mercoledì 20 agosto 2014

L'INCONTRO di Elsie R Stone



Dopo lunghe riflessioni avevo deciso di incontrarlo. Quell'uomo dalla voce profonda e sensuale mi affascinava e ogni volta che lo ascoltavo entravo languidamente in una dimensione fatta di pace e delizia...già avvertivo consapevolmente che sarebbe stata la mia rovina, il mio tormento, il mio pensiero più assiduo. "Ci prendiamo solo un caffè". Quella frase semplice detta con tono dolce mi convinse a vederlo. Arrivai prima dell'orario stabilito e mentre ero immersa nei miei pensieri un profumo fresco ma intenso mi catturò...il suo. Mi girai e lo vidi. Bello da togliere il fiato, elegante, gentile mi fece un sorriso che sciolse ogni mio dubbio, ogni mia incertezza. Prendemmo il caffè e parlammo di noi, di come siamo e di cosa ci piace. Mi fece sentire a mio agio e risi di gusto alle sue occhiate sempre più infuocate e quando mi prese la mano stringendomela provai un'emozione forte che mi scaldò all'istante, incendiandomi.
"Ti accompagno a casa se vuoi".
"Certo" risposi istintivamente....
Il tragitto fu tranquillo e parlammo di cose innocenti, come il tempo e il traffico. Una volta arrivati mi girai per ringraziarlo ma i suoi occhi mi catturarono, insieme alle sue mani che si intrufolarono avide tra le mie gambe. Incollò il suo sguardo al mio e mi sentii persa, vulnerabile, ma calda e pronta per lui. Spostò i miei slip e mi penetrò con due dita, di colpo, facendomi cacciare un urlo sordo, lasciandomi senza fiato alcuno. Cominciò a muoversi dentro di me, con movimenti lenti ma decisi e mi aggrappai a lui inchinandomi, sottoponendomi a quell'assalto dolcemente crudele. Gemevo mordendomi le labbra e ogni mia supplica e ogni mio sospiro disegnavano sul suo bel volto accenni di piccoli sorrisi trionfanti.
"Oraa" mi disse mordendomi dolorosamente la bocca, e sotto quell'ordine appena sussurrato il mio corpo sprigionò un orgasmo violento, facendo partire dal mio ventre onde di piacere che si sparsero per tutto il mio corpo lasciandomi priva di forze, priva di ragione, ma colma di una gioia immensa. Rimasi così per qualche minuto finché le sue dita si sfilarono dal mio corpo e finirono nella sua bocca. Leccò il mio nettare, frutto del piacere che mi aveva dato e udii i suoi apprezzamenti mentre lo gustava deliziato. Lo guardai ipnotizzata finché mi baciò, con forza, catturando la mia lingua e facendomi assaggiare la mia essenza.
"Mia" mi disse sorridendo, "Tu Sei Mia!".

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