mercoledì 21 agosto 2013

Rakkettoni




È l’ora della ricreazione. Sei all’aperto, nei giardini della scuola, e cianci colle tue compagnucce di classe in attesa della ripresa delle lezioni. Intravedi il mio capo ricciuto tra le teste degl’altri bambini. Noti che porto con me un consunto tagliere di legno e una pallina rossa di gomma, di quelle che danno abbinate ai tamburelli da spiaggia. Sto sicuramente andando sullo spiazzo asfaltato dietro la palestra a giocare una bella partita di rakkettoni 1.
Interrompi l’ameno conversare colle tue amichette e ti precipiti nella mia direzione. Vuoi dirmene quattro, sul muso, per via di certi dissapori. La cosa, però, ti riesce impossibile. Cadi infatti nel Nulla e ti ritrovi adulta nel soggiorno del tuo appartamento, seduta sul divano con in mano un mazzo di carciofi. Sbuffi in preda alla stizza. Guardi la tv che hai di fronte. Noti un post-it giallo incollato a un angolo dello schermo.
Balzi in piedi e, col mazzo di carciofi sempre in mano, t’avvicini al Thomson per leggere quant’è scritto sul foglietto adesivo. “Non è che mi potresti acconciare una frittata con quegl’aggeggi puntuti di cui t’ho provvisto?” La mia calligrafia e un geroglifico confuso piuttosto difficile a decifrarsi. “Se credi t’aiuto io a pulirli. Ho già il coltello in bocca.”
- Che bestia che sei – mugugni a bassa voce. T’avvii quindi verso il cucinotto decisa a buttare nella pattumiera il mazzo di carciofi ma, dopo aver fatto qualche passo, ci ripensi e ti metti in cerca d’una scodella in cui sbattere le uova.
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1 Trattasi d’un gioco simile alla pelota basca. Fu illustrato con dovizia di particolari in un post apparso a suo tempo nel forum ora soppresso del signor Platinette.

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