giovedì 18 luglio 2013

Parole in sospeso di Allie Walker

Ho paura della notte?
La affronto, non temo i misteri sconosciuti che la notte può contenere. Le cose in cui mi perdo sono di natura più carnale. Per troppo tempo ho lasciato la mia porta aperta, ogni rumore a sorprendermi invano e ora mi aspetto di vederti li, che compari. Per troppo tempo hai lasciato la mia mente a giocare con le tue parole, con le tue promesse.
Immagino di sentire qualcosa e di vederti lì, sullo stipite della porta. Con la passione e il desiderio nei tuoi occhi, con meno distanza tra noi. Mi gusto le tue labbra solo guardandoti e divengo ubriaca al pensiero di permetterti di esplorarmi. Conosco tutte le tue voglie e le uso a mio vantaggio. Ogni rapido respiro che prendi, io divento più potente. E tu vorace.
Nelle mie visioni, alzo le braccia sopra la testa e le mani, come una resa verso il tuo essere che ruba questa anima nuda, contro un muro. Le tue labbra mi baciano il collo e giù per le spalle prima di affondare i denti nella carne. Mi assaggi, mi divori e la mia visione si ammanta di nero, ho chiuso gli occhi. Ma ora è realtà, sei con me, sei qui, una promessa mantenuta, finalmente, inaspettatamente. Inalo il tuo odore, lo riconosco anche a occhi chiusi. Il tuo corpo preme, le tue labbra si imprimo, i morsi accendono.
Cedo la mia pacata attesa, diventa bramosia e tremo e fremo e spazio con le mani alla tua ricerca. Strappi i miei abiti con urgenza, è lo specchio della mia stessa urgenza. Ti fermi. Apro gli occhi. Guardi la mia pelle, una pausa per leggermi. E passi le mani sulle parole invisibili scritte tra i miei seni, sulle colline del mio ventre.
Rimango a occhi aperti per la paura che tu possa scomparire. Voglio vedere ogni ruga, ogni filo si barba, ogni volta che ti mordi il labbro e voglio leggere il piacere che ti do, è scritto sul tuo viso. Non voglio perdere un solo momento.
Spalle al muro, mi rivolgo a te, inarcandomi, mentre avvolgi le mie braccia attorno a te e mi tiri ancor di più verso il tuo corpo. Ad ogni carezza scopro mondi sempre nuovi, li rivendico per me stessa. Sono miei, come questa notte. La nostra notte.
Non mi basta, ti spingo via. Incredulo mi guardi passarti accanto, mi guardi oltrepassare la soglia della mia stanza. E ti attendo lì, so che mi seguirai. Vederti entrare già pronto per me, con indosso solo pelle e un corpo che ha voglia di me, non è una novità, ma ogni volta mi crea stupore. Il tuo non stancarti di me, mi eccita, mi fa sentire importante, femmina, Donna. La timidezza non è necessaria tra noi, conosciamo ogni lembo della nostra pelle, del nostro ardore, delle nostre urgenze. Tutto ci consuma, tutto diviene estasi.
Contro di me, annego nella tua pelle, ad ogni movimento annaspo e quando non riesco più a controllarmi, ti assaggio, ti bacio. Intensamente. Come le tue parole, i tuoi verbi, i tuoi sostantivi di fuoco e ghiaccio. C’è un potere nel nostro bacio, sempre nuovo, una droga che ogni volta ha sensazioni diverse. E mi perdo.
Ma non ti basta. Sciogli le labbra, l’abbraccio. Ti distendi sul letto e adesso sei tu ad attendermi. Vuoi il mio peso, vuoi sentirti possedere, vuoi che affondi la tua carne nella mia. Sento il mio potere, la bocca viaggia attraversando una mappa che ho disegnato nella mente, in quei punti che ho scoperto nei nostri incontri. Ma non mi importa della tua urgenza, non mi fermo fino a quando il viaggio non è completo, fino a quando ho raggiunto la mia meta. Fino al pendio tra le tue cosce e bevo dalla tua pelle. Un grugnito in risposta, ascolti le mie labbra e la mia lingua, come se fosse verbo. Ecco come ho creato il nostro mondo e vado avanti fino a che la mia sete non sarà spenta e tu ancora più affamato. Ti conosco. Non ti basta. Mai.
Con il mio desiderio ingordo temporaneamente rappacificato, mi unisco a te con un solo movimento e divento una con te. Mi diletto forgiando versi ad ogni spinta, mi diverto sospirando la mia anima nuda verso quel bacino che pretende, gioisco del tuo essere animale. Animale che sfoga il suo istinto primordiale verso un altro animale al suo pari, siamo femmina e maschio. Questo siamo. Ed è arte che in pochi hanno visto e provato, senza dubbi o esitazioni.
Grida strappate dalle nostre gole, che pochi eletti hanno avuto il piacere di vomitare. L’orgasmo in sintonia perfetta, in un equilibrio di estasi e respiri, di sospiri e gemiti, di sudore e umori. Parlare sarebbe stato inutile, ho ascoltato i tuoi pensieri e tu i miei, li hai leccati e assorbiti come io ho fatto con i tuoi. Ma li volevo anche vedere. Gli occhi li avrebbero scolpiti nella memoria, li avrei portati tatuati come medaglie d’Amore. Il tuo possesso, il mio possesso.
“Scarabocchiami i tuoi pensieri” ti dico, una penna in mano “qui sulla mia pelle.”
“Avresti molto da leggere. Meglio tu rimanga appesa alle parole che non ti ho detto. C’è sempre un domani, c’è sempre un altro giorno per noi. Vivi l’istante. E’ pieno di me… e di te.”

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