mercoledì 30 ottobre 2013

TU (TEMA Fiera dell'horror) di Monica Finotello








O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente: o tu, che come un branco di demoni, venisti, folle e ornatissima,
a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno - infame cui sono legato come il forzato alla catena,
come il giocatore testardo al gioco, come l'ubriaco alla bottiglia, come i vermi alla carogna - maledetta, sii tu male...detta!
Ho chiesto alla veloce lama di farmi riconquistare la libertà, ho detto al perfido veleno di venire in soccorso della mia vigliaccheria.
Ahimè, che il veleno e la lama m'hanno disdegnato, e m'hanno detto: «Tu non sei degno di venir sottratto alla tua maledetta schiavitù,
imbecille! Se i nostri sforzi ti liberassero, i tuoi baci risusciterebbero il cadavere del tuo vampiro.»
Una notte che giacevo presso un'orribile Ebrea, come un cadavere disteso presso un cadavere, mi diedi a pensare, vicino a quel corpo venduto, alla malinconica bellezza di cui il mio desiderio si priva.
Mi figuravo la sua nativa maestà, il suo sguardo armato insieme di forza e di grazia, i capelli che le fanno un casco profumato e il cui ricordo in me riaccende l'amore.
Avrei con ardore baciato il tuo nobile corpo e passato il tesoro di profonde carezze dai tuoi freschi piedi alle tue trecce nere,
se, qualche sera, o regina crudele, con un pianto ottenuto senza sforzo tu potessi solamente offuscare lo splendore delle tue fredde pupille
 





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