venerdì 8 febbraio 2013

Incontro tra gli scogli di Insolito Scrittore


Sono una persona abbastanza abitudinaria.
Solita spiaggia e solito mare.
Ogni anno scorre nella solita routine.
Ho sempre ritenuto sufficiente godermi quello scorcio di acqua pulita, quella sabbia soffice e granulosa che sembrava accarezzarmi ogni volta che mi ci stendevo sopra.
Quest'anno non so per quale motivo, come attratto da un frutto proibito, volevo godermi altri scorci del mio paradiso.
Così ho incominciato a girare pian pianino tutte le calette della mia splendida isola.
Alcune sabbiose, alcune ciottolose, sempre affollate di quella ressa estiva che ne faceva un carnaio.
Tantissime le persone con le quali per una scusa o per l'altra si interagiva.
La maggior parte estasiate dall'acqua cristallina che si rifletteva nei loro occhi.
Così, con il desiderio di immortalare quelle splendide sensazioni già mie, scattavo foto.
Spiagge, mare, persone, situazioni.
Cercavo le visuali più strane separate, che mi permettessero di avere scorci più ampi possibili ma anche particolari inarrivabili.
Fu così che in una spiaggia appena abbozzata tra due formazioni rocciose trovai una postazione dal quale immortalare splendidi scenari.
Non mi ero accorto della presenza di alcuna persona e quando la vidi uscire dalla roccia più lontana capii che avevo invaso il suo piccolo eden. Era completamente nuda. Imbarazzato cercai di farle capire a gesti - pensando fosse straniera - che ero lì solo per qualche fotografia.
Lei assecondando la mia manifesta goffaggine disse in perfetto italiano privo di alcuna inflessione dialettale “prego, fai pure nessun problema”. Mi aveva reso più tranquillo.
Gli chiesi da dove provenisse e se fosse sola. Lei mi guardò. Non rispose, si avvicino e si mise a giocare con me. Disse - “Fotografami”. Mi costrinse così a voltarmi verso di lei ad osservarla più in dettaglio. Ancora bianca la sua pelle, pareva un latticino. Il che faceva risaltare il suo corpo sullo sfondo delle rocce di trachite. Bionda, occhi allungati, verde smeraldo.
- Ti va allora di farmi qualche foto insistette lei.
Le chiesi se non provava pudore nel poter essere immortalata. No, rispose lei. Ho un buon rapporto con il mio corpo e so che tu lo stai apprezzando. In effetti il mio sguardo era sceso più giù ora. Il seno tondo, piccolo. Il ventre asciutto, liscio. Le chiesi di scegliere una posizione che più le piacesse e incominciai a fare qualche scatto. Lo rivedemmo insieme. Qualche complimento reciproco. Mi ritrovai a sfiorarle i cappelli ancora bagnati sistemandoli dietro le orecchie. Aveva un bel viso, ovale, ora leggermente arrossato, vuoi la situazione vuoi il sole che si faceva cocente. Mi chiese allora seguimi in acqua. Scavalcata qualche roccia ci trovammo nel blu.
Sentivo il suo desiderio di avermi, già al suo invito di liberarmi del costume. L'acqua fresca tra di noi e i nostri desideri incominciavano ad essere appagarsi nel fluttuare delle onde.
Tra le carezze e il desiderio incontenibile le feci compagnia tutto il giorno. Lei divenne avida di me cercandomi tante volte quel giorno e quegli occhi verde smeraldo mi ricorderanno per sempre quella spiaggia, oltre al suo indirizzo ove spedirle le foto che completai tra un desiderio di noi e l'altro.

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