giovedì 30 gennaio 2014

FARE L'AMORE CON GLI OCCHI di Marco Belsette



Fiorisce lo sguardo 
sull’animo tuo brillante,
s'inginocchiano gli occhi 
sgranando rosari di perle
rubate alla gioia
del mio timido pianto.
Ardimentosi desideri
rintanati da tempo
nelle mie penombre
ora irrompono
tra i desideri tuoi,
nei loro taciti accordi
s'amano ancor prima
dei nostri corpi.
O soave sensazione
far l'amore con gli occhi,
un eterno ruzzolare
su verdi prati in primavera
mentre piovono ciclamini
sui beati cuori vestiti a festa
e le asciutte inebetite
dischiuse bocche
a ricercar vane parole
che tra cuori stelle e musica
oramai si son già perse.

MI MANCHI di Andrea Rossi



Mi manchi....
basterebbe dirsi questo
senza cadere nella ragnatela
di pensieri che fanno finta di confondersi
in un grande quadro pieno di mille colori
senza il vento che ti sposta le mani
mentre cercano te
senza la pioggia che bagna le foglie
che lentamente vorrebbero cadere giù
o il dolore che diventa aria fritta da mangiare
pieno di profumi che sanno di te
imprigionati tra le vie che mi tocca fare
quando zucchero il mio caffè
guardando tra le vetrine di questo cielo
che si e' rubato i miei colori
lasciati nella valigia
di questa vita che mi assorbe
mentre mi chiede di andare in alto
più su delle mie ambizioni
della mia voglia di averti qui
tra i miei appunti
nelle mie sfide
nelle mie tasche..


LE TUE NUVOLE di Asianne Merisi




ti ho raggiunto tra le nuvole... ho dipinto con te il celo
Nel tuo sguardo vedo intese e richiami muti
Occhi spersi nel vuoto, bottiglia ubriaca tra passioni infinite
desideri mai raggiunti.
Poi il mare, spazza il tempo.
e io persa nelle tue nuvole
Inedita melodia entra lenta,
tutto è fermo, niente più fretta,
da quando hai invaso il mio mondo
Ed io mi perdo quando la tua voce si fa canto
io mi perderò...Uscirò dal silenzio e saprai
far volare la mia anima;mentre saprai
amarmi e consolarmi col tuo respiro,
ti ho raggiunto tra le nuvole ho dipinto con te il celo
Vieni posati come vento di profumi
sui miei capelli lunghi..
una voce compare oltre ogni respiro
come fosse d'altro mondo a parlare di noi
Nei sogni mi adatto a una vita che non è
Come speravo
Come pensavo
E la tua com'è? È felice qui con me?
No non lo voglio sapere, l'amore va oltre
A volte e meglio tacere.
ti ho raggiunto tra le nuvole... ho dipinto con te il celo

L'ORA STRONZA di Asianne Merisi



Ed è finita l'ora stronza!
Dopo aver ben soddisfatto ogni mio delirio
Vorrei essere acqua per poter spegnere il fuoco
Ti piace ciò che senti ,tocchi ,Prendi.. ?
Ora non fermarti..!
Le mani si stringono,si parlano, s'aprono donando nuove emozioni.
Guardami trattenendo il respiro
strozzato da un gemito
chiudi gli occhi tuoi in estasi
Solo così, potrai saziar l’arsura
di labbra secche, graffiate di sete
Per te divento aria che respiri piacere che provi
facciamo gli indifferenti il cuore va a mille
è una calamita che ci attira
non possiamo evitarci
prendiamoci tra passione e follia
Non fermarti ti supplico,
non togliermi le piacevoli sensazioni
che le tue labbra danno al mio corpo
Viviamo di attimi rubati alla Passione...
fino a domani ci attorcigliamo,
per aver poi la testa vuota
e senza effetto
..oltre

VENERE LUSSURIOSA di Carmine Rosano (Charmel Roses)



Abbi pietà di me,
Venere lussuriosa,
Concedi all'uomo pio,
La grazia lasciva
Dei tuoi baci infuocati.
Saggia la mia carne,
Le mie membra tese
Che docilmente si offrono
Al tuo generoso furore.
Lascia che io t'invochi e preghi,
Che lacrime di gioia
Bagnino i tuoi piedi.
Incedi e regna
Nel mio folle ardore,
Abusane e fanne il tuo sollazzo.
Che io possa ardere per te,
Nella pigra indolenza
Con cui seduci i miei sensi.

mercoledì 29 gennaio 2014

SOLO FOTO di Mattia de Lorenzi







 Solo foto mi son rimaste di te.
Ormai solo foto di te,
sorrisi stereotipati ,
fredde immagini che i ricordi rianimano....
Rivedo il corpo disteso di donna ansimante,
il sesso sfrangiato dalla sua mano.
U'n oracolo di amore .
Gli aruspici annunziano “lei è andata!”
Scolorano gli afrori di muschio bagnato,
l’umidore sulle labbra,
lo schiocco dei baci.
Altri odori saturano le narici.
Corpo adorato, desiato,
concupiscente miraggio,
posseduto eppure…
Ora corre libero come l’allodola
al rompere del giorno.
Voli lontana,
inarrivabile creatura distesa sulle rupi alpestri .
Altre mani percorrono i tuoi seni,
altra membra distillano il tuo piacere.
Solo foto,
allora annunci di vita,
ora solo tristi araldi di morte.


martedì 28 gennaio 2014

NE' AMICI NE' AMANTI di Marco Belsette





 Tu vivi l'oggi credendo sia ieri,
parti per altri mari
ma ormeggi negli stessi porti,...
nutri le assordanti eco
dei miei pensieri
nella desolata valle dei ricordi.
Tu che continui a versare
aceto e sale
su ferite ancora aperte,
a evocare immagini storpiate
che lo specchio della mente
ormai rifiuta e più riflette.
Cosa possiamo essere noi adesso,
per nulla amici, neppure amanti,
solo altra pazzia
portata al suo eccesso
da dare in pasto ad anime
ancora così urlanti.



LE TUE NUVOLE di Asianne Merisi



ti ho raggiunto tra le nuvole... ho dipinto con te il celo
Nel tuo sguardo vedo intese e richiami muti
Occhi spersi nel vuoto, bottiglia ubriaca tra passioni infinite...
desideri mai raggiunti.
Poi il mare, spazza il tempo.
e io persa nelle tue nuvole
Inedita melodia entra lenta,
tutto è fermo, niente più fretta,
da quando hai invaso il mio mondo
Ed io mi perdo quando la tua voce si fa canto
io mi perderò...Uscirò dal silenzio e saprai
far volare la mia anima;mentre saprai
amarmi e consolarmi col tuo respiro,
ti ho raggiunto tra le nuvole ho dipinto con te il celo
Vieni posati come vento di profumi
sui miei capelli lunghi..
una voce compare oltre ogni respiro
come fosse d'altro mondo a parlare di noi
Nei sogni mi adatto a una vita che non è
Come speravo
Come pensavo
E la tua com'è? È felice qui con me?
No non lo voglio sapere, l'amore va oltre
A volte e meglio tacere.
ti ho raggiunto tra le nuvole... ho dipinto con te il celo
..oltre


