Mi nutro di ideogrammi multicolori
quando la poesia attraversa le mie porte.
Le lettere si riflettono nella mente
e le parole fluiscono blasonate
in una vertiginosa atmosfera
carica di emozioni strappate alla memoria.
quando la poesia attraversa le mie porte.
Le lettere si riflettono nella mente
e le parole fluiscono blasonate
in una vertiginosa atmosfera
carica di emozioni strappate alla memoria.
Ordisco trame, macino versi,
studio modelli e codici
per disperdermi nella marea
di sensazioni che vanno e vengono.
E rinasco ogni volta,
ricca di sostanza estorta alla materia,
come le acque nella risacca
che si prosciugano al sole,
ma di nascosto si riuniscono
al loro amato mare.
studio modelli e codici
per disperdermi nella marea
di sensazioni che vanno e vengono.
E rinasco ogni volta,
ricca di sostanza estorta alla materia,
come le acque nella risacca
che si prosciugano al sole,
ma di nascosto si riuniscono
al loro amato mare.
- E’ un moto perpetuo. -
Gioco con le parole e i pensieri,
come un funambolo senza paura,
banchettando sulle appendici lessicali.
come un funambolo senza paura,
banchettando sulle appendici lessicali.
Appaio distaccata dal mondo,
strategicamente impersonale con chi lo popola,
fuggo dalla produzione del conformismo sociale.
Piscio e vomito i miei lamenti, sì!
Ma è un sereno vivere
entro un silenzio perfetto attorno alla mente.
strategicamente impersonale con chi lo popola,
fuggo dalla produzione del conformismo sociale.
Piscio e vomito i miei lamenti, sì!
Ma è un sereno vivere
entro un silenzio perfetto attorno alla mente.
Dio…
Perché sono così dura con il mondo intero?
Perché tutto mi appare inutile e falso?
Perché sono così dura con il mondo intero?
Perché tutto mi appare inutile e falso?
Potreste prendermi a calci in culo
per farmi uscire dai miei schemi folli,
ma sono così elegantemente legata
a questa mia pazzia,
che pensare razionalmente
non potrebbe farmi scrivere
anche, e solo, quest’ammasso di parole
che ancora mi ostino a chiamare poesia.
per farmi uscire dai miei schemi folli,
ma sono così elegantemente legata
a questa mia pazzia,
che pensare razionalmente
non potrebbe farmi scrivere
anche, e solo, quest’ammasso di parole
che ancora mi ostino a chiamare poesia.
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