giovedì 18 luglio 2013

L'INCONTRO IMPOSSIBILE di Sereno Notturno




Le storie sono sempre quelle e le frasi pure o forse siamo noi che le facciamo apparire tali; di fatto era un bel po' che quell'appartamento era sfitto,già' il proprietario era noncurante di chi ci mettessero dentro e come al solito o non pagavano o i condomini arrivavano all'esasperazione come l'ultima volta, dove quel mini si era trasformato in una caserma, andavano e venivano, come al cambio di guardia.
Pace quiete almeno un po, si dicevano tutti e quindi il time-out al proprietario.
Nel giorno di primavera c'era un bel via vai di persone che venivano a vedere le stanze e non mi era passata inosservata quella splendida creatura; tra me e me rimuginavo e dicevo caspita, no lascia perdere è impossibile, non esistono le favole o meglio non ci credo da un pezzo.
Sono uscito per le mie compere da perfetto single, non dando peso a nulla, in effetti al mio ritorno tutto taceva. Passarono i giorni e nulla di considerevole, un giorno da lontano scorgo il proprietario con i signori dell'agenzia che parlavano del come ridipingere i muri, visto i trascorsi infelici e abbozzo un saluto di stima, anche se col terrore, di chi avrebbe fatto entrare, lui educatamente mi saluta.
Bellissimo avere la comodità del telecomando per il cancello, mai come quel giorno mi sarebbe servito, infatti faccio per entrare, mi trovo davanti un'auto con una persona che trafficava nella borsetta come alla ricerca di qualcosa, non è mia consuetudine suonare, è da cafoni, quindi scendo verso l'auto. Ecco appunto scendo “ Buonasera, farebbe la gentilezza di aprirmi il cancello, perché' nella fretta sicuramente il proprietario mi ha lasciato il telecomando ma ora come ora non lo trovo, Ah mi scusi sono Matilde la nuova inquilina del piano, ma forse ci siamo già' visti”. Scende il gelo e la salivazione inesistente, pero' da vero signore mi faccio vedere scaltro, “prego prego uso il telecomando e salgo in macchina”.
Mi ci voleva almeno il tragitto dei cento metri per pensare cosa rispondere. Smontiamo dalle auto e con fare sicuro, pensavo io, “ il mio nome è Paolo e sono il proprietario dell'appartamento al terzo piano. Un vero piacere conoscerla, conoscerti, come debbo dire”, ok risponde lei va bene del tu.
Finita la presentazione non si deve dare nell'occhio quindi scivolo nel mio appartamento.
I giorni seguenti ci si vede poco, lei ha strani orari, sfalsati a volte con i miei, come tutti i casi, non vengono mai da soli e non potevo farmi scappare l'unica occasione che avevo di incontrarla, quindi la invito a cena, anche perché cucina lei, ancora nulla. Sicuramente una bella occasione per conoscerci. La cena la sera stessa in un ristorante tipico della zona, non elegante al massimo, ma sicuramente una buona cucina.
Lei è molto affabile, con fare simpatico e sempre col sorriso, si parla bene con lei, si vede che è spesso a contatto con persone, infatti è dottoressa in dermatologia nell'ospedale vicino a me, Vado spesso in quel reparto per problemi di pelle, ovviamente lei non l'avevo mai vista essendo appena arrivata, cosi' cominciamo a parlare del suo lavoro. Non so se capita in altri ospedali, ma in dermatologia difficilmente ci sono persone impresentabili, la maggior parte sono giovani e carine.
I giorni che seguono ero in ferie e lei era alla ricerca disperata e veloce di arredare, mi offro di aiutarla a girare per negozi e mobilifici, lei accetta'. La guardo spesso negli occhi e lei istintivamente non li abbassa, ma con la sicurezza che la contraddistingue ricambia con fare felice, devo dire che sembrava ci conoscessimo da anni, a volte, la chimica la fa da padrone e quello che si avverte nella mente se c'è la complicità' è qualcosa di profondo.
Non so dire come saranno i giorni a seguire, quel che conta è come ci siamo trovati, mi piace il suo sguardo e la sua semplicità'.
 

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