Voglio raccontarvi come andata. Perché tra poco ognuno vorrà dire la
sua, ognuno vorrà dare la sua versione dei fatti. Ma solo io so cosa è
successo.
Sono scappata. Sono montata in sella alla mia bicicletta e ho pedalato più veloce che potevo, con ancora indosso l'abito bianco che Lei aveva cucito apposta per me.
Non ho mai avuto un abito così bello. Non lo volevo. Non le ho chiesto io di regalarmelo. Non volevo una famiglia. Non volevo il suo amore né quello di Lui, sempre pronto ad aiutarmi con i compiti o a cercare di capirmi.
Non c'è nulla da capire. Proprio nulla.
So badare a me stessa, l'ho sempre fatto prima di incontrarvi, prima di lasciare quell'orrendo posto. E voi starete sicuramente meglio senza di me.
Niente più problemi, niente note a scuola, niente liti furiose né ramanzine.
Non so cosa farmene del vostro amore e delle vostre serate davanti al camino a vedere vecchi film.
Li vedo, adesso. Lui la sta abbracciando forte, le sta asciugando le lacrime.
E vedo tutta quella folla che sta loro intorno.
Sono in strada, poco lontano da casa. Il mio abito è tutto sporco di fango e di sangue. Il mio bellissimo abito cucito per la mia prima vera festa di compleanno. Anche le scarpe di vernice bianca sono macchiate di rosso. Devo aver perso molto sangue nello scontro.
Lei mi sta accarezzando. “Ora ti porto a casa, piccolina”, mi sussurra piangendo mentre Lui cerca di portarla via.
Ho freddo. Tanto freddo. Adesso vorrei essere con loro, a riscaldarmi davanti a quel camino. A casa.
L'ambulanza è appena arrivata. E io devo andare via.
Nessun posto è bello come casa. Ora lo so.
Sono scappata. Sono montata in sella alla mia bicicletta e ho pedalato più veloce che potevo, con ancora indosso l'abito bianco che Lei aveva cucito apposta per me.
Non ho mai avuto un abito così bello. Non lo volevo. Non le ho chiesto io di regalarmelo. Non volevo una famiglia. Non volevo il suo amore né quello di Lui, sempre pronto ad aiutarmi con i compiti o a cercare di capirmi.
Non c'è nulla da capire. Proprio nulla.
So badare a me stessa, l'ho sempre fatto prima di incontrarvi, prima di lasciare quell'orrendo posto. E voi starete sicuramente meglio senza di me.
Niente più problemi, niente note a scuola, niente liti furiose né ramanzine.
Non so cosa farmene del vostro amore e delle vostre serate davanti al camino a vedere vecchi film.
Li vedo, adesso. Lui la sta abbracciando forte, le sta asciugando le lacrime.
E vedo tutta quella folla che sta loro intorno.
Sono in strada, poco lontano da casa. Il mio abito è tutto sporco di fango e di sangue. Il mio bellissimo abito cucito per la mia prima vera festa di compleanno. Anche le scarpe di vernice bianca sono macchiate di rosso. Devo aver perso molto sangue nello scontro.
Lei mi sta accarezzando. “Ora ti porto a casa, piccolina”, mi sussurra piangendo mentre Lui cerca di portarla via.
Ho freddo. Tanto freddo. Adesso vorrei essere con loro, a riscaldarmi davanti a quel camino. A casa.
L'ambulanza è appena arrivata. E io devo andare via.
Nessun posto è bello come casa. Ora lo so.
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