E’ con te che vorrei svegliarmi di notte.
Con la forza del desiderio
e la mia volontà di offrire a te
questo mio mortale corpo,
fatto di peccati e di lussuria.
E’ il tuo nome
che trova regno tra le mie labbra
e come frammenti spettrali
di una vita passata
colma il silenzio
e tutto prende una forma.
Al di là di tutto ciò che abbiamo sepolto
-lei-
penso ora pallida e fredda
e ricoperta di terra umida,
è nella mia notte
che risiede la verità
di tutto quello che ho fatto per noi.
E il diavolo mi schernisce.
Un qualche Dio conterà le mie trasgressioni,
un qualche Dio condannerà i miei peccati,
un qualche Dio punirà la mia mano
che ha affondato quella lama in quel costato.
Ma non avrei pace senza di te
e navigare la mia anima
verso il tuo completarmi è una strada
-ora-
non più lastricata di impervi sentieri
e di viottoli nascosti.
Sarebbe facile amarmi.
E semplice amarti.
Lecca via quel carminio
che vedo ancora sulle mie mani
trasformandolo in rosa confetto.
Ingurgita il peccato,
fino a miscelarlo
al contenuto delle tue viscere
e con me condividi
il mio sentire.
Mi sono macchiata di sangue,
ho toccato la morte,
per te, per noi.
Per il nostro amarci.
Dimmi allora perché!
Perché non riconosco il paradiso?
Perché questo amore
non ha più il profumo della vita
ma un insistente sapore metallico di morte?
Con la forza del desiderio
e la mia volontà di offrire a te
questo mio mortale corpo,
fatto di peccati e di lussuria.
E’ il tuo nome
che trova regno tra le mie labbra
e come frammenti spettrali
di una vita passata
colma il silenzio
e tutto prende una forma.
Al di là di tutto ciò che abbiamo sepolto
-lei-
penso ora pallida e fredda
e ricoperta di terra umida,
è nella mia notte
che risiede la verità
di tutto quello che ho fatto per noi.
E il diavolo mi schernisce.
Un qualche Dio conterà le mie trasgressioni,
un qualche Dio condannerà i miei peccati,
un qualche Dio punirà la mia mano
che ha affondato quella lama in quel costato.
Ma non avrei pace senza di te
e navigare la mia anima
verso il tuo completarmi è una strada
-ora-
non più lastricata di impervi sentieri
e di viottoli nascosti.
Sarebbe facile amarmi.
E semplice amarti.
Lecca via quel carminio
che vedo ancora sulle mie mani
trasformandolo in rosa confetto.
Ingurgita il peccato,
fino a miscelarlo
al contenuto delle tue viscere
e con me condividi
il mio sentire.
Mi sono macchiata di sangue,
ho toccato la morte,
per te, per noi.
Per il nostro amarci.
Dimmi allora perché!
Perché non riconosco il paradiso?
Perché questo amore
non ha più il profumo della vita
ma un insistente sapore metallico di morte?
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