalle Michele riconobbe una delle ragazze, la chiamò a gran voce , qui fortunatamente la musica era molto più soft , ed ella lo riconobbe subito e andò verso di loro .
- Nessun problema - disse la ragazza rivolta al buttafuori - sono nostri amici e li stavamo aspettando , i loro nomi sono nella lista , controlli pure.
L' armadio quattro stagioni , pelato e con un ghigno da paura , li guardò male , presagiva che non si sarebbe potuto divertire allo loro spalle ; chiese perciò di malagrazia i loro nomi e poi diede una rapida scorsa ad un fogliaccio tutto mezzo accartocciato che teneva in tasca.
- Va bene - disse -  passate pure! - e fece un gesto con una mano , i due amici non se lo fecero ripetere due volte e seguirono la ragazza verso una grande sala.
Giunti che furono Michele riconobbe anche le altre ,presentò il suo amico e si presentò a pochi altri , che nessuno li considerava più di tanto.
Era la festa di compleanno del figlio di un noto industrialotto della zona , come gli spiegò poi Carmen, cui subito si era accodato
- Non avete visto la sua BMW cabrio , parcheggiata fuori ?
- Veramente no - le disse Michele. Lei riflettè un momento e poi disse
- Allora , certamente ha parcheggiato nella zona riservata, ma a noi , in fondo che ci frega ? Dai vieni al tavolo e prediamo qualche cosa.
I tavoli erano pieni di vassoi con spiedini di frutta , tartine , spumante , bottiglie di liquori varie. Tutti si servivano allegramente e senza tanti complimenti , e così fecero anche loro .
- Peccato che siate arrivati tardi , le ostriche son già finite , erano buonissime , ma son andate a ruba , insieme alle bottiglie di champagne che le accompagnavano. Però - disse lei - potremmo provare proprio al tavolo del festeggiato! - e presolo per una mano lo condusse più avanti , verso una stanza più piccola. Entrati , una bellissima ragazza sui 25-26 si fece avanti verso di loro , abbracciando Carmen.
- E' mia cugina Loretta - disse lei - senti siamo qui per vedere se ci riesce di rimediare qualche ostrica.
- Ma certo - fece lei ondeggiando su degli altissimi tacchi che mettevano ancor più in risalto la sua figura .
- Qui al tavolo di Giampiero non manca mai nulla, i camerieri hanno ordine di rifornire incessantemente. Ecco prendete un flute di champagne , brindiamo ! Alla Salute !
Quasi improvvisamente , la musica ossessiva si placò , ed un ritmo dolce si diffuse ovunque. " Un lento? " Pensò meravigliato Michele e rimase fermo mezzo imbambolato, con Carmen che lo guadava , poi si avvide che quasi tutti , e fra i primi il suo amico Giuliano ed Ester , si erano uniti per ballare .
Allora anche lui si mosse e fece un piccolo passo verso Carmen che lo aspettava , la cinse con la mano lungo la vita , ma ricordandosi le buone maniere non la strinse troppo , in modo che i loro corpi non si toccassero , solo i loro visi quasi aderirono , ed iniziarono lentamente a ballare.
Michele , si trovava così vicino al viso della ragazza che respirava il suo profumo.
Avrebbe voluto indovinarne il nome, come aveva visto fare agli attori nei film , ma non vi riuscì , sapeva solo che era buono, gli piaceva , una nota come di mughetto , di viola , sollecitava le sue narici ed insieme all' afrore del corpo di lei lo facevano star bene. Altro, al momento, non chiedeva alla Vita, si accontentava di godere di quei pochi minuti, il tempo della canzone, ed impercettibilmente stringeva verso di se la ragazza. Se ne accorse solo quando i loro corpi si toccarono , i seni di lei contro il suo petto ed i due bacini si strusciavano lentamente .
Lei non aveva opposto nessuna resistenza , anzi aveva agevolato i suoi movimenti con la danza.
 I loro visi or si toccavano veramente, guancia a guancia, le labbra erano così vicine, le une alle altre, che bastava un niente per unirle.
"Adesso la bacio " pensò fra di se il giovane , ma sempre esitava un attimo di troppo , quando orami si era deciso, ecco che improvvisamente la musica tecno ricominciò ad un volume che parve assurdo rispetto a pochi attimi prima.
Indugiarono ancora vicini per qualche secondo , ma oramai l' atmosfera era cambiata , c' era poco da fare .
Voltandosi un momento , vide il suo amico che baciava appassionatamente la bella e procace Ester ; una fitta improvvisa , forse di invidia , forse di gelosia , gli trapassò all' improvviso il cuore.
Si riprese subito , e scuotendo la testa , come per scacciarne i brutti propositi , si disse : " Ma no , è giusto così , l' ho fatto venire apposta in fondo , solo è strano , son sempre stato io quello più sveglio, ed invece questa volta Giuliano mi ha sorpassato in curva ! E che curve , accidenti ! "
E questa idea gli strappò un sorriso che scacciò definitivamente i brutti pensieri.
Lentamente andarono verso il tavolo, presero due bicchieri di Fanta e poi cercarono un posticino tranquillo per sedersi, erano ancora accaldati ed emozionati da quello stare così vicini, così complici, così tesi e ne erano quasi spauriti.
Si sedettero alfine in un angolo della sala, quasi in fondo, nella penombra, ed iniziarono a parlare.
Anzi, veramente era lui che parlava quasi sempre, e lei a volte  rispondeva con voce soave e gentile.
Parlarono molto, e di tante cose,ma se tu gli avessi chiesto di cosa, sicuramente, almeno lui, non avrebbe saputo rispondere; di tutto, di niente, di Loro !
Dopo quasi un paio di ore che parlavano, con le bocche oramai secche dal troppo discorrere, lentamente iniziano a tacere, quasi per ascoltare il battito del proprio cuore e cercare di afferrare quello dell'altro.
Stava già quasi disperando, Michele, quando ancora una volta la musica cambiò, le note di un nuovo lento erano nell' aria, Carmen ben lo sapeva, ché più volte era stata in quel locale e aspettava quel momento .
Lui la guardò, come per invitarla al nuovo ballo, ma lei allungò la mano e prese quella di lui.
Le dita si intrecciarono, i busti dei due corpi si protesero in avanti, e con il viso si cercarono, insieme, ché entrambi  bruciavano dal desiderio.
Le labbra si trovarono infine a diretto contatto, setose quelle di lei, per via del rossetto, più volte ravvivato nel corso della serata.
Vi fu un primo momento di quasi imbarazzo, ma poi le bocche si schiusero, le lingue, frementi, si avvitarono l' una sull' altra, penetrarono le cavità orali e gli umori si mischiarono insieme !
Fu un lungo ed appassionato bacio, che durò a lungo, poi staccatisi per riprendere fiato , Michele le baciaò il viso, la punta del naso, le guance, la fronte, e come un sonnambulo in trance le disse :
- E' stato tutto così bello, così semplice, non credevo lo fosse .
Un Amore innocente, oppure l'innocenza di un Amore ?

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