venerdì 8 febbraio 2013

Stringhe Spaziali di Insolito Scrittore


1 - Gravità

Maya è la miglior specialista nella risoluzione di dispute intergalattiche dell'Agenzia Star Dreams .
Aveva già superato quasi tutti i controlli e si dirigeva verso l'hangar navette.
Le avevano assegnato l'ultima evoluzione del Jet-swish.
Avrebbe trascorso in stasi parte di quel viaggio sub-spaziale.
Attraversò il portellone della navetta. Provava sempre una certa eccitazione quando quell'ultimo laser rosso la ispezionava.
Gli sembrava che qualcuno le mettesse le mani addosso. E questo lo concedeva a pochi esseri, solitamente per fugaci strette di mano.
Sentiva quel leggero formicolio sulla sua tutta, rigorosamente bianca dove spuntavano ora nitidamente i suoi prominenti capezzoli. Quel laser le aveva messo una voglia addosso che non vedeva l'ora di sperimentare la stanza ologrammi e caricare i programmi di realtà virtuale da lei creati, in particolare quelle sue ultime fantasie in tema di incontri erotici.
Si liberò della tutta, rimanendo completamente nuda per quel viaggio solitario dall'altra parte della galassia, settò nuovamente le temperature e procedette al decollo.
Una routine per lei, che aveva accumulato svariate migliaia di ore di volo.
Allacciò la cintura e diede impulso ai motori, dopo aver fatto gli ultimi controlli.
Oltrepassato il sistema solare, si riaccese quella voglia lasciata in sospeso alla partenza.
Frugò nel suo bagaglio e trovo la scheda dove aveva caricato i suo programmi.
Il nuovo sistema installato sulla navetta era sicuramente molto realistico.
Impostò le sue preferenze. Combattimento corpo a corpo contro un maschio, etnia afroamericana.
Fu subito colta di sorpresa dalla velocità che aveva impostato per l'aitante ologramma, alto 1,90 e attributi fuori dal comune, 30 cm. Li voleva così, superdotati, per quando sarebbe arrivata al dunque e coronare la sua libidine.
Patì sicuramente la forza dell'ologramma e anche la sua velocità di movimenti e di reazioni erano fuori dai precedenti programmi sperimentati.
Le cronache della galassia decantano la sua proverbiale ostinazione e dopo non poche difficoltà riusci a condurre la lotta a proprio vantaggio.
La lealtà e il codice di battaglia del combattente sconfitto gli imponeva di assoggettarsi al vincitore, così Maya si godeva eccitata quel suo ologramma.
Quei 30 centimetri che pregustava nella sua carne, mentre l'ologramma la assecondava prendendole i seni stando dietro di lei, martoriando i suoi capezzoli fino a sentirli duri.
Maya seduta su di lui scendeva lenta su quel godurioso strumento di piacere non arrivava mai a spingerlo fino in fondo, le bastava sapere che se avesse voluto lo aveva a disposizione arrivando in zone del suo intimo che non aveva voluto sondare. Saliva e scendeva lentamente, come se fosse un passatempo da prendersi lentamente, mentre accompagnava quella verga al suo interno si toccava il suo clitoride, le emozioni di quella situazione non tardarono incontrollate a sopraggiungere, era uno dei pochi momenti in cui cedeva a se stessa.
Quando ormai esausta dei continui saliscendi si mise carponi e invito l'ologramma a possederla, mentre lui posava le sue mani virtuali sui suoi fianchi, lei stringeva il suo seno, tanto infliggersi quel doloroso piacere. Mentre sentiva il vigoroso glande introdursi in lei scavalcando le grosse labbra umide e scivolare dentro senza alcun attrito all'interno di quel caldo anfratto.
Sii, ancora quell'esaltante situazione orgasmica che stava sopraggiungendo. L'ologramma entrava e usciva completamente, ciò era un espresso volere di Maya.
La navetta ebbe uno scossone e perse impulso.
Cazzo proprio in questo momento! mentre vedeva l'ologramma dissolversi e il suo nuovo orgasmo allontanarsi.
Uff. che cavolo sarà successo ora?
Richiamo dal computer la funzione diagnosi e attese il responso.
Un altro scossone e la nave perse la gravità, i suoi seni fluttuavano in aria, e li cinse istintivamente tra le sue mani come se li sentisse sfuggire al suo controllo, gli riportavano alla mente due remoti budini. Per fortuna lei aveva alla pianta del piede le sue suole antigravità

