giovedì 8 agosto 2013

UN BRIVIDO, L'ULTIMO di Allie Waòker



Dopo notti insonni passate a parlare, dopo giorni passati a pensare a questo momento, finalmente ci siamo incontrati. Si agitava sulla sedia, prendeva coraggio con del liquido ambrato e giocava nervosamente con i capelli. Mi avvicinai a lei, chiuse gli occhi, mentre il respiro le si fermò in gola per un istante. La osservai: tacchi vertiginosi, il vestito nero che poco lasciava immaginare, le labbra imbronciate sotto il rossetto; un rosso intenso, brillante, impudico. Passai le dita fra i suoi capelli, infilando una ciocca dietro il suo orecchio. Brividi le affiorarono alla pelle, la sentii malleabile sotto il mio tocco, desiderosa di diventare il mio capolavoro. Lasciammo il bar. In macchina si toccò giocosa, obbediente a un mio ordine, a smorzare le sue paure. Appena in casa, la spinsi faccia al muro. Sul suo corpo ancora un brivido, l’ultimo, mentre la lama le sfiorò la schiena, tagliando il vestito. E poi affondare in un colpo solo.

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