sabato 19 ottobre 2013

IL CONTO di Monica Finotello




Poi il suo torpore avvolge
e rapisce in altra dimensione,
solo, con le tue gioie,
le tue paure.
Ho perle stasera che incidono il cuore
una sciarpa di seta che lega la gola
Onda calda e carezzevole,
gelida e soffocante.
aspettando quel lento girare la chiave
godendo nell'ombra
pensando al tuo corpo e sentirmi gia' presa.
La coscienza ha presentato il conto,
fuggo,
inseguita dalle ombre del dubbio,
baciata dal ricordo.
La voglia di stringere forte che e' fuoco violento
un'assenza spietata
una fiamma che assedia
La inseguo, ma si dissolve,
ombra dentro la nebbia,
mi bagna il viso un dolore,
mi scuote un sorriso.
e mentre mi sfioro pensando al tuo sguardo
a passi allentati
c'e' un caldo che scioglie
Dentro labirinti di domande,
in specchi di risposte,
in bilico sto per cadere.
e dondolo lenta su cambi di scena
e cerco un liquore tra i denti
il tuo odore disperso
Mi rialzo e corro,
le gambe sono pesanti,
una chiamata,
senza mai risposta.
e ogni passo è un respiro che esige,
c'è l'aria che avvampa
mentre strascico l'ansia e addenso i pensieri
Mi libro in volo, leggera,
verso la luce.
serrando le gambe
spossandomi l'anima
in una morsa di voglie di cera.
Laser trafigge i miei occhi,
e mi sorprende lieto,
dentro quel tiepido grembo,
strappandomi e consegnandomi
alla realtà...
Fuori il cielo
non è sereno,
ma non piove,
le nubi tingono di nero
La luce del giorno bacia
il risveglio,
gli occhi della notte
sono fuggiti via.
Cadono le prime gocce
sulla mia fronte,
ma non è pioggia.
Il cielo è in lutto,
ma non piange.
È disperato per me!

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