mercoledì 23 aprile 2014

FUSIONE DI UN ORGASMO di Sereno Notturno




Quel genere di sensualità che sa di sapone allungato sotto lo scroscio dell'acqua, insaponando con delicata lussuria e con velata maestria ogni centimetro di pelle.
Delicata femminilità che intravedi nella fioca luce di una penombra con la candela accesa, i contorni le ombre e le false luci, chiaro-scuri dilatati in profili improvvisati di un corpo che spiato crede d'essere solo.
Scoprirne i preparativi con profonda saggezza, carpirne i gesti, e tradurli in emozioni, può essere molto difficoltoso arrivare al termine dei preparativi; equivale ad un petting che mette alla prova gli abili animi.
Sapevi d'esser sola, sapevi quella fosse l'occasione di una vita e sapevi pure cosa rischiavi, ma la pelle non conosce ostacoli, l'emozione nemmeno le conseguenze, tu eri la conseguenza dell'emozione, dovevi far tuo un desiderio il suo.
Gli indumenti sparsi in ogni angolo della stanza, quasi a delimitarne il passaggio per seguirne la scia, come succedeva in molti film, io spiavo il tuo profumo, quella era la tua maglietta chiara intrisa di profumo dalla dolce essenza, quelli i pantaloni rimanenza di un tailleur grigio, quasi a contorno di una sagoma del corpo, più in la un reggiseno di quelli semplici e gradevoli al tatto abilmente raccolto dalle mie mani , un passo più avanti un perizoma di cotone chiaro, profumo di donna, di desiderio di sensazioni e vive più che mai.
Sentivo lo scroscio dell'acqua infrangersi sulla pelle giovane, sui desideri e sui pruriti che ne esaltavano le essenze, quella saponetta che delicatamente percorreva il corpo aiutata dall'acqua che ne apriva i varchi, passando dal collo e percorrendolo in entrambi i lati, scendendo sul seno turgido dal desiderio che altri mani lo percorressero, schiuma che si ferma sui capezzoli duri di desiderio, quasi a non voler scendere, come fosse latte materno.
Le mani accompagnavano i movimenti, i percorsi e gli istinti, lungo i fianchi magri in vita, nel ventre piatto, lungo la schiena inarcata dal procurato piacere, con le mani fai largo a far scorrere quella saponetta che s'insinua tra i glutei, quasi a sentirne il profumo mescolato all'intimo, scorri e spalmi la mano dal dietro in avanti sul sesso denso d'umori, gli stessi che sentivi scorrere nei pensieri, quasi ritrai la saponetta per non cancellarne gli odori, ma ormai è tardi con le dita sei dentro al paradiso che solo tu credi di percepire nell'istante, è così chiudi gli occhi butti la schiena all'indietro e voli con la sola immaginazione di essere presa da mani consistenti che allarghino la carne e i sentori, sempre più forti e sempre più imponenti, lasci andare la voce dal sussurro all'urlo, allargando le gambe in segno di tua resa, segno evidente di un desiderio d'iniziare a muoverti più forte tra la carne le labbra che assoggettate al desiderio si fanno consistentemente prepotenti unendosi al clitoride, che predominante si ingrossa quasi a scoppiare le estremità tra le dita, quelle stesse che incessantemente lo martoriano, come a non volerlo lasciare andare, afferrandolo tra le dita e stringendo pizzicando un lento desiderio. Non so forse cosa senti in quel momento, ma dovendolo tradurre con la velocità del gesto lo considero puro orgasmo, quelli che difficilmente si dimenticano nella mente. Stanca spossata ti appoggi sulle tue gambe e ti metti a sedere nel piatto doccia a gambe aperte, il vetro della doccia spalancato come le tue cosce, il tuo sesso in mostra dopo la battaglia,.
Una donna vince qualsiasi battaglia col puro desiderio varcando ogni sensazione degna d'essere colta, quello era solo il preparativo per la sera, preparato in ogni minimo dettaglio.

Nessun commento:

Posta un commento