venerdì 6 settembre 2013

COME FRATELLO E SORELLA di Gianluca Jazz Giannini




A mia moglie ho raccontato tutto di mia cugina Claudia, anche dei nostri trascorsi intimi giovanili, credo di aver sbagliato perché lei ora la guarda sempre con sospetto. Pensa che la storia tra noi due, tra me e Claudia non sia mai terminata, piuttosto sospesa. E ora siamo nuovamente sul luogo del misfatto. In quel luogo dove abbiamo ceduto al nostro desiderio giovanile di scoprirci.
Stesso luogo, stessa spiaggia e soprattutto stessi giorni per condividere quel trilocale.
- Siamo come fratello e sorella dico a mia moglie sperando di anticipare i suoi pensieri.
(Si ma te la sei scopata .... leggo negli occhi di mia moglie. E non te la sei certo dimenticata).
In effetti Claudia si è fatta ancora più bella, non ha avuto figli e il suo matrimonio sembra felice. Però....
Però ogni tanto la scopro a guardarmi. Forse ha ragione mia moglie tra noi due sembra tutto sospeso. La desidero, certo, ma forse ora mi frena quella paura di tradire.

In questo posto fa caldo, è notte, il cielo stellato e fa maledettamente caldo, dannazione, non riesco a dormire. Mi alzo. Esco nel portico e mi accendo una sigaretta. Mia moglie non vuole che fumi vicino alla bambina che dorme in mezzo a noi nel nostro lettone. Le do ragione, così esco nel portico e rivivo la giornata.
Oggi ho visto uscire Claudia dal mare e amoreggiare con il marito. L'ho invidiata. Mi sarebbe piaciuto essere al posto del marito. Credo che mia moglie se ne sia accorta. Cerco di mascherare i miei pensieri con frasi di circostanza “Sono una bella coppia insieme”. Li seguiamo fino a che non si sdraiano nei rispettivi asciugamani. Prima lui, poi lei. Poi lei si sdraia sopra di lui, le schiaccia il generoso seno sul petto. Lo bacia. Mi eccito, penso cosa farei io sotto di lei. Improvvisamente si volta e mi cerca. Sfida i miei occhi. Provo a resisterle, ma non ci riesco, con mia moglie vicino mi sento imbrigliato. Allontano il mio sguardo, per recuperarlo un attimo dopo, quando si leva il pezzo di sopra del costume rimanendo in topless. Fantastico su quel seno che ho assaggiato innumerevoli volte nella mia fanciullezza. Lo ammetto mi è rimasta dentro e questa notte fa maledettamente caldo, l'umidità mi sfianca meglio fare una doccia. L'odore del mare penetra le mie narici. Sto ancora un po' nel portico a fumare l'ennesima sigaretta. Forse dovrei smettere, come dovrei smettere di guardare Claudia, di desiderarla ma non ci riesco, vedo estinguere tra le dita la sigaretta, ma quel desiderio di lei no. Rientrando passo vicino alla loro stanza, li sento, stanno facendo l'amore, lei sembra arrabbiata ora, gli rimprovera qualcosa, avvicino l'orecchio alla porta. Gli rinfaccia di essere venuto subito, dentro di lei. Mi ricorda le volte che voleva assaggiare per la prima volta quel sapore nuovo. Ricordo le sue dita che raccoglievano il seme che avevo eiaculato sul suo seno e le faceva scomparire dentro quelle labbra in cui i miei pensieri si perdevano.
Ora sembra davvero arrabbiata forse sarà il caso che mi faccia quella doccia che mi ripromettevo di fare. La porta del bagno è quasi di fronte alla mia camera. Entro, la cabina doccia è confortevole, lo sappiamo bene io e mia moglie che già l'abbiamo utilizzata per qualche nostro veloce amplesso. L'acqua è calda, il serbatoio di conserva è stato tutto il giorno al sole. Quasi mi ustiono, la lascio scorrere, almeno mi levo un po di sudore addosso. Ripenso alla Claudia insoddisfatta di poco fa. Immagino il piacere che le avrei dato al posto del marito. Mi viene di toccarmi di tenere l'eccitazione che sto provando nella mano. Incomincio a muoverla, sentendo crescere il mio sesso sia in consistenza che in desiderio.
Si spalancano le antine della cabina doccia
E' lei Claudia.
- Vedo che non hai perso il vizio di desiderarmi
Istintivamente mi copro, ma lei scioglie le mie mani a protezione del mio sesso.
- Con me non hai che da chiedere....lo sai, lo hai sempre saputo.
- So..so..sono sposato
- Anche io dice lei, ma siamo come fratello e sorella ricordi?
Indