mercoledì 20 agosto 2014

NIENTE di Alice Stregatta





Doccia scrosciante come fluenti pensieri. Neri come pece, freddi come ghiaccio. La fronte bollente appoggiata alle piastrelle. Acqua carezzevole come viscide promesse.
Bolle di sapone come parole al vento.
Shampoo a lavare ricordi, balsamo a lenire ferite.
Spugna a lambirmi, guanto di crine a ferirmi.
Sfrego finchè la pelle, arrossata, brucia. Pulviscolo di pelle morta come la mia anima, aleggia e cade.
Come i miei sogni. Come i miei desideri.
Mi guardo riflessa nel vetro.
Sorriso spento, sguardo vacuo.
Non mi riconosco.
Non mi piaccio.
Qualunque cosa tu mi abbia fatto, qualsiasi cosa mi abbia rubato: rendimi il maltolto.
Hai rubato tempo, emozioni.
Alito di vita.
Anelito d'amore.
Vomito rabbia e disincanto.
Osservo il mulinello d'acqua che turbinando scompare nello scarico.
Oscuro gorgo che risucchia scorie.
Gorgogliando percorrerà lo snodarsi di tubi, sfocerà nella cloaca.
Ti massaggerà con cascate e ribollìo di acqua schiumosa e profumata.
Inalerai per un attimo effluvi di purezza e dolore, prima di rituffarti nella melma in cui sguazzi.
Tu, topo di fogna, sfiorato dalla mano di Amore, l'hai morsa, irriconoscente.
Sprezzante.
Non meriti altro che ciò che hai: niente.
Nient'altro che ciò che dai: niente.
Nient'altro che ciò che sei: niente!

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