giovedì 10 ottobre 2013

LA PRIMA VOLTA (I gesti dell'esordiente) di Allie Walker



 
 
 
 
 

Non ne avevo mai sentito una particolare mancanza, non nella mia bocca. Forse temevo di andare oltre la soglia, oltrepassare il mio essere donna. Con te però, era diverso. Ho voluto sperimentare non solo l’illusione della tua anima che entrava in me attraverso la penetrazione, ma volevo bere tutto di te.... Era una sete che non avevo mai provato. Era come sedermi in cucina e bere un bicchiere di acqua ghiacciata, bisognosa di placare l’arsura. Desideravo superare le mie ultime remore e gustare tutto il tuo oceano misterioso. E mentre il mattino stava sorgendo, ho scostato lenzuola e coperte, sollevato la testa dai cuscini, e ti ho guardato. Nudo accanto a me, immerso nel sonno. L’odore del sesso era ancora lì, dopo la notte passata insieme, trattenuto dalle lenzuola. Era come se non fossi io, ma la donna che avevo sempre desiderato essere. La voglia di affondare il viso tra le tue gambe sempre più prepotente si insinuava sotto pelle e nella mia mente. Mi sono intravista nello specchio ed eccitata mentre mi mettevo in ginocchio e, sollevando il culo nudo, nell’abbassare le spalle immergendomi in te. Un occhiata al tuo petto che si sollevava e delicatamente scendeva e ho capito che volevo essere parte di quell’aria che ti entrava dentro, della tua stessa vita, anche mentre eri ignaro del mondo, di me, che ti girava attorno. Pochi istanti ancora per te e poi la risposta di quello che seguivo con la lingua. Ho aspirato il tuo odore e aperto le labbra ad accoglierti. Hai alzato la nuca e attraverso gli occhi assonnati mi hai guardato, apprezzando. Ormai completamente sveglio, hai affondato una mano tra i miei capelli arruffati, mentre sentivo pulsare le vene del cazzo in bocca. Le sentivo contrarsi e quel leggero rumore di carne bagnata, lingua e saliva, smorzava delicatamente il silenzio, deliziando il mio udito. Ho aggiunto le mani, mentre sussurravi il mio nome incoraggiandomi a continuare. Ho continuato a succhiarti, volevo portarti alla fine dentro la mia bocca. E l’ho fatto. Fino a quando anche le dita erano bagnate di noi due, saliva e sperma. Un sapore nuovo per me, leggermente aspro. Non lo avevo mai fatto prima, ma avevi creato questo spazio in me in cui convivevano la puritana, timorata di Dio, e la puttana vogliosa di sesso e trasgressione.

Nessun commento:

Posta un commento