domenica 19 maggio 2013

OLTRE OGNI TEMPO (Quando la passione oltrepassa la barriera del tempo)



(Corrispondenza epistolare tra due amanti dell'800)

Francesca Delli Colli

Messere,
Se solo la vostra lingua potesse deliziarsi ed essere sollevata da quella bramosia che Vi tiene prigioniero..goccia dopo goccia il mio nettare cosi desiderato potrebbe lenirla, forse.. Ma so che sara' ben poca cosa rispetto all'assaggiar della mente, della quale mi state rendendo priva Ve ne nutrite, ve ne dissetate, ricreate il vostro corpo insieme ad essa e io son qui che mi offro, vi dono cio' di cui avete bisogno..fino al mio ultimo respiro..
Per Sempre Vostra (F.d.C)



Erik Leroux

Milady leggo adesso in un unico battito la Vostra lettera ancora palpitante di profumo e passione... così mi scriveste poche ore fa:

"Messere, Se solo la vostra lingua potesse deliziarsi ed essere sollevata da quella bramosia che Vii tiene prigioniero..goccia dopo goccia il mio nettare cosi desiderato potrebbe lenirla, forse.. Ma so che sara' been poca cosa rispetto all'assaggiar della mente, della quale mi state rendendo priva
Ve ne nutrite, ve ne dissetate, ricreate il vostro corpo insieme ad essa e io son qui che mi offro, vi dono cio' di cui avete bisogno..fino al mio ultimo respiro.. per sempre Vostra".

Leggervi mia diletta ha creato in me un desiderio rovente, più profondo dell'arsura del naufrago nell'oceano, più pervicace del desiderio del beone cui sia stata sotratta l'ultima oncia di whisky. In me si fa strada imperioso l'ardire di chiederVi quel miele dolce e denso che solo Voi procurate, da silenziose e segrete alchimie ne aggiungete il giusto si che la mia mente a Voi s'incateni, e che non riesca, seppur mai lo volesse, sottrarsi! Ebbene non tempo ne distanza renderanno impossibile l'impresa, se uniremo le nostre menti e se la mia lingua potrà pronunciare, sazia, quelle parole che Voi bramate sentire, prima di sollevare il velo del segreto ed attingere alla fonte della conoscenza, davanti cui Vi vedo, amabilmente eretta e dal respiro intenso, nell'attesa ...
Devotamente Vostro (E. L.)



Francesca Delli Colli

Ho ansimato giorno e notte nell’attesa delle Vostre parole, in attesa di leggere cio’ che Vi hanno regalato, e ora che ho in mano la Vostra missiva, ho avuto la tentazione di non aprirla nel timore di quel che avrei trovato di Voi. Ma il desio del Vostri pensieri, mi tormenta,come le mie mani sulle quali ho fatto scorrere la mia pelle, sognando pensieri troppo peccaminosi per poterveli confessare e dei quali ancora scossa da soavi tremolii. Ora son qui che Vi leggo, mangio le Vostre parole con gli occhi, ne sento il sapore sopra la mia lingua..li pasteggio lentamente cercando di trarne tutta quell’eccitazione che mi trasmettete anche con un sospiro. Dio mio.. e’ imbarazzante cio’ che suscitano in me, il mio corpo le subisce inerme e lentamente si sta sciogliendo in quel miele che il cui sapore Vi ho fatto immaginare con le mie parole. Questo miele e’ tutto cio’ che ho di voi..e cio’ che vorrei donarVi. Posarlo sulla Vostra lingua che gia’ immagino servirsi del mio corpo, Voi siete il diavolo ..si e non riesco ad non essere tentata dalla Vostra passione. Ed ora mi state tentando in modo disperato, il mio desiderio per Voi non ha pace, come non lo ha il mio corpo, se non lo cheto con le Vostre carezze che mi donate tramite le mie mani. Se Voi le poteste vedere…. Le mie vesti sono arrotolate in grembo, mostrando impudicamente le mi cosce candide ed aperte come per accoglierVi, arrossate solo dal piacere che scorre in loro. Non riesco a tenere ferme le dita…ecco ora stanno sciogliendo i lacci, cio’ che era celato potrebbe essere alla Vostra merce’..mentre mi devo accontentare di questi spasmi che mi dono con il mio pensiero incatenato al Vostro. Perdonate il mio ardire…ma Vi faccio dono del mio piacere, in attesa che il tempo accorci la distanza che ci divide..
Per Sempre Vostra… (F.d.C.)