2 - Stringa temporale
Maya facendo buon viso a cattivo gioco si portò sul ponte di comando dove interpello il computer.
Computer....
Analisi....
disse distinguendo bene i comandi
A N A L I S I C O M P L E T A T A,
R A P P O R T O D A N N I C O M P L E T A TO
L O S C A F O N O N H A R I P O R T A T O A L C U N D A N N O S T R U T T U R A L E
■ma che dici? Siamo fermi non ci stiamo muovendo!
■Computer!
■Analisi possibili soluzioni.

Lascia perdere «Ci si dovrebbe preoccupare più per quello che non si riesce a vedere piuttosto che per ciò che è ben visibile».
Una figura incominciò ad occupare quegli stessi spazi, nell'immediato Maya pensò a qualche ologramma, ma quando si giro si accorse che non era così, una copia identica a lei in carne e ossa.
Ma chi? Cosa? Com'.......è possibile?
Il computer ti risponderà: - dati insufficienti per elaborare possibili soluzioni -
e infatti......
A N A L I S I P O S S I B I L I S O L U Z I O N I C O M P L E T A T A
D A T I I N S U F F I C I E N T I P E R E L A B O R A R E P O S S I B I L I S O L U Z I O N I
Chi sei disse Maya?
Il mio nome è Gaia
Come sei salita su questa navetta........Gaia?
Senti non ci sono salita, piuttosto sono stata catapultata da una delle 11 dimensioni parallele. Occupiamo lo stesso spazio e lo stesso tempo ora. Abbiamo cozzato contro una stringa spaziale modificando il continuum spazio temporale, non preoccuparti fortunatamente non sono di antimateria altrimenti saremo esplosi generando magari qualche buco nero. Ed è vero che non siamo fermi siamo intrappolati dentro la stringa, speriamo solo che non ci spiaccichi sopra qualche asteroide anche se dubito che ne incontreremo.....disse lasciando in sospeso il discorso sperando di conoscere il nome della sua interlocutrice.
Maya, il mio nome è Maya.
Disse ora scrutando il suo alter ego.
Erano due gocce d'acqua,. Solo il carattere le differenziava.
Nude una di fronte all'altra cercavano di carpire i pensieri dell'altra.
Gaia rupe gli indugi e chiese: sai quando sono stata trasportata qui ho visto qualcosa, forse ho attraversato la tua stanza, e ti ho visto con un uomo.
E' solo un ologramma, siamo sole, è un programma a mio uso e consumo, niente di più.
■Ma sembrava così reale disse continuando Gaia
■che c'è lo vuoi provare? Ribatte Maya
■No, io preferisco essere trascinata da emozioni disse quasi a cercare di mantenere le distanze con qualcosa che riteneva a pelle riprovevole, “il sesso virtuale”.
■Perchè pensi che io non ne abbia, o che solo per il fatto che sia lungo tot cm mi basti. No cara, sono fantasie, nascono nella mia mente, se avresti visto il programma a me piace dominarlo l'uomo. E in quel dominarlo nasce la mia eccitazione. Maya stava marcando il suo territorio mettendo i puntini sulle i.
■Si scusa, non volevo....nella mia realtà non ci sono ologrammi, ho immaginato che potesse esserlo. Gaia si trovava a fronteggiare un lato del suo carattere con cui non era stata mai messa di fronte,
■Su dai non volevo, riprese cercando di minimizzare la cosa pensavo solo a quanto era realistico.
■Ecco brava, torna nella tua realtà e lascia i cm a me.
■Si ma come?

