Lui è mistero vestito da chiaro di luna. Un sussurro gelato che risveglia un brivido profondo, sfuggente agli altri, ma non al mio cuore ardente. I suoi desideri sono bisbigli segreti, parlano come vernice cremisi che sanguina ad ogni nuova pennellata sul mio corpo fatto tela, con più violenza e perversione del tocco che precede. La pelle velata di pieghe d’ebano, adornata di un collare di cuoio che stringe la gola palpitante. Conto le note che pulsano sulla giugulare, in perfetta sintonia con il mio petto. Sono il suo peccato segreto e lui il mio demone, piegata e sanguinante sulle ginocchia, ogni sferzata un peccato da pagare. La carne punge sotto la sua sensuale carezza, bagnate le labbra, implorano il suo potere. Il collo ad accogliere le dita che spingono fino a soffocare e poi a vomitare fuori le mie voglie, boccheggiando singhiozzi di lussuria. Le labbra aperte cedono al suo volere, sedotta e avvinta, ma non voglio altro che dominio e controllo assoluto. Io il suo sangue, di cui si nutre. Lui lo sperma, la mia cura. Nuda e bella, con le ginocchia ammaccate, incatenata al suo altare, in offerta, agnello sacrificale e vittima del mio stesso peccato che non sente ragioni.
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