sabato 19 ottobre 2013

LA ROSA COL SORRISO di Ali Spezzate




Le allargò le cosce, bianche e sottili, invitandola a tenerle sollevate. E sotto un curato ciuffetto nero si mostrò un sorriso schiuso e carnoso. Lo raccolse nell'apertura tra due dita che ne sfregavano i bordi lentamente, poi titillò il lembo roseo che s'innalzava pulsante di piacere.
Da oltre le gambe, tornate unite, a far da barriera ai due sguardi, gli giunsero i primi mugolii, spinti da sospiri sempre più accentuati man mano che accarezzava quel fiore che intensamente odorava di proibito.
Un solco rosso e morbido, su cui posò le labbra in un languido bacio. E dentro cui infilò una lingua golosa e avida, che affondava. Delicata ma decisa.
Un solco rosso e polposo, lungo i cui argini sbocciavano petali lucidi.
Un solco netto, come uno squarcio in una rosa.
La bocca consumava quell'intimo pasto. Leccava, con il muscolo che pareva fluttuare nell'abisso vischioso. Quando sollevò il muso un filo di piacere si allungò tra quelle labbra che si distanziavano, curvandosi fino a spezzarsi e gocciolare sul lenzuolo.
Poté guardarle il viso, rapito dall'estasi; i lunghi capelli corvini con le punte arricciate che si sparpagliavano sui seni, piccoli e graziosi; le lunghe braccia abbandonate nel vuoto, oltre i fianchi del letto.
La contemplò per alcuni secondi, poi, richiamato dalla sete, tornò ad abbeverarsi alla fonte della sua follia.

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