3 - Amore a perdere
Aveva messo l'accento sul problema, come tornare nella sua realtà visto che si trovavano entrambe imprigionate dentro la stringa. Ogni tanto la nave aveva qualche sussulto, come se la stringa temporale muovendosi urtasse con qualcosa.
Improvvisamente furono spinte sullo scafo, i loro seni ripresero la naturale posizione assoggettata alla gravità, il problema si era risolto da solo.
A quanto pare siamo fuori, disse Maya
E no il problema non era risolto riprese Gaia, tu sei qui, io sono qui, qualcuna di noi è di troppo....
Ascolta Maya disse Gaia, affrontiamo un problema alla volta prima cerchiamo di capire dove ci ha catapultati la stringa spaziale e poi decideremo il da farsi.
Computer
Coordinate stellari
C O O R D I N A T E S T E L L A R I: I M P O S S I B I L E R E C U P E R A R E P O S I Z I O N E S T E L L A R E. L A N A V E T T A N O N E' U B I C A T A A L L' I N T E R N O D I N E S S U N A D E L L E C A R T E S T E L L A R I C A R I C A T E.
Bene, disse Maya, di male in peggio
Computer
Stabilisci rotta per il più vicino sistema solare con stella di classe M
R O T T A I N S E R I T A
Dove eri diretta, prima che incontrassi il fronte dell'evento che ti ha portata su questa nave, disse Maya rivolgendosi a Gaia.
Ero diretta a Vigor a sedare una rivoluzione sessuale. Un gruppo di estremisti teneva in scacco l'intera popolazione, minacciando di inserire geni malati nel patrimonio genetico della progenie, alimentando la psicosi e impedendo di fatto la procreazione di nuove generazioni. Rivendicando il loro diritto di partecipare alla scelta della progenie rivendicando il ruolo di genitori e non di semplici procreatori.
Ahahahhahaha, rise di gusto Maya, finalmente un pianeta dove ci sono donne con le palle,
Incomincio a pensare che nulla succede a caso riprese Gaia. Vedi in quel pianeta gli uomini sono allevati per loro uso e consumo, diciamo come il tuo ologramma. Aveva volutamente inserire il paragone ferendo Maya, per riprendersi un po' di terreno che aveva perso nel precedente confronto. Fra loro si stava giocando una partita a scacchi tra i loro rispettivi retaggi culturali
Io non faccio male a nessuno disse Maya
Vedi questa è la politica del piccolo orticello, ognuno pensa a stesso e il resto chi se ne frega. Disse con calma serafica Gaia. Se da ognuno di noi, e dico ognuno indistintamente nascesse questo germoglio e lo coltivasse, molti conflitti si potrebbero risolvere, rintanandoci nel nostro orticello abbiamo perso la capacità di ascoltare i bisogni della gente. Ciò che possiamo dare. Vedi anche quelle madri e quei padri hanno torto, non si stanno ascoltando, non hanno capito che non sono loro a dover far crescere i figli, ma i figli a far crescere loro. Quei genitori devono ancora capire il significato di amore a perdere. Cioè che stanno investendo sul futuro dei loro figli. Questo è il mio compito quando andrò su Vigor.
Imparare da loro. Solo così potranno sentire cosa ho da dire e sperare di arrivare ai loro cuori.
Aveva lasciato Maya impietrita.
Maya era una decisionista, sprezzante del pericolo, ma era anche lei acuta nelle riflessioni, ma quella filosofia che ribaltava la sua visione del mondo l'aveva sicuramente affascinata.
E non poche volte probabilmente gli avrebbe fatto comodo, per risolvere i cruenti conflitti in cui si era venuta a trovare.
Forse Gaia aveva ragione nulla avviene a caso. Forse c'è un percorso prestabilito e che le avversità fanno parte di quel percorso, anzi sono il percorso,
Un leggero brivido percorse la sua pelle.

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