domenica 21 aprile 2013

LAME di Giuseppe Balsamo



La luce è accesa, ne ho bisogno per quello che devo fare. Tu naturalmente non puoi accorgertene che solo in parte. Lame di luce passano attraverso la benda scura che ti copre gli occhi. Sei nuda, sdraiata, tracce di brividi percorrono la tua pelle. I capezzoli rigidi sono troppo invitanti e mi soffermo con la bocca su di loro prima di proseguire, li torturo, la lingua passa leggermente prima sull’aureola poi insiste su quei frutti maturi, succhio come fossero deliziose caramelle lasciando che il sapore inconfondibile si dilegui nel palato, infine li mordo provocandoti uno spasmo di eccitazione e dolore.
Ma non è questo che voglio, la luce guizza sulla lama affilata del rasoio da barbiere, risplende riflettendosi sulla tua pelle increspata dai brividi, ancora non puoi sentire il freddo gelido del metallo, ma probabilmente la mente e l’immaginazione vanno oltre lo sguardo, vedo le tue gambe inarcarsi inquiete ed i fianchi sollevarsi mentre trovi un nuovo appoggio sul materasso. Sento il tuo cuore palpitare freneticamente, ho il viso ancora appoggiato fra i tuoi seni e ti sento: hai paura!
Mi alzo e comincio ad intingere il pennello nella ciotola, mescolo con cura la schiuma bianca che diffonde il suo odore: un misto di mandorle amare , silenziosamente ottengo l’effetto sperato e comincio.
L’ennesimo sobbalzo ti assale quando le setole cominciano a disegnare il tuo corpo all’altezza del pube. Ti ricopro il sesso di schiuma bianca e candida, sorrido soddisfatto e crudele della mia opera, ripassando dove tra il bianco scorgo ancora la tua peluria. Non so cosa stai pensando, ma anche tu sorridi, percorsa da un nuovo fremito, mentre i miei movimenti si fanno veloci: guizzi da pittore.
Mi piace il tuo corpo nudo, contrasta con il bianco della schiuma che ricopre ora completamente il tuo monte di venere, forse pensavi volessi ricoprirti di alimenti dolciastri da leccare, ma non è questo il mio scopo e te ne accorgi immediatamente. Non appena senti il gelo della lama il tuo sorriso si trasforma in sorpresa, la passo lentamente ed obliqua dapprima sulle tue cosce, senza provocarti tagli o feriti. La lama mi scappa per un unico istante di punta, una minuscola goccia di sangue compare sulla pelle, poco al di sotto dell’inguine, non te ne accorgi nemmeno ed io l’assaggio il nettare rosso, succhiando a fondo la minuscola ferita.
La cosa ti piace, apri la bocca in un gemito breve ed appena accennato, che trasmetti lungo il tuo corpo.
Vado oltre, il rasoio percorre il tuo pube, forse cominci a comprendere. La peluria già glabra viene via facilmente, lasciandoti spoglia, esibita ai miei occhi curiosi ed avidi. Mi diverte osservarti in questa nuova nudità. Mi prendo il tempo necessario, desideroso di prolungare il mio gioco. Ho finito, non c’è più schiuma ma solo il tuo sesso depilato: passo una piccola spugna tiepida per ripulirti: la cosa evidentemente ti piace, perché ti muovi leggermente ad accompagnare i miei movimenti, quasi a volermi aiutare.
Vorrei dirti tante cose, probabilmente anche tu, ma entrambi non parliamo. Avvicino il volto e sento il profumo del tuo corpo misto a quello di mandorle amare. Il rasoio viene sostituito dalla mia bocca, dalla mia lingua che ne percorre le tracce minuziosamente. Seguo quel sentiero e tu cominci a mugolare di piacere, mi immergo fra le tue cosce e comincio a leccarti, a baciarti penetrandoti con la lingua. Hai un sapore nuovo per la mia mente, dapprima diverso poi familiare: un cibo esotico che diventa il mio, che voglio gustare fino in fondo e fino a saziarmi. Probabilmente te ne accorgi anche tu, perché quasi impazzita cominci a godere, posandomi le mani sulla testa ed allargando le cosce. Spingi il mio capo, mi vuoi dentro ed io ti penetro con la lingua, ti mangio ti assaggio, ti esploro, finche il tuo orgasmo arriva improvviso e veloce sul mio viso nella mia bocca.
Ti scopro gli occhi, hai il viso congestionato dal piacere, le labbra sono molli e tiepide, le copro dolcemente con le mie che ancora sanno di te, scambiandoci il gusto del nostro piacere

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