lunedì 11 novembre 2013

S(UA)HARA di Alice Stregatta




Si sfiorarono, cercandosi tra un impegno e l'altro. Sorseggiavano parole, bevendo emozioni. Per un lungo periodo Lui fu il suo buongiorno e la sua buonanotte.
Poi, l'incontro. Poi, la fine.
Lui, stava, era: in lontananza.
Lei aveva l'anima riarsa come sabbia nel deserto. La sua oasi era lì... Lì a portata di click. Di click ma non di mani, non di labbra. Stava. Immobile.
Allontanandosi come un miraggio ogni qualvolta lei gli si avvicinava, col cuore in gola, sperando, sognando di adagiarsi all'ombra del suo Adorato Signore. Di esaudire la sua brama di Appartenergli.
Desiderava i suoi segni, i suoi ordini.
Desiderava far parte della sua vita.
Se è vero che si ama ciò che non si può avere, lo avrebbe amato in eterno.
Restò Sua. Senza se, senza ma: Sua.

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