giovedì 21 novembre 2013

PIOVE CHE DIO LA MANDA di Alice Stregatta




Dire che pioveva era un eufemismo...
Secchiate d'acqua gelida buttate giù da qualche angelo addetto alle pulizie del Paradiso. Probabilmente con le palle girate.
Lei sbuffò, chiuse l'inutile ombrello e chiuse gli occhi. Tanto vale godersela, questa tempesta.
Alzò le braccia e riverse il volto verso l'alto: occhi chiusi, bocca spalancata, la lingua a ghermire acqua piovana.
Tornò ragazzina, nel cortile del liceo, a quando era una graziosa stronzetta con il codazzo di spasimanti. Ma lei... Oh lei non aveva occhi che per il bel rosso che la degnava delle sue scarse attenzioni.
Il flashback la illuminò con l'ovvietà lapalissiana dei suoi irrisolti.
In fondo, scappare da chi la rincorreva ed elemosinare amore da chi, per puntiglio, aveva eletto ad unico destinatario delle sue attenzioni era il leit motiv delle sue vicende sentimentali.
Fradicia, tremante, finalmente consapevole di ciò che tutti le ripetevano da mesi.
"Devi bastare a te stessa. Amarti.
Solo così troverai il tuo equilibrio."
Vaffanculo. Saputelli del cazzo.
Avete ragione.

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