PENSANDO A TE di Andrea Rossi




Ecco... ci risiamo
sto ancora pensando a te
alle tue calze a quadri
mentre fisso il mio caffe'
appena uscito dalla moka che non sta più in piedi
dalle mie metafisiche eccitazioni
o dalle mie subalterne depressioni
come un contatore di punti al bowling
che aspetta il giro della palla
la sua roteazione perfetta
il suo giro
il suo andare incontro al bersaglio
l incitamento del vento
e godersi il percorso
il rumore del coraggio
impregnato nei tuoi vestiti
che ogni giorno ti passa addosso
senza paura di perdersi nel corridoio
trovarsi di fronte al birillo
uno...due...tre...
e' come annegare
perdersi nella vittoria
esultare
circondato da tanta bellezza che ti riempie le tasche
troppo piene per metterci tutte le emozioni
quasi come vedere te
che mi lasci sempre senza parole
anche quando parliamo per ore
incollati al muro
dietro una grande parete di zucchero
scalzi
come certe notti d inverno
quando il freddo ti entra dentro
e cerco i tuoi piedini ghiacciati
senza le tue calze a quadri
sentire la sensazione del caldo
che mi soffoca
ricordarmi della moka che devo sistemare
per rifarmi il caffe
per riaverti vicino
e pensarti ancora.

MAGIA di Andrea Rossi




Devi solo farti trovare stasera
nei miei pensieri più nascosti
e ti sembrera' di perderti
come una ragazzina senza trucco
leggera come magia
in una musica assordante
che ti martella la mente
aspettando che qualcosa succeda
mentre le tue calze sfilano via
lente
insieme alle tue incertezze
che hai tatuate sui lobi
al desiderio di lasciarti prendere
un brivido che cerca la sua via
bagnata
tra i capezzoli di questa vita
che a volte ti spinge in un imbuto
di passione
che ti graffia i pensieri
mentre ti assale la voglia
e inizi a diventare
quello che non sei
che non hai il coraggio di dire
agli altri
una mela da mordere senza freni
scavata dalle unghie
per sentirti dentro
tra i piaceri
del tuoi fremiti
che non ti lasciano mai
indelebili sulla pelle
ogni mattina quando pensi a me
la notte fugge via
e ti lecchi le dita
aspettando che il sole si svegli
tra le tue gambe
in preda ai tuoi istinti
che cercano ancora me
nei tuoi sogni.

AMORE ETERNO di Mattia De Lorenzi




Immoto giaccio nel letto,
avvolto dalla notte come in un sarcofago egizio.
Il dolore indicibile
avvolge la mia solitudine come un sudario.
Squarcio di vita il ricordo luminoso dei tuoi baci.
Le carezze bruciano il freddo delle guance,
i suoi occhi trafiggono la nebbia del cuore.
Ah ingannevole araldo di una vita che non può essere!
Lei non ci sarà più a suggermi,
ad avvolgere il mio sesso
con le sue gambe, simili alle spire di un serpente.
Distesa sul letto,cornucopia di piacere,
era una visione angelicamente perversa.
Io,
come un fantasma,
mi consumo a cantare nella mente
le lodi della sua anima.
L’odore del suo sesso mi ferisce ancora le narici,
ed attossica il cervello,
mentre mi immergo nel suo calice,
fonte battesimale del mio amore.

C'ERA UNA VOLTA di Franz Za




C’era una volta
Ma oramai non c’è più
Un foglio di carta e una penna all’insù
Ci si scriveva di scuola e d’amore
E la ricetta faceva il dottore
Eran parole ma anche disegni
Nascondevan tesori di cui eran pregni
Poi un ungherese di nome Birò
La penna a sfera un giorno inventò
Pare che il nome del suo destino,
quello di “biro”, glielo diede Calvino
Ma il povero Biro indigente morì
E già eravamo passati alla Bic.
Da allora c’è stata una vera bufera
E adesso si scrive su una tastiera
Quando ero piccola eran tutti provetti
E si scriveva con la Olivetti.
Ma l'uragano ha spazzato via tutto
Ed il computer ha cambiato di brutto
I modi di dire e di parlare
Ma sopratutto di comunicare.
Nei fogli di un tempo
battevano i cuori
E trasudavano i grandi amori
Una lettera poteva perfin profumare
Adesso ti chiedono in chat di scopare
Adesso ci sembra che con il progresso
Sia ovvio da un "ciao" arrivare a far sesso
Che tanto poi se la storia non va
Con un semplice tasto lo togli da qua
Ci volevano anni per scordare gli amori
adesso risolvi col tasto "rimuovi"
Il parere di tutti poi viene richiesto
ti lovvo, mi piaci, mi vuoi fare fesso?
E' tutto permesso e condiviso
ti mandi a fanculo senza preavviso
Tanto domani poi ti riconnetti
Lo trovi, un amore, tu ci scommeti?

lunedì 27 gennaio 2014

APPARTENERSI di Asianne Merisi




Immergermi con te nel blu immenso
cercarti tra mille pigmenti dove tu li mi attendi
cercarti e trovarti, e poi averti
dammi il tuo infinito blu il tuo celo la tua terra
le tue tonalita' la tua passione la tua presenza
o voglia di farti conoscere le varie sfumature
i colori forti le tempere e gli acquerelli
lasciami dipingere il tuo corpo
e tu dipingi il mio non completarmi non rendermi perfetta
ma rendimi quello scarabocchio
perche' tu possa ogni giorno modificarmi
cercami ,cercami.cercami sempre
non assopire il tuo cercarmi
portami a te perche' io possa darti nel blu piu' blu
e fammi fare l'amore con te con corpo mente e' anima
rubati il mio miglio colore portalo sul tuo corpo
e dimmi che anche tu ti senti piu' blu
Aspetto che torni a sfiorar
la mia pelle in un atto d'amore
che mi farà piegar le gambe concedendo il mio corpo
alla tua volontà.
Voltati e dimmi:
Che sapore hanno i miei baci, se non di un dolce amaro sapore
e insegnami a sfiorarti il cuore sui miei umidi seni,
in un susseguirsi di carezze e inconfessati desideri...
e rendiamoci folle blu
..oltre

AMANDOTI di Francesca Delli Colli




Ti amo per quel che sei
Perche’ mi hai completato.
Ti amo per quel che non sei
Perche’ me lo hai insegnato.
Ti amo per le Tue assenze
Non fanno che avvicinarmi
ed esser presente.
Ti amo per cio’che non mi dai
Lasciandomi affamata di Te
Come non mai,
Con una mano tesa
Che elemosina ogni attimo
Con la mia anima appesa.
Ti amo per le Tue concessioni
Vita e morte delle mie emozioni.
Ti amo
Perche’ vivo dei Tuoi stati d’animo,
plasmandomi solo
con un Tuo soffio d’alito.
Ti amo per ogni cosa.
Anche per il dolore,
Che e’ presenza di te
E mi nutre il cuore.
Ti amo
Perche’ semplicemente
Sei il mio tutto
E senza di Te
Ritorno ad esser niente.