Erik Leroux


Mia Signora,

l’irrefrenabile ansia con cui attendo ogni Vostro richiamo mi rende a volte crudele perché il desiderio di ogni notizia mi lascia ad impazzire per quei pochi giorni in cui di Voi non odo. Il nuncio che mi recò la Vostra missiva e che impudicamente ha lasciato che si sgualcisse solo per rispetto alla Vostra casata, perché lo so a Voi devoto, non ha assaggiato oggi il tocco del mio frustino. L’umidità dovuta all’incessante pioggia ha in parte disperso il Vostro profumo, quell’incomparabile fragranza che mi parla di Voi e che ottenebra i sensi. Ma appena ho potuto aprire il plico e scorrere con lo sguardo le Vostre parole, le mie mani hanno a lungo accarezzato quella carta come se potessero passeggiare sul Vostro corpo, lambendo tutti i più impensati punti, disegnando diagrammi per iniziarVi a nuovi piaceri che siano strumento di prospettive ardite ancor più irrefrenabili di quelle di cui Vi immagino già esperta e generosa. Non vi sarà nettare più gustoso che quello che Voi mi offrite, ne tempo più sublime che quello in cui sentirò il Vostro calore scorrere vicino al mio, in cui, facendo saettare come lama la mia lingua, saprò intrappolare ogni Vostro gemito di piacere e rilasciarlo solo affinché danzando con il mio ancor di più si accresca. Oh le Vostre mani, con quale intensa devozione le vorrei scaldare, facendole scorrere tra le mie labbra, apprezzandone le setose forme delle dita scivolando poi giù sino ai Vostri polsi, ove ogni battito che nel cuore Vostro anela sentirei percuotere nelle bianche pieghe e tra le rubinee vene, e trattenere dovrei la mia natura predatoria. La mia ombra ora si protrae al sol pensiero di Voi e delle Vostre forme, desiderando quasi che Vi tocchi, che Vi innalzi piano e ferma ai suoi piaceri che farei anche Vostri! Bramo di unire questo mio tocco alle Vostre grazie, scivolare col tatto e con il gusto, dopo il prezioso banchetto alla Vostra foce mentre estasiata ancora con la mano Vi rinnovate spasmi di piacere, nel percorrere l’ultima distanza che mi separa dai vostri piedi, bianchi e levigati, nobile cura e pelle soave e lì Vi farei dono di innumerevoli baci, che Vi lascino ancora lascivamente in attesa di una accresciuta emozione che già immaginate, ma che ancora attende il momento in cui potrà saziarVi da ogni fame per lunghe notti ed altrettanti giorni, mia Signora, perché il piacere sarà con noi, a breve, come un intrigante inseparabile compagno di viaggio. Unisco a questa mia poche gocce di una nuova colonia, mi dicono sviluppi frementi fantasie nel gentil sesso, e consegnerò sigillate alla mia ancella queste preziose righe, immaginando che quando ella Ve le porgerà e Voi le leggerete siano le mie labbra a poter incontrare le Vostre rubandoVi il respiro mentre le mie mani cingono la Vostra vita e a me Vi attirano e così auspico Vi assalirà desiderio in ogni Vostro essere si che bellezza d’assalto sia il ricercare frementi vie per sfinirci i lombi!
Devotamente Vostro



Francesca Delli Colli

Mio Signore,
quale piu’ grande eccitazione attendere con ansia le Vostre parole fuse alle mie. Solo esse riescono a lenire il mio ardore che scalpita nel desiderarVi. Io vivo solo per quel momento in cui apro la vostra missiva e mi sembra di accarezzarVi. Mi porto quella carta odorosa al petto, e mi ritrovo tra le Vostre braccia quanto la stringo lasciando che il Vostro profumo si imprima sulle mie vesti.. e Voi siete sempre con me ogni momento della giornata. Per mia pieta’ evitate di percuotere il Vostro nuncio, Vi e’ noto quanta distanza pover’uomo deve percorrere per unirci solo per qualche minuto. So che siete magnanimo per il sol fatto che se non ci fosse lui, morireste nel non potermi assaggiare con i Vostri sensi. I miei sono pieni di Voi, sapeste quante notti insonni passo nel mio letto con il pensiero rivolto al Vostro corpo che immagino possente e forte, le mie lenzuola sono troppo fredde senza che Voi possiate giacere insieme a me e riscaldarmi con il Vostro calore. Sapete…nella notte, in questa lunga notte, dove solo le Vostre parole mi sono vicine, son libera da tutte le mie vesti e solo un’esile sottana mi copre la pelle. Ve la donerei senza indugio, ma sono in compagnia solo dei miei sospiri mentre il mio corpo sboccia al sol al pensiero di cio’ che mi possiate regalare. Le Vostre mani, che scivolano lente, conoscendo ogni mio anfratto segreto, mentre tremo tesa per la mia pudicizia ma desiderando ancor di piu’, questi sogni mi tolgono il sonno, mentre mi ritrovo cosparsa di un lieve velo di sudore. Le Vostre mani, le mie mani che si deliziano dei miei seni, tondi rosei, i cui capezzoli sbocciano sopra la Vostra lingua, eccitati e vogliosi di essere succhiati. Dio come vorrei sentirVi aggrappato ad essi, concedendomi un delizioso supplizio. Le mie dita stanno impudentemente giocando con loro mentre Vi immagino. Sono diventati piccoli dolenti spadini che premono sopra la tela candida, tanto sono eccitati. Mi sembra di udire il vostro cuore battere per l’ansia di oltrepassare quei limiti che ancora non ci sono concessi, le vene delle tempie gonfie percepite con una carezza, il respiro ansimante che inalo, le labbra
socchiuse che spudoratamente tocco con le mie anelando un Vostro bacio, il corpo che si avvinghia al mio, la Vostra eccitazione che accarezzo sentendoVi gemere di piacere. La mia mente lavora cosi’ profondamente che mi trasla nei miei desideri piu’ profondi come se fossero veri che continuano martoriarmi con la Vostra assenza. Anelerei le Vostre mani deliziarmi insieme alla Vostra bocca , scendere verso quella fonte indegnamente colma di quel miele e sentirlo suggere lentamente mentre e labbra si inumidiscono saziandosi. Basta non posso piu’ pensare oltre, il mio corpo freme da solo, urla la Vostra presenza e non so come chetarlo se non pensando a Voi che mi prendete. Apro le mie cosce istintivamente per accoglierVi, ma accolgo solo la mia mano che si tuffa in quella eccitazione vischiosa mentre il mio ventre sussulta per Voi. Senza fiato mi accingo a scriverVi questa missiva, confessando per scritto cio’ che non avrei coraggio dirVi a voce..me ne mancherebbe la forza. Sono qui che Vi attendo, vedendo passale le lune, troppe…. Vi voglio lasciare un pegno, ungendo un angolo di questa lettera con quel miele di cui ne immaginate il sapore…
Dannatamente Vostra (F.d.C)

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