***PAGINE DEGLI AUTORI ***
OPERE DI BENE di Allie Walker
Le
antiche e strette strade erano immerse nel buio, tranne per quelle
piccole, ma moderne, lanterne medievali che emanavano una luce
tremolante. Dopo una serie di drink, Lucrezia e i suoi amici si
avviarono verso il loro albergo, quando Marco la tirò da parte e le
chiese se volesse vedere la basilica di notte, vuota dai gruppi di
turisti. Lui, sovrintendente ai beni ecclesiastici, aveva le chiavi per
entrare ovunque. Incuriosita, accettò l’offerta e dopo aver augurato
buonanotte ai suoi amici, si diresse assieme a lui verso la chiesa.
L’edificio gettava un’ombra scura sulla piazza, nascondendo la maggior
parte della luna. Entrarono da una porta laterale che conduceva agli
uffici e continuarono lungo il corridoio che conduceva alla basilica.
Non sapeva che cosa aspettarsi. Lucrezia si sorprese di trovare
l’interno illuminato solo dalle deboli luci di emergenza. Il silenzio
tagliava l’aria, tanto quanto l’odore di umido della pietra,
del legno e del marmo. Era freddo. Seguì Marco fino a raggiungere lo
spazio sovrastato dalle imponenti volte della cupola. Lui,
improvvisamente, la tirò a se e la baciò, allungò le mani fin sotto le
natiche e la sollevò fino a portarla verso un muro e appoggiarla su un
piano di marmo. La baciò ancora, mentre con le mani armeggiava sotto la
gonna e le tirava giù le mutandine. Sentì le dita scivolare dentro di
lei, mentre il viso affondava fra i suoi seni. Combattuta se farlo
proseguire o porre fine a quel sacrilegio, Lucrezia appoggiò le mani
sulla testa di Marco e, con gli occhi chiusi, valutò ancora qualche
istante se spingerlo verso il basso. Lei non era religiosa, lo aiutò a
farlo scivolare fra le sue gambe, con le dita intrecciate ai suoi
capelli. Quando la bocca di lui si chiuse sul clitoride, Lucrezia aprì
gli occhi e guardò dritta nel vuoto nero sopra di lei, sapendo che da
qualche parte, lassù nella cupola c’era dipinta un’allegoria di un regno
dei cieli. La lingua di Marco era esasperante, girava sul clitoride con
lentezza esagerata e lei sentiva che da un momento all’altro avrebbe
avuto un orgasmo. Pregando quel Dio in cui non credeva, sussurrò: “Oh
Dio, sicuramente non andrò dritta all’inferno. Questa è un’opera di
bene.”
Chiuse di nuovo gli occhi, godendosi l'istante.
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