SENSAZIONE di Andrea Rossi




E' difficile far capire
il tocco di una mano
per chi non ha voglia di sentirlo
per chi sente il freddo addosso
e la pioggia dentro
il vento che ti scompiglia dentro
senza nemmeno le foglie
che fanno girotondo
guardi il buio
sperando di far luce sulle ombre
senti il dolore che ti entra piano
come un bersaglio
guardi l arco che prepara la sua freccia
e aspetti che parta
che faccia centro
vibrante
ti entra dentro
nella parte più profonda
del premio più alto
che puoi regalare agli altri
che puoi regalare a te stessa
mentre inizia a bruciare dentro
sempre di più
ti consuma la mente
ti accende il pensiero
e lo riconosci
e' quello che vuoi davvvero
il tuo dolore più grande
quello che ti segna
come un raggio
dritto in fondo all anima
adesso sei pronta
sei Mia.

SENSAZIONE 2 di Andrea Rossi




E' solo una sensazione
ogni giorno diversa
ma la sento addosso ormai
come i colori che incontro per strada
come sentire te
portarti insieme ogni giorno
come un filo che non si spezza piu'
trovato su una panchina in fondo al mare
al centro di un treno che non passa di qua
e' quel sorriso che inseguo da sempre
tra i mille colori della tua pelle
di un prato fiorir fiorito da correre insieme
in riva al tuo mare
calmo
che riflette le smorfie che spesso mi fai
quando cerchi le mie parole
senza indugiare
o le mie mani
nascoste nei tuoi capelli
imbrigliati da troppe paure
che spesso cerchi nei miei occhi
distratti
dalla mia voglia di regalarti la luna
in un pacchetto con tante fragoline
di tanti colori
con cui attaccarci i miei pensieri
e tanti fili blu
che serviranno a non perderci più.

M'E' USCITA COSI' ... di Francesca Delli Colli




Io te e lei.
Proposta intrigante direi!
Saliamo al tuo scorticatoio
cosi te la serviamo su un vassoio.
Si proviamo..
almeno ci divertiamo,
Io per terra
e voi due sopra il divano!
Cala il buio e via il sipario.
Tra le tue cosce io bivacco,
ehi tu toglimi dal viso questo tacco!
Lei tu ed io.
Fatti piu' in la' tesoro
questo e' il culo mio!
Se ti tira la pecorina
mettiti dietro alla signorina.
che nel frattempo mi sbaciucco
per poi leccar il dolce succo.
Io lei e te.
Non so che darei
per afferare tra i denti
quelle due tette
belle erte come due vette
ma troppo alte sode..
C'e' qualcosa che non mi si connette.
E la mano nel frattempo
scivola diretta
su uno scettro
talmente teso e duro
che potrebbe forare il muro.
Ma che caos
di mani e lingue
l'eccitazione non si estingue.
La favella s'e' evaporata
madre mia che serata.
Vieni qui bella ceciona
fammi toccare la tua miciona.
bella calda e consensiente....
Oddio che bozzo..
questo non mente!
Oh ma che tu m'hai portato?
questo un'uomo mascherato!
"Vedi cara"
disse mesto lo scellerato,
come facevo a dirti
che tu m'ha bello che stufato?
Io lo guardo un po' stupita
"Ora ho capito perche' non ti s'arrizza da una vita!"
E con fare assai contento dissi al troione
"Bello mio ti lascio questo cesso
ma senza il diritto di recesso!
Di sicuro il tuo amato e' bello che fallato!"

sabato 25 gennaio 2014

NUVOLE di Asianne Merisi




Lui la porto‘ nell' immenso Cielo ,
gli diede le nuvole
Gli regalo l‘azzurro
Gli presto il vento Smarrita in quel‘immenso
Si lascio guidare Sussurava ....“mi piace“...
Lui con tono deciso
E si senti che nessuno Avrebbe distratto il suo pensiero
Tremava foglia al vento
La cercava per dargli calore “Mi piaci “ gli sussurra
E lei lo prego' di pronunciare mille volte sottovoce Il suo nome
Era bello sentirgli dire “Mi piace ...mi piaci“
“Arrenditi e dammi la tua anima“
..oltre

VIAGGI di Asianne Merisi




Ti raggiungo tra le nuvole piu' belle, ti regalo il pensiero piu' dolce,
E' lo fai tuo... lo rendi zucchero filato
proteggi il mio sentire e non temi il mio essere,
copri con il tuo profumo questo viaggio
andremo senza meta, come solo le nuvole sanno fare.
Saremo quei piccoli batuffoli in un celo sereno
grandi in un celo cupo, e' ricche in un celo uggioso
proteggi le mie mani..... come fai quando ci pensi e' mi pensi
tremano ma non temano
io ci sono si
tu ci sei lo so
noi ci saremo li dove le nuvole non finiscono
ma riposano...
oltre...

LA FAVOLA di Andrea Rossi




Stasera voglio riderci su
come una trottola impazzita
in mezzo alla musica che balla
e la gente che canta
come in un grande temporale
con le nuvole che splendono
e il sole che si nasconde
in fondo alle palme
che si fanno belle con il lucidalabbra..
anche gli alberi fanno festa
nel grande girotondo che hanno organizzato
con inviti personali
e grandi mascherine
aperitivi colorati e tante bigne'
che saltano impazzite
in mezzo alle pozzanghere colorate
e i pesciolini rossi che hanno il sabato libero
si appartano felici
sotto la luna in cuffiette
che si gode il panorama
con lo stereo a palla
i palloncini blu
e tanti nastrini a stelle e strisce
ci sono anche i gamberi
con la loro salsa rosa
e tante piccole formiche
che finalmente si divertono
a guardare le loro molliche
che vanno in autoscontro
mi sembra un grande gioco
invece e' realta
devo solo accodarmi a questa felicita'
che sembra solo utopia
ma senza allegria non c e la mia follia
e io di questo voglio nutrirmi
fino a quando scoppiero'
di risate e mal di pancia
come un bambino affamato
di gioia a volonta'
di sorrisi
e di illusioni a meta'.

TI ASPETTO. di Andrea Rossi




 Ti aspetto ogni giorno
con una grande valigia bruciata
carico di pensieri perduti nella nebbia
di emozioni bevute a meta'
e di tante illusioni comprate a buon prezzo.
Vestito di favole
con un grande cappello
senza orologio
in fondo agli abissi
dietro i vetri appannati
delle nostre corazze
quasi in mezzo ai coralli
tra i tavoli di un bar
mentre il mondo asciuga i suoi pianti
di qualche tramonto svanito nel nulla
che qualcuno si e' perso parlando
di sogni perduti per tasche bucate
da tanti ricordi che tagliano dentro..
mi piace pensarti
mentre ti aspetto
a volte mi imballa
mi spettina l anima
e come rifarsi ogni sera un po' il trucco
attraverso i miei sogni
mi sento migliore
più forte
più bello
mi ricorda chi sono
le strade che ho preso
dopo mille sbandate
di curve squadrate
che sanno di fango
di ciotoli e birra
ma io non mi arrendo
quasi sempre ci provo
nella bellezza del tempo che passa
che ti segna la pelle
a tratti perfetta
e mi riscopro a volte più folle
con la passione dei giorni migliori
che mi consuma confusa
come una donna che aspetto da sempre
in fondo ai suoi occhi
lei prende il mio tempo
e lo gode per me.

venerdì 24 gennaio 2014

SCORRE IL FIUME DEL PIACERE di Sereno Notturno






Esiste quel voler essere, mescolato al desiderio d'esistere, quel forte respiro che ti limita gli sguardi, mentre regna follemente la necessità di sentire la pelle, la carne il sesso bollente che non limita gli spasmi di un'erezione.
Tu sei li che spudoratamente guardi la carne crescere, indirizzata verso il tuo finto far finta di niente, sai benissimo che la tua bocca... freme e le tue labbra gioiscono nel dolce tenere dentro.
Allarghi l'intimo già sollecitato, mentre scorre lo scossone dell'orgasmo sulla pelle, pregna di quell'umido essere eccitata che non trattieni dall'urlare.



