venerdì 16 agosto 2013

Il mio spirito




“Scusami cosa vuoi, sono le tre di notte e non ci rimane tanto tempo per dormire”

Questa era stata la risposta incoraggiante di quella persona che mi doveva ascoltare in profondità, che mi diceva sempre a qualsiasi ora ci sono, poveretto, sfruttavo al massimo la sua pazienza, quasi all'inverosimile.

“Sai devo dirti questo, parliamo dello spirito guida”. 

“Scusami tu sei rincoglionito, mi svegli alle tre di notte per uno spirito guida, sai cosa ne devi fare sinceramente del tuo spirito, ascoltami ne possiamo parlare poi, ora mi rimangono due ore di sonno”

Lui era una brava persona, non so perché si arrabbiasse quando esponevo una mia percezione.
Ero li che non prendevo sonno con la lattina della mia birra finita, la rigiravo come un souvenir, ma non usciva più niente, fanculo a chi non dorme stanotte, colpa tua sai spirito guida.

“Guarda ti dico una cosa... ma sei ancora in linea o ti sei addormentato con il cellulare sul cuscino”

“Dimmi” rispose lui.

“Ho capito che forse mi può aiutare, non sarà come parlare con una persona, ma potrebbe essermi di conforto, mi darebbe delle dritte e mi tirerebbe per la maglia ad una minima cazzata e sinceramente, sai che anche pur facendone poche, con la testa che mi ritrovo sono sempre a rischio, magari potrei non scomodare più nessuno per capirmi e prenderei la palla al balzo per sapere ogni cosa di me, lei sicuramente lo sa benissimo come sto e come potrei stare, anzi sicuramente, avrebbe il coraggio di mandare affa... più di te. Riesco perché ho già provato a portarla sempre con me, fa tutto ciò che faccio io, si lava e borbotta, a volte posso persino non ascoltarla.”

“Tu sinceramente, amico mio non sei normale, scusa se te lo dico, ma così mi spiego meglio, tu sei da ricovero, da uno bravo bravo ahahahhah “

Lo assecondavo perché non mi attentavo a rispondergli.

“Ok buona notte”

“Buonanotte... ormai sono le quattro e mezza, ok mi faccio un caffè.

L'indomani mattina fortunatamente era venerdì, quasi ero intimorito ad andare l lavoro, ma sono sempre presente diligente e responsabile. 
In lontananza scorgo il mio amico... “Caffè?” Risparmio la sua occhiata

“Spiegami cazzo volevi stanotte, sai forse non ero in vena, ero probabilmente troppo addormentato o non riesco mai ad arrivare ai tuoi limiti”

“Niente nulla di che, forse non mi capiresti, sono troppo complesso”

Lui si gira e con fare urticante mi impone “Dimmelo lo stesso tanto più, che poi mi spiegherai, per quale ciufolo lo spirito è femminile.”

“Ok brevemente sai... penso di aver capito che devo dar più retta a me stesso, a volte non mi sbaglio, ho delle strane percezioni, ma in linea di massima giuste”

“Va a cagare cosa c'entra tutto questo col disturbarmi alle tre di notte”

“Si il problema sono io, in se per se non avrei bisogno di nessuno, ma solo di Lei, la mia MENTE, è ora che le dia ascolto”.
Non so il perché, ma i tanti anni che lo conosco è la prima volta che va via senza salutarmi.



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