domenica 23 novembre 2014

CASTELLO DI CRISTALLO di Alice Stregatta



Sono stanca, mi si chiudono gli occhi: ho sonno.
O forse, semplicemente, si sta esaurendo l'autonomia di te.
Ti aspetto, oh se ti aspetto... Continuamente ti aspetto e penso a te.
Sono giorni che non riesco a smettere di sorridere. Mi fa strano, tanto.
Sono giorni felici, da quando sei capitato nella mia vita, per caso o per disegno divino.
Non lo so, non m'importa.
Non conta. Conti solo tu.
Che, adesso, ci sei. Che sei arrivato per restare. Credo. Penso.
Ci credo. Lo voglio.
Io, che mi nascondo dietro battute taglienti, ho paura che tu ti accorga che non sono così speciale come sembro.
Che sono un'insicura rompiscatole.
Che ho tutti i difetti del mondo, più uno.
E tu, a quanto pare, solo tre...
A me, che non ti ho dato fiducia, ma ti ho solo concesso il beneficio del dubbio.
A me, che dopo ogni carezza, dopo ogni tenerezza, aspetto una pugnalata, un silenzio, un'assenza.
Che non arriva.
Arrivano solo parole dolci, lievi, tenere, profonde.
Da te, che sei caparbio.
Da te, che ci sei davvero e me lo dimostri ogni minuto.
A noi, che stiamo costruendo insieme un castello di cristallo.
Trasparente.
Che sembra fragile, ma non lo è.
A noi.
Da ieri, da prima, da sempre...
A poi.

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