DIRETTAMENTE DAL DIARIO DELLE MIE PRIGIONI (SILVIO PELLICO MI FA UN BAFFO) di Allie Walker




Era una notte buia e tempestosa… Ma no!
Mi apprestavo a vivere un tranquillo week end di paura… Ma no!
Ero su un letto d’ospedale. Ecco, questa la verità. ...
E che cosa può capitarti seduta su un letto d’ospedale, alle undici di sera, mentre tranquillamente stai scrivendo un capitolo del tuo ultimo romanzo?
Qualsiasi persona direbbe: nulla o quasi.
La compagna di stanza sta dormendo, ronfa beatamente e io, con la lucina accesa alle mie spalle che versa ombre simpatiche sui muri, scrivo. Scrivo velocemente, le idee sembrano fluire, le parole vengono giù facili dalla testa, elaboro immagini, scenari, protagonisti, la storia. Ogni tanto guardo le luci della città, la finestra alla mia sinistra occupa tutta la parete e godo di una vista spettacolare. L’ottavo piano ha il suo porco perché, nonostante la posizione e il letto che occupo
Qualche rumore proviene dal corridoio, pochi in realtà.
30 dicembre 2013, una notte che mi appare molto tranquilla. Gli infermieri sono già venuti a salutarmi, chiedendomi se ho bisogno di qualcosa.
“Sto bene.” Dico. “Stasera non ho bisogno di nulla… semmai più tardi quelle goccine magiche… ma vi chiamo io.” Sorrido. Sarà l’effetto di quello gnocco fritto alla crema che mi è stato recapitato di straforo, da un’amica, con altre prelibatezze che gusterò l’indomani? Ho già l’acquolina alla bocca, sono terribilmente golosa.
Non ho sonno, il ticchettare leggero della tastiera è un suono che mi eccita, e quando vedo riempirsi i fogli di word mi sento un Dio.
Oddio! Un Dio proprio no, ma sto da Dio!
E poi ecco che avviene l’incredibile: vedo un’ombra scura alla finestra, una specie di grosso pipistrello che volteggia impazzito e sbatte contro i vetri.
Non riesco a spostare lo sguardo da quella cosa e improvvisamente l’ombra si blocca. Accovacciato sul davanzale un uomo, o almeno credo che lo sia, completamente vestito di nero, con un mantello e una maschera in volto che gli copre solo la fronte e la forma degli occhi. Mi sorride. E’ più un ghigno distorto, ma sorride.
“Ma no! Non è possibile.” Sussurro e poi afferro il telecomando per chiamare gli infermieri, senza spostare lo sguardo dalla finestra.
L’uomo, che adesso vedo molto meglio, è vestito come Batman, riconosco quelle stupide orecchie a punta del copricapo e il simbolo sul petto è inconfondibile. Con il dito indice alzato mi fa un cenno, come per dirmi di non schiacciare quel pulsante rosso che ho sotto il pollice.
“Non puoi inseguirmi pure qui, stupido coglione!” penso.
Schiaccio il bottone e glielo mostro mentre lo faccio.
Quello, si quello... Batman... smette di muovere l'indice, mi mima un manico e poi scompare.
Pochi minuti e dalla porta spuntano, nell'ordine: Robin, Superman, Wonder Woman, l'Uomo Ragno, I Fantastici Quattro al completo, Catwoman, X-Men, Iron Men, Capitan America, sento blaterare la Donna Invisibile ma non la vedo e infine lui... Batman.
E quello urla: "Riunione di condominiooooo."
Ma appena uscita dalla sua ugola la ultima "O" arriva l'incredibile Hulk, come al solito incazzato nero, almeno sembra e invece piagnucola: "Uffa, possibile che io debba essere sempre l'ultimo a sapere???"


(n.d.a. la foto nei giardini dell'ospedale di Modena non è al completo perché i cretini l'hanno scattata mentre Catwoman prendeva a calci e pugni Capitan America per scegliersi la posizione e i Fantastici 4 tentavano di dividerli; ovviamente la Donna invisibile scattava, tanto non si sarebbe vista comunque)
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giovedì 23 gennaio 2014

LE PAGINE DELLA VITA E LA VITA DELLE PAGINE. di Franz Za




Certe volte mi chiedo se siamo noi a scegliere i libri o se siano piuttosto i libri a scegliere noi. Quando ripenso ad alcuni momenti del passato, importanti o comunque
significativi, mi sorprendo a ricordare quale fosse il libro che stavo leggendo. E sorrido constatando che molto spesso i temi o i toni delle nostre letture non corrispondano affatto al nostro vivere del momento.
Mentre allattavo mio figlio ero follemente innamorata di Stieg Larsson e della sua terribile trilogia in cui uomini cattivi che odiano, stuprano e uccidono donne strane e folli. Ero assurdamente felice quando il pianto del piccoletto mi svegliava nel cuore della notte perché voleva mangiare, e mentre lui poppava io avida leggevo.
E che dire di "La versione di Barney" divorato durante il viaggio di nozze? Il momento più giusto per leggere di un uomo che ha avuto tre mogli, della sua lenta follia, e
della perdita del grande amore. Ma soprattutto non riuscirò mai a capire come, quattordicenne inesperta e timida, mi sia ritrovata tra le mani "Histoire d'O". Lo lessi tutto d'un fiato, a casa di un amico, dopo averlo trovato frugando nella loro ricchissima biblioteca. Non è un gran romanzo e non è decisamente tra quelli che mi porto nel cuore. Ma ricordo quel momento. Lo ricordo. Adesso.

L'ARTE CHE SI SCRIVE. di Petite Noir




Il poeta ha un talento nato zoppo
ed è per questo che riesce
a fabbricare ali per le sue parole...

