sabato 5 aprile 2014

IO BALENA, TU BALENO... di Franz Za




Da bambina ero convinta che la balena fosse single. Secondo me aveva deciso, insieme alle amiche lucertola e giraffa, di non avere alcun bisogno di un compagno. Probabilmente se ne stava bene da sola, in mezzo al mare, senza dover discutere ogni cosa con un marito rompiscatole. Del resto nessuno aveva mai sentito nominare il signor baleno (o il signor giraffo o il signor lucertolo). Quindi doveva essere andata sicuramente così.
Certo, pensavo, ma che gran fica questa balena! Se ne vive tutta sola, magari esce tutte le sere con le amiche, va a dormire quando le pare e non deve rendere conto proprio a nessuno.
Che vita … Proprio una bella vita …
Un momento però. C’è qualcosa che non torna, pensai. Come fanno allora ad avere i loro bambini? Come si riproducono senza un uomo, ops, un baleno? Un mistero. Un vero mistero che per un po’ rimase senza soluzione.
Poi, una sera, camminando con il mio papà sul lungomare del Circeo, una luce, brevissima e scintillante, formò all’improvviso un arco in mezzo al mare. Era meravigliosa, incredibile e intensa, ma durò solo il tempo di vederla apparire e poi scomparire. Mio papà allora mi disse:
“Hai visto, tesoro? Quello è un baleno, lo puoi vedere per un attimo e poi sparisce …”.
Tutto fu finalmente chiaro. Il baleno in realtà esisteva eccome. Probabilmente viveva nascosto chissà dove in mezzo al mare, facendosi i fatti suoi e quando la balena aveva voglia di fare l’amore o di avere un piccolo di cui occuparsi, lo chiamava. Lui allora appariva all’improvviso formando quel bellissimo arco tra cielo e mare e, dopo aver fatto il suo dovere, se ne tornava da dove era venuto.
A quel punto decisi. Da grande voglio fare la balena.

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