Quasi
non toccò il sushi, sentivo la sua mano sotto il tavolo, mi osservava
mentre mangiavo e sorseggiavo la birra. Sentivo fra le labbra il gusto
dolciastro del pesce crudo e fra le mani la carne tenera e tiepida
delle sue cosce nude.
Pregustavamo il momento in cui avremmo assaggiato altro, i nostri occhi si incontravano fugaci, non c’erano parole, solo lunghi discorsi fatti di sguardi profondi, impazienti e carichi di un appetito che faticavamo a trattenere. Ci alzammo da tavola per niente sazi del cibo giapponese, ci alzammo dal letto per niente sazi del nostro piacere, non bastava mai
Pregustavamo il momento in cui avremmo assaggiato altro, i nostri occhi si incontravano fugaci, non c’erano parole, solo lunghi discorsi fatti di sguardi profondi, impazienti e carichi di un appetito che faticavamo a trattenere. Ci alzammo da tavola per niente sazi del cibo giapponese, ci alzammo dal letto per niente sazi del nostro piacere, non bastava mai
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