Gia' mi palpita il cuore, sapendo o meglio non sapendo cosa mi riserveranno quei momenti infiniti.
Il profumo che indossi ti precede provocandomi una fitta al ventre.
Gli odori sono il biglietto da visita di ognuno di noi e io sono molto sensibile alle loro fragranze che tendono spesso ad eccitarmi ancor prima di ogni altra cosa.
I passi felpati mi rimbombano dentro lo stomaco, attorcigliato chissa' in quale posizione.
Ebbene si anche lui ha un cervello e pensa..e sente...e si adegua...
Non sapevo se saresti venuto, non mi hai dato nessuna sicurezza, ma sapevo che lo avresti fatto, ed io sono li, gia' sciolta in me stessa che ti aspetto, mi sento peggio di una ragazzina al primo appuntamento.
Non conosco bene il tuo sguardo, ma so cosa mi potrebbe provocare.
Ho le gambe nervose che insieme a quel brivido che mi fa sussultare il ventre ed incordare i muscoli i della schiena mi rendono tesa.
Mi tiro giu' la gonna istericamente, tentando di coprire invano le tue richieste mentre il tuo volto si fa largo nel chiarore flebile della stanza e lo sguardo si posa sul gancio della calza che fa capolino dal bordo.
Non contento del mio imbarazzo, lo sento scivolare dal pube al seno e viceversa, senza passare mai sul mio volto, fino a fermarsi solo su quel gancio.
Mi mordo le labbra in un sorriso nervoso appena accennato. Non hai idea come mi sento, mi hai spogliata solo con quello sguardo e nn so cosa prendere per coprirmi...la mano annaspa sul letto aggrovigliando il lenzuolo.
Nessuna parola, il silenzio parla da solo e solo il fruscio nostri respiri da’ il ritmo alle nostre sensazioni.
Smetto di respirare quando le tue mani si appoggiano sulle mie cosce, solo un grosso e profondo sospiro che cerca di bloccare quel fluido malefico che si allarga a macchia d'olio sui miei slip dandoti la conferma di quanto possa essere eccitata.
Abbassi il viso, il tuo fiato sulla mia pelle scivola senza che io possa intuire la meta, mi stai annusando, non conosci il mio odore ma so che lo troveresti tra mille.
Un solo un lungo ed estenuante soffio caldo mi accarezza fino all'inguine.
E' una sensazione che ti ci perdi nel sentir respirare sul tuo sesso....
Non so che darei per farti stare tra le mie cosce in eterno, in ginocchio davanti a me, quasi in preghiera difronte a quell'altare sacrificale che ti sto offrendo, mi piace quella posizione, per tanti motivi che scoprirai...
Sorrido intrigata mentre la tua lingua che gira intorno al bordo della calza,
umida e calda,
vogliosa e accondiscendente, maledettamente invitante.
Lotto contro il desiderio di lasciarmi andare,
Saresti tentato ad andare piu' su e io te lo permetterei.
Allargo le gambe.
Le richiudo lasciando la tua testa intrappolata, ora conosci il mio odore.
Il nostro, un gioco infinito che ci estenua fino a portarci a diventare due animali famelici...
Ma so che a te piace l'attesa,
quindi..
chiudo le gambe
e tiro giu' la gonna.
F.D.C.
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