Ti avevo racchiuso in un’urna,
fieramente legata con un nastro viola,
il tuo ricordo
un lutto da cullare nei pensieri.
Oggi ho sciolto quel nastro
e l’ho svuotata -quell’urna-
ma le ceneri non si sono accontentate
di cadere sulle foglie degli alberi o sull’erba,
umide di pioggia.
No, cazzo!
Sono rimaste a mezz’aria
e si sono trasformati in un’ombra
-la tua-
come se fossero alla ricerca di un accordo
-con me-
Un impulso ha colpito il mio cuore,
ho pensato di chiamarti, di scriverti,
di dire a voce quello che mi stava sfiorando.
E poi… poi sono rinsavita.
L’amore che provo per me stessa
mi ha come paralizzata.
Che peccato –per te, dico-
una farsa quell’ombra,
un’opera buffa in attesa di morte.
E cominciò a piovere…
fieramente legata con un nastro viola,
il tuo ricordo
un lutto da cullare nei pensieri.
Oggi ho sciolto quel nastro
e l’ho svuotata -quell’urna-
ma le ceneri non si sono accontentate
di cadere sulle foglie degli alberi o sull’erba,
umide di pioggia.
No, cazzo!
Sono rimaste a mezz’aria
e si sono trasformati in un’ombra
-la tua-
come se fossero alla ricerca di un accordo
-con me-
Un impulso ha colpito il mio cuore,
ho pensato di chiamarti, di scriverti,
di dire a voce quello che mi stava sfiorando.
E poi… poi sono rinsavita.
L’amore che provo per me stessa
mi ha come paralizzata.
Che peccato –per te, dico-
una farsa quell’ombra,
un’opera buffa in attesa di morte.
E cominciò a piovere…
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