giovedì 10 ottobre 2013

SULLE MIE GINOCCHIA di Allie Walker










 All’inizio era la confusione e la sua più grande illusione, un sogno di Uomo arraffato durante una caduta della mente. Era il maestro dell’inganno la figura che le stava di fronte con una mano allungata, mentre tentava di ricostruirsi dopo essersi trovata in completa distruzione, in una fossa dove ...il fuoco la stava incenerendo. L’avevano gettata, senza curarsene, guardandola bruciare, cinta dalle fiamme dalla testa ai piedi. Fu il cuore a bruciarsi per primo. Allungò una mano per agguantare l’aiuto che l’uomo le stava offrendo, invece afferrò aria. A bocca aperta rubò quel respiro che aveva colto e qualsiasi disarmonia interiore divenne acqua a spegnere l’incendio. Le era servito morire e poi tornare alla vita, mentre gli oceani in rivolta sgorgavano e il fuoco veniva domato. In quella tempesta che sembrava senza fine, ansante, tornò a respirare. Il cuore riprese un ritmo di vita e la volontà, di risorgere sopra ogni cosa, sopra ogni individuo che le aveva fatto del male, si fece carne. Lui, maestro dell’inganno, entrò nella sua mente, rubò la pace ritrovata, turbò la sua anima. Era confusione e una grande illusione. Questo le sembrava che fosse. Invece era un maestro di seduzione, colui che, silente, aveva assistito alla sua caduta. L’aiutò verso l’ascesa, portandola verso il basso, tenendola li fino a quando la sua pelle divenne muro invisibile a lui. E fu allora che lei gioì, finalmente. Fu allora che ne afferrò il senso. Fu allora che, piegata sulle sue ginocchia, capì il Maestro e le sue intenzioni. Lui era quello che meritava, quello che sapeva cogliere i suoi bisogni, quello che apprezzava la sua mente, quello che le aveva fatto comprendere il senso della sua caduta, quello che aveva portato a nudo la sua anima, colui che la amava.



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