LA MORTE MI SORRISE. di Petite Noir





Le parole mi caddero a terra,
i pensieri tacquero a voce alta, 
poi fuggirono lungo le vene senza voltarsi.
Quei pochi ricordi rimasti impigliati 
dentro i fardelli dell'ultimo respiro
raccolsero pallidi i resti dei loro caduti.
Un condor truccato da prete 
tentava di romper col becco 
frasi che non si spezzano,
mentre lei si affacciava com'era
dal bordo dell'iride e sorrideva...

mercoledì 22 gennaio 2014

GALEOTTO FU QUEL LIBRO E CHI LO SCRISSE di Andrea Lagrein






Spengo la sigaretta. Mi concedo un altra birra. L'ennesima. Sprofondato nelle pieghe del divano, lo fisso. E' accanto a me. Cristo! E' ormai più di vent'anni che mi sta al fianco. E io ne sono fiero.
L'ho cercato. Disperatamente. Con foga. Quasi con delirio. Infine l'ho trovato. E da quel giorno non mi ha più abbandonato. Amico f...edele, compagno di sbronze e scopate. Avevo diciannove anni. Stanco delle solite rime, liriche stantie di amorosi sensi, suppellettili impolverate buone solo per dar lustro a qualche libreria. Cazzo, a diciannove anni me ne sbattevo altamente dell'amor cortese e dei buoni sentimenti. A diciannove anni desideravo ardentemente che la vita mi violentasse, mi brutalizzasse con parole roventi, con gesti sconvenienti. E quel giorno arrivasti tu! Gesù, e chi se lo dimentica? Fica, merda e birra, qualche sigaro ogni tanto, la smodata voglia di non fare un cazzo, un paio di puntate su cavalli che difficilmente vincevano e tanta, tanta voglia di conoscere la vita per quello che era. Una splendida, malandata puttana.
Ora sei qui di fianco a me. Occhi chiusi, giornata d'ozio, al solito mi verrebbe da dire, mentre russi e scoreggi in beata tranquillità. Ma in quei giorni tu, si proprio tu, quei tuoi occhi che ora sono chiusi, me li donasti. E io iniziai a vedere. Non solo cosce tette e culi, che quello è già un gran vedere. Ma soprattutto la sporcizia e durezza di una vita alla quale, da quel giorno, mi ci attaccai come un poppante alla tetta materna.
Mi sei stato amico, maestro, compagno. Certo, abbiamo avuto anche i nostri bei problemi. Ma alla fine, dopo più di vent'anni, ci ritroviamo ancora qui, tu ed io, a fumare, bere birra, scoreggiare, ridere e sognare di scopare la bella vicina di casa. Cosa che sicuramente faremo questa sera. Insieme. Sempre insieme. Comunque insieme.
Finisco l'ennesima birra. Mi accendo una sigaretta. Chiudo il libro. Ora ti lascio dormire, vecchio mio. Buon riposo, caro Charles Bukowsky!


NETTARE DELLA VITA di Petite Noir






Danza sulle mia labbra
come pioggia d'estate
il nettare della vita...
tu che scateni in me
tempeste
placa il mio corpo
metti a tacere la mia anima


GIOCO di Andrea Rossi





E' un gioco delle menti ormai
quello che ci divide
in questo foglio bianco che inizia la sua corsa...
come un sasso lanciato in acqua
che lascia mille segreti
persi in un grande desiderio
il tuo sorriso che gioca a nascondino
tra i vicoli di queste illusioni
sempre più forti
che si lasciano prendere per mano
in questo dominio dei sensi
in questa notte d estate
tra mille aghi di pino addormentati
sei qualcosa di bello
che mi entra dentro
ad angolo retto
come un fucile a salve
alle giostrine dei biscotti di legno
mentre mangiamo zucchero filato
su un grande cavallo a vapore..
in fondo e' sempre cosi
quando inizio a parlare
non finisco mai le parole
me le mangio insieme alle mie caramelle
che porto sempre con me
sperando che tu me ne chieda una
e io per sbaglio ti regalo il mio cuore
che tengo sempre in tasca per ogni evenienza
oppure per le giornate di pioggia.
quando l erba mi macchia i capelli
e io mi ritrovo di nuovo senza parole
incipriato dai miei sensi
dalla mia mente ormai esplosa
da tante sensazioni che tu riesci a controllare
nel traffico impazzito
dei tuoi capelli.
 


TU: di Andrea Rossi





Sei riuscita a dirmi solo oggi
che hai sempre camminato con me
mentre ero solo
sotto i portici dei miei pensieri
in quel giardino in cui io spesso mi rifugio
accanto ai tuoi capelli appena lavati
pieni di sogni e arance colorate
lo hai detto con un filo di voce
quasi come per magia
e ti e' sembrato bellissimo iniziare a sentirlo dentro
quel tuo mondo che spesso combatti
pieno di rose dai lunghi sorrisi
di musica senza respiri
di quando da ragazza sentivi l ebrezza
del vento che mischiava i sapori
del sole che ti baciava la fronte
e di me che ancora non conoscevi
ma che speravi sbucassi dal nulla
rapito di te
da tante lentiggini
i calzoncini e le liquirizie
che sanno di orzata
quando ti perdi nelle mie risposte
invece di baciarmi senza urlare
immobile 
franando sui tuoi tacchi
che spesso dimentichi
quando chiudi i tuoi occhi
e mi lasci viaggiare
sotto quei portici
dove non riesci più a trovarmi
nelle porte
che all ' improvviso
tu sai di aprire
senza fare più rumore.

martedì 21 gennaio 2014

SENZA PUDORE: di Petite Noir




Dolce lo scroscio dell'acqua
che ci avvolge
spogliandomi da ogni pudore
esalta il tuo corpo
che affascina i miei occhi
inginocchiata ne godo il sapore
ammiri i miei capezzoli inturgiditi
seguendo il correre dell'acqua
lungo la schiena
per poi perderci
all'unisono
nei più meravigliosi
segreti di noi

