***PAGINE DEGLI AUTORI ***
ZOMBIE di Gianluca Jazz Giannini
E'
un esemplare di femmina. L'ho incatenata giù in cantina, pian piano
quel locale glielo sto arredando, quasi potesse importarle qualcosa a
lei o qualunque cosa sia ora.
E' uno zombie, è priva di vita. I
suoi occhi vitrei risultano spenti e si muove goffamente. Ha un
collare al collo e stupidamente cade all'indietro ogni volta che
cerca di avvicinarsi a me.
Lo utilizzo per soddisfare i miei bisogni sessuali.
La terra è stata colpita da uno strano virus che tende ad addormentare
le coscienze. Lo hanno chiamato Virus B, e il virus A dov'è? Non c'è
mai stato. Lo hanno trasmesso a livello subliminale, le TV, hanno
imparato a decodificare i meccanismi della mente e da allora bisogna
stare attenti, guardarsi intorno, chiunque è il nemico, il
potenziale avversario pronto a sottrarti ogni cosa in tuo possesso.
Ecco io posseggo lei, non è molto, ma è una delle poche cose che
ancora mi da piacere. L'ho chiamata Orgasmo.
Sembra vera quando
gode, ha imparato dai miei gemiti animali. Alla fine so che non può
godere, però quel suo tentativo di compiacere il mio desiderio, un
po' mi piace e me la fa sentire umana.
Oggi le ho insegnato a
toccarsi li, tra le gambe, è proprio un tubero, compie gesti
meccanici. Rido, inclina la testa da un lato e i suoi occhi mi
osservano senza vita.
Mi ha preso con se, è innocua, vuole che gli
faccia le cose che le ho insegnato. Dopo un po' uno si abitua, non da
gli stessi piaceri dell'inizio. Seppure affezionato oggi non mi va. Non
voglio scoparmela.
Insiste.
No!
Ribadisco alzando la voce. Mi guarda inchinando nuovamente il viso.
Non sono eccitato, è da un po' che non mi eccito più con lei. E dire che insieme abbiamo provato un po' tutto.
L'ultima volta è stata più di un mese fa, l'ho lavata accuratamente.
Orgasmo aveva un po' di paura dell'acqua, dopo quando mi vedeva
eccitato a sfiorare le sue forme, si è tranquillizzata seppure ogni
tanto qualche mal rovescio glielo ho dovuto dare, giusto perché così
capiva quali distanze tenere. Non sono stupidi questi
esseri, hanno un solo istinto, ma a legnate riesci a farglielo
dimenticare.
Continua a cercarmi tra le gambe, vuole prendermelo in bocca. Stock, un altro colpo. Si allontana.
Forse se io fossi donna e lui un esemplare maschio questo racconto
prenderebbe un'altra piega. Forse dovrei mettergli quella cintura
fallica che ho barattato con il televisore al plasma.
L'ultima emozione, ecco questa non l'ho mai provata, farmi penetrare da Orgasmo, chissà come deve essere.
Una volta indossata Orgasmo si mette a saltare, il fallo ondeggia
in alto e in basso, per lui è un nuovo divertimento. Chissà se a me
piacerà, si deve pur godere nella vita e questo non l'ho ancora fatto.
Orgasmo mi guarda incapace di capire cosa deve fare. Mi preparo,
penso che mi farà male allora infilo due dita nel mio posteriore e
pian piano mi avvicino a lei cercando quell'organo artificiale.
Orgasmo ha un sussulto, mi penetra con violenza, stringo un pezzo di
tessuto che avevo provvidenzialmente tenuto a portata di mano. Le
pareti del mio sfintere non ne possono più, sembrano lacerarsi, credo
che potrei morire così, perché Orgasmo non si ferma e io, per quel
perverso gioco che le cose da sfatare sono sempre le migliori, sono li,
sotto di lei, a farmi penetrare all'infinito, perché lei non ha tempi,
non si esaurisce mai, e questo mi era passato dalla mente nell'istante
in cui mi è venuta la malsana idea di averla dentro di me. Potrei
morire godendo, sai che bella fine. Orgasmo mi prende il sesso e
incomincia ad agitarlo nel suo pugno, godo, meravigliosamente godo,
per l'ultima volta. Lei mi ha sfondato, sento il sangue fluire fuori,
le forze mi mancano e l'ultima cosa che ricordo è il suo fiato
fetido e i suoi occhi puntati senza vita. La stessa vita che ora sta
abbandonando me, per sempre.
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