CAMERA D'ALBERGO. di Petite Noir




Oltrepasso l’uscio e ti vedo.Ti lascio giusto il tempo per guardarmi poi mi avvicino e con le braccia ti cingo il collo, ti bacio ovunque sul viso,cerco le tue labbra e mi travolgi in un bacio appassionato.
Le tue mani mi scivolano addosso, frenetiche, poi mi prendono i capelli e permettono alla tua lingua
di arrivare in fondo alla mia gola. Barcollo, come se perdessi terreno sotto i piedi, mi lasci per pochi secondi e mi dirigi verso il letto. Mi baci nuovamente mentre ti tolgo la camicia. Mi lasci fare per pochi istanti dopo i quali mi metti a sedere sul letto e ti inginocchi davanti a me, mi sfili le scarpe e i pantaloni, assapori l’interno delle mie cosce, ti disfi del mio peri, la tua lingua serpentina scivola nella mia fessura...
"..SI.."
non riesco a dire altro, perdo di lucidità.
La mia mano scivola tra i tuoi capelli spingendoti verso di me, sfilo la cintura dai tuoi pantaloni e te la porgo, poi li sfilo e con essi il boxer.  Prendo la tua asta tra le mani e l'avvicino alla bocca. Mi lasci fare, mi prendi le mani e le leghi dietro la schiena mentre io continuo a baciarlo, sento che si ingrossa sempre più nel mio palato. Poi credi che basti quanto mi hai lasciato fare:
"BASTA"..
ecco la tua voce, dolce e decisa.
Prendi il sopravvento su di me. Adesso sento il tuo respiro sul mio collo, le tue mani che si fanno strada oltre la stoffa del top, poi, via anche quella, sei sopra di me, mentre le tue mani mi invadono. Mi inarco per sentirti di più, non ti basta cosi, mi fai mettere a gattoni, alzi la gamba sulla tua spalla...
ho sempre desiderato farlo così. Le tue dita, adesso, sono ovunque in me... inizia il gioco... la parte più bella di quello che c’è tra di noi. Mi capovolgi giù, mi mordi e mi fai sentire quanto sei uomo, mi stringi i polsi che sono ancora legati dietro e le tue papille percorrono la mia schiena, fino all'orecchio e a farmi ritrarre percorsa da un brivido. Poi entri dentro di me.. mi prendi così. Il palmo della tua mano batte forte sulla mia natica, poi la carezza dolcemente, quasi penitente del gesto precedente o preparando il terreno per il prossimo schiaffo:
"ANCORA..!"
urlo...
Mi accontenti ma non ti fermi lì, mi pervadi abbondantemente con tutto te stesso. Un altro schiaffo batte sulla mia natica mentre la mia schiena si incurva sotto le tue mani potenti.
Oh, le tue mani..!!
Ho sempre pensato che la cosa che più mi piacesse di te fossero gli occhi, ma mi sbagliavo, sono le tue mani, sono loro che mi stringono, mi abbracciano, mi accarezzano che mi invadono in ogni dove e racchiudono quel senso di forza, protezione... cura... appartenenza.
Sono vogliosa, bramo il tuo sesso, scivolo su di te, lo prendo ma solo per bagnarlo,per farlo entrare dentro di me... che gran errore !!! Quel ritmo incalzante non mi lascia scampo, non resisto che pochi minuti prima di godere in un orgasmo sconvolgente dove mi sembra di volare e non tornare giù.
Mi sleghi, ti abbraccio, ti tocco e sempre continuando a fare l’amore rotoliamo, ci spostiamo, giochiamo e il tempo scorre inesorabile e bastardo, lui, che scivola su di noi , in una camera d'albergo fredda e senza luce. I nostri sguardi si incontrano:
"Ti voglio baciare"..
Ti sdrai e mi tiri a te e ancora  baci... mani... abbracci... carezze...
e nell'aria... parole mai dette...

NON MOLLARE, RAGAZZO. di Andrea Rossi




Ho sempre pensato
che in un grande castello di sabbia
ci fossero tutti i miei pensieri
sistemati in ordine come le mie camicie
messe in fila senza bottoni
fino a quando non sei arrivata tu
con i grandi piedoni a distruggere tutto
e a farli volare via
con il tuo sorriso sempre a colori
e la tua gonna di coriandoli..
cosi adesso mi tocca inseguirli
come un matto che corre dietro al vento
rincorrerli uno a uno
e all improvviso vederli davvero
che cercano te
si confondono per te
rallentano la loro folle corsa
osservando
la bambina dai lunghi capelli
nascosta dietro al muretto
con il gelato al limone
e il vestito bianco pieno di cioccolata
che mi affanno a cercare
forse da sempre
nei miei lunghi percorsi
di bimbo senza tempo
fatti di bugie e palloncini
caramelle con troppo zucchero
e amici giocolieri
parole che non mi sono mai entrate dentro
solo grandi ginocchia sbucciate
e sogni grandissimi da incartare
in cartoni sempre più piccoli
presi al mercato delle pulci
senza il tagliando di garanzia
ma con istruzioni bene in vista :
NON MOLLARE RAGAZZO
RIALZATI OGNI GIORNO

ATTIMI DI VITA di petite Noir




E pensavo cosa vorrei fare con te...
svegliarti e prenderti in giro
per i tuoi occhi gonfi e le labbra screpolate,
per poi prenderti il viso tra le mani e dirti che sei bellissimo...
darti fastidio quando sei impegnato con il lavoro,
stuzzicandoti e vederti sorridere alle mie moine,
per poi buttarti le braccia al collo e baciarti fino a sfinirti...
urlare dal balcone che non mi basti mai,
andare al cinema e sederci nell'ultima fila
per baciarti tutto il tempo,
e poi chiederti alla fine:
"come era il film?"
e tu ridendo risponderesti:
"sapeva di te"...
passeggiare mano nella mano,
in piena notte, con la luna che illumina i nostri passi,
spiando i nostri abbracci...
questo vorrei..
inventare attimi di vita
con te...

IL CICLO NATURALE DELLA VITA di Petite Noir




La vita è un cambiamento continuo...
dobbiamo essere felici quando
in noi si affaccia un qualcosa di nuovo,
una persona, una prospettiva,
avendone cura,
facendone buon uso di tutto quello
che di bello si può trarre da ciò...
ma nel momento in cui quel qualcosa finisce,
quel qualcuno va via,
bisogna lasciarlo andare...
non si posseggono le persone,
non si hanno le cose,
siamo i custodi temporanei
di un numero svariato di cose...
esse arrivano,
magari restano un po',
poi vanno via...
e il ciclo continua...

CON LUI di Petite Noir




Con lui posso essere io,
posso volare libera,
con lui non ho paura della notte,
il mio volto è sereno,
non ho bisogno di una maschera,
posso piangere o ridere...
con lui tutto è diverso,
anche il cielo...

VENTO di Andrea Rossi




C' era vento stamattina
e pioggia fine che non cadeva giu'
solo il grigio opaco
e qualche sogno sfilacciato
nelle mie lenzuola al risveglio...
non sentivo più la mente
fema ieri davanti al camino
a respirare quel rum
che sapeva di tabacco appena raccolto
e di intense terre da calpestare
intriso del profumo dei tuoi occhi
che non riesco a trovare
dal caffè che sento arrivare
stanco
come una carezza del mattino
che ti pettina i pensieri
per affrontare i rumori di questa domenica
che sa gia' di vino rosso
e contorno di spezie
belle parole
aperitivo al sole
aspettando l inverno
che oggi ha deciso di soffiare
con tanta pioggia sulle finestre
e gli alberi fermi a pensare
se rimanere immobili o dondolare
tra i miei sguardi impietriti
dal tuo buongiorno
da quel sorriso che spesso si lascia cadere
come una pioggia in un giorno di vento
sospesa tra due mondi
troppo distanti
piovosi e grigi
bellissimi da guardare
nascosti dalle nuvole
che il vento si diverte a spostare

RICORDI di Andrea Rossi




Sentivo battere la tua mente
come un chiodo che cerca il suo quadro
in una grande parete blu
insieme a grandi artisti del passato
intenti a bere birra e veleno
sogni e maledizioni
come in un film a bianco e nero
e il tuo respiro che diventava più calmo
mentre cercavi la tua isola
lasciandoti cullare dalle onde
di un grande veliero
dove spesso mi porti con te
cercando insieme il paradiso
in moto
senza mani
tra un cocktail di pompelmi
e violini impazziti
che si specchiano nella luna
e i tuoi grandi occhi viola
che profumano di paprika e mirtilli
quando mi guardi
nelle notti fresche di caffe'
e pensieri
che ogni giorno mi portano più su
dell' abisso in cui mi trovo
tra il desiderio di entrare dalla porta principale
o di prenderti qui
sulle scale del mio mondo
sempre distratto dalla publicita'
del profumo che sbianca i denti
o l amaro alle pietre preziose
che mi ossessiona sempre a quest ora
mentre cerco la mia mente
tra i vecchi ricordi e le sigarette.

OSPITE DEI TUOI SOGNI di Petite Noir




Mi vedrai di tanto in tanto nei tuoi sogni,
ospite inattesa,
venuta da lontano...
non mi lasciare fuori,
non sbarrarmi la strada,
non farò rumore,
entrerò piano...
Ai tuoi piedi mi siederò,
fisserò il tuo sguardo nel buio
per imprimerti nella mente,
e solo quando mi sarò saziata di guardarti
ti darò un bacio e me ne andrò...

SE... di Alice Stregatta




Se tu mi baciassi, il mondo sparirebbe in una nuvola di fumo.
Non m'importerebbe di dove siamo, di cosa ci riserverebbe il futuro,
di dove andrebbero le nostre vite.
Non m'importerebbe come faremmo a... Non m'importerebbe di nulla se non di Noi.
Se tu ci fossi, null'altro avrebbe senso, o ne avrebbe finalmente uno.
Vivrei di sensi, di non sense.
Se tu mi baciassi.
Se tu ci fossi.
Se...

E POI... di Andrea Rossi




Vorro' sentirmi migliore
più dei miei sogni
dei miei
della mia sciarpa blu
che non lascia mai la mia passione troppo fredda
il mio imbarazzo migliore
per chi porto nel cuore
la mia allegria di un artista
a cui hanno rubato la tavolozza
delle illusioni
e sentirmi più grande del cielo
a cui guardo nei giorni di pioggia
immaginando il colore opaco del sole
che spesso nasconde le sue ali
in mezzo alle scie degli aerei che giocano
con le nuvolette
e poi
vorro' sentirmi più bello
dei tramonti che mi lasciano senza fiato
nel mare delle mie emozioni
mai calmo
quando capisco che mi passi vicino
anche solo con il respiro
e io mi incanto a sognare
che tutto non passi presto
e poi
vorro' sentirmi felice
di tanta bellezza che e' la vita
immersa tra i due piaceri
e il pensiero di provarci ogni giorno
tra le foreste delle mie ambizioni
e le cortecce dei miei amori
che non ho saputo coltivare
ma felici sono cresciute
a dispetto della vita
del sentirsi vivi
ogni giorno
in mezzo ai prati
stramazzati al suolo
di felicita'..

POTERE E VOLERE - POTERE E' VOLERE di Alice Stregatta




Posso fare un milione di passi verso di Te, da sola, senza che tu ti muova, se mi tendi la mano.
Posso restare prostrata ai tuoi piedi, in silenzio, se tu mi parli.
Posso guardarti adorante, se tu ricambi il mio sguardo.
Posso compiacerti, se tu mi guidi.
Quello che non posso fare, è Amare per due. Non posso amare me, per te.
Nè smettere di farlo.
Nemmeno se me lo ordinassi.
Voglio viverti.
Voglio vivere quello che provo.
Quello che voglio, è averti nella mia vita.
Voglio Te. Per me.

"CERA" UNA VOLTA di Alice Stregatta




Pioggia. Freddo. Fa freddo.
Brividi.
Voglio le tue mani a scaldarmi, carezze silenziose, sculacciate sonore.
Ma non basta. Freddo, ho troppo freddo accumulato, dentro.
Cera. Cera bollente. Rossa.
A coprirmi il ventre, scivolando sul pube. Qualche goccia che tarda a solidificarsi si insinua nel solco della figa.
Inizio a sciogliermi anch'io. Infiammami.
Creta tra le tue mani, modellami a tuo piacimento, usami. Penetrami. Fottimi.
Che il fuoco che mi divampa dentro conservi ciò che Tu hai creato.

TU SEI PIACERE LIQUIDO di Alice Stregatta




Sentirti sussurrare oscenità al mio orecchio, gustarmi le tue perversioni,
Immobilizzata alla parete, mentre frughi in me.
Dita che spingono, piacere che cola a bagnarmi le cosce.
Mani decise a stringermi il seno, capezzolo turgido, desiderio di sentirti dentro.
Aprimi, fatti strada in me...
Tira, stringi, spingi. Lega. Frusta. Possiedi. Possiedimi.
Il mio corpo non aspetta altro che questo. La mia pelle ha bisogno della tua. Cuoio, corde.
Cos'altro? Morsi e morsetti.
In tua balìa.
A tua disposizione.
La mia anima vuole rapire la tua per portarla all'Inferno.
Paradiso dei sensi.
E il Limbo dell'attesa.

L'AMORE AI TEMPI DI WHATSAPP di Alice Stregatta




Giro e rigiro il telefono in mano.
Apro e chiudo applicazioni per distrarmi, distogliere il pensiero da te.
Il polpastrello a sfiorare lo schermo... Carezze che ti farei.
Riguardo le foto. Eccoti.
Bello... Toh, l'unica in cui sorridi.
Sorrido. Ti mando un bacio.
Son tutte lì, tra le 7000 della galleria immagini. Ma spiccano solo loro, al minimo scorrimento. Le tue. Tu.
Clicco, zoommo, ammiro... Sospiro.
Rubrica... Chiama...
No, non posso.
Io... Io sono confinata su whatsapp!

RICOMINCIARE di Petite Noir




Lentamente inizierai a capire che dovrai lasciarlo andar via...
lo farai non perchè sei pronta o perchè sei guarita,
lo lascerai pur sapendo che ragionando non supererai il dolore,
quello non lo si supera,
ma sai in cuor tuo che devi allentare la stretta,
sai che solo il ricordo dei momenti passati,
belli e brutti, tristi e allegri, è gia troppo...
la mente non sopporta piu di tanto...
a volte la si costringe a essere imperfetta,
con tanti buchi come un merletto,
ci sarà più spazio che materia...
poi il merletto si inzuppa di rimorsi e resta intriso
per assenza di circolazione del sangue...
questo è il risultato del cuore spezzato,
e ti inventi milioni di cose nel vano tentativo
di dare un senso a tutto quel vuoto,
ma poi passa...
inizierai a riempire le fessure con la fantasia
e la rabbia, quella infantile e cieca,
che sentivi contro una realtà per te ingiusta...
man mano ti lascerà
e prenderà forma in te qualcosa di più solido,
più veritiero, e ricomincerai a sentire
il cuore battere a ritmi regolari...

SILENZIAMORE di Alice Stregatta




Era un giorno nero, in un periodo buio.
Lui era sempre stato di poche parole, anzi, a dirla tutta: taciturno.
Non si sa se con lei o con tutti, se per lo sterile mezzo di comunicazione che usavano, o altro. Mai l'aveva capito e mai l'avrebbe fatto, temo.
Anche perchè, per lei, era così naturale esprimersi per iscritto: trasferiva immagini, sensazioni ed emozioni in parole... Fiumi di, a dirla tutta.
Seccante, per un uomo tanto impegnato e allergico al "virtuale".
Tantè, lei amava raccontarglisi. Sperava sempre in uno scambio, ma era un lungo monolgo intervallato da brevissimi attimi di intimità emotiva reciproca.
Come quel giorno.
Lui era... Triste? Disperato? Smarrito? Chissà.
Mai come in quel momento avrebbe voluto sollevare la cornetta, saltare sul primo aereo, essere, stare, rimanere: CON LUI.
Poi, decise di rispettare il suo momento di dolore.
E lo fece nell'unico modo che lui avrebbe apprezzato. L'unico modo che non le si addiceva per niente.
Con il silenzio.
Un silenzio così carico d'Amore che lui non poteva non percepirlo, nonostante i chilometri.
Quel giorno, lo amò silenziosamente.

venerdì 17 gennaio 2014

DEDICATA di Francesca Delli Colli




Lenisco il dolore delle ferite
Col sangue del cuore,
Ogni volta che a Te mi inginocchio
Piena di orgoglio ed impietoso onore.
Lasci un'impronta forgiata nell'anima,
passaggio immortale di un'amore imperfetto,
un segno vitale,
profondo e diretto ,
nel mio amore servile
e febbrile
che a te indiscusso riserbo.
La Tua essenza soggioga il mio essere,
Mandando in tempesta
La mente,
Lasciando delirante il ventre.
Raccogli dal niente
quest’anima inquieta
Ridotta a brandelli, vuota ed irrequieta.
Ho bisogno di pace,
di un porto sicuro,
affido Te, Signore,
il mio animo impuro.

AVIDITA' di Sereno Notturno




Sicuramente pensieri indecenti, quelli che gli si propinavano allo scorrere del tempo, li riconosceva dal lento fluire di frasi, situazioni e libertà d'essere, eppure questo piaceva, sapeva di riuscire ad esprimersi nel perfetto dialetto di un'azione.
Movenze, parvenze, rapidi sussulti, rimanevano preda di sottili gemiti d'orgasmo che sfioravano dita umide di desiderio.
Poteva pensare a quante volte il peso del ricordo s'intersecava con la propria anima, nonostante ciò si poneva sempre di fronte alla rapida ed irta eccitazione, che lo faceva stringere in pugno quel desiderio muovendolo accanitamente all'indirizzo del suo sguardo.
Lei ad occhi aperti e bocca spalancata si offriva a quel tenero e dolce supplizio dal nome intenso di fellatio.

SANA TRASGRESSIONE di Sereno Notturno




Volendo pensare sino in fondo alla realtà, l'uomo capì ben presto che aveva sete di pura novità, non quella di tutti i giorni che si fa largo tra le stesse ore, con gli stessi minuti, ma novità dell'esistenza, pura voglia di cambiamento.
Questa è la vera ragione, pensava lui, che spinge le persone a voler evitare una vita di noia; le solite cose non erano per lui, le cose semplici nemmeno. Adorava gli intrighi dell'anima, quelli che mettono alla prova la mente e poi il corpo, adorava la mente e ancor di più chi riusciva a dialogare con il suo pensiero.
Venerava far entrare nella parte attiva la persona, perché si immedesimasse in lui, nei movimenti cauti ma insaziabili, voleva trasferire le proprie emozioni, così come le sentiva lui, questa era la ragione per cui ogni minimo pensiero doveva rimanere una testimonianza del trascorso.
La stazione dei treni, l'aveva vista sin da piccolo; con quella andava tutti i giorni a scuola. Addirittura quand'era molto piccolo lo portavano a vedere i treni, suo zio era un amante delle locomotive ed aveva un libretto pieno di vagoni e motrici dei più svariati modelli del tempo, con tanto di colori originali e marchi delle ferrovie; in un angolo della casa di campagna aveva addirittura i modellini verosimili in scala, non quelli di oggi, dove ogni giorno c'è una collezione nuova, ma l'originale ed unico esemplare, da mostrare a chiunque piacesse il genere.
Fantasticava ad occhi aperti, ma i binari hanno sempre fatto parte della sua vita di ignaro spettatore, anche ora che diventato grande, li vedeva in altro modo.
Lui ricordava che all'età del militare, una ragazza che abitava nella capitale dove lui era per prestare servizio lo invitò a trascorrere quello che allora si chiamava un quarantotto, che significava un sabato e domenica di permesso, nel paesino d'origine vicino a Pescara; lui ci sarebbe andato con lei in treno e avrebbe dormito in un alberghetto li vicino, talmente euforico, che nemmeno pensava a nulla se non a passare il suo tempo con lei, in quel posto di mare.
Allora voleva dire tanto andare fuori dagli schemi della caserma e trasgredire con una ragazza nella più sana libertà, l'unico problema era che il nominativo lo dava solo lui nell'albergo e sicuramente il cupo personaggio che era nella piccola hall non poteva gradire intrusi, nemmeno per le scappatelle.
Cosa significava non perdersi d'animo, girando per il piano terra dell'alberghetto notò che c'era una porta secondaria e trovò subito la soluzione: chiese una chiave al portiere perché la sera voleva tornare tardi, così ne entrò in possesso, uscì e una volta fuori spiegò a lei come fare la notte, poi andarono in giro per negozi.
Passarono il pomeriggio di svago tra un gelato e un negozio a comprare qualcosa per lei, poi il saluto e l'appuntamento per quel dato orario, smaniosi di aversi e presi dalla pura trasgressione dell'azione pensata.
Puntualmente calò la sera e il silenzio era sovrano; quello era il momento e lui si fece trovare sulle scale in mutande e maglietta, tanta era la voglia di sentire la pelle fresca di lei. Tranquilla Patrizia salì le scale e arrivata all'ultimo gradino trovò lui che, visto l'abbigliamento, non lasciava dubbi ad una sicura eccitazione, che lei notò. Tanto era presa che istintivamente allungò la mano per rendersi conto di quale realmente fosse l'entità di quell'emozione, abbassò gli slip e dal penultimo gradino lei si sedette per essere più comoda e per avere una visione spudorata di quell'essenza. Affondò le mani e la bocca quasi a divorare, mentre lui si appoggiava al muro come in totale assenza di parole, ma pieno di insaziabile trasgressione che lo divorava; continuarono ancora un attimo mentre la carne spariva e riappariva dalla bocca, poi decisero di entrare nella loro alcova.
La lenta e pura insaziabile idea del pensiero di entrambi vibrava nella loro pelle. Si odorarono e si cercarono per tutta la notte, spargendo quell'odore di sesso tipico di chi non lascia sfuggire nulla al piacere; lei carne stupenda e soda con il pube ancora fresco e giovanile, ma il desiderio adulto, seni che incastonavano capezzoli inturgiditi dal piacere e culo sodo per i morsi del desiderio... Si cercarono tutta notte in quell'orgasmo profondo e nell'altrettanta stanchezza che si addormentarono ignari dell'orario.
Il mattino seguente suonò il telefono in camera, era il portinaio che, sebbene desse l'idea del burbero, con voce lieve disse :
“Penso sia ora che la ragazza esca dall'albergo, prima che la veda qualcuno”
l'uomo disse di si, buttò giù la cornetta e fece vestire lei. La sera prima aveva pagato il conto, quindi arrivato nell'ingresso salutò il portiere, che con voce imperturbabile, chiese all'uomo:
“ Vi dovete amare molto, voi due”
Lui annuì con la testa, mentre dava uno sguardo a lei che l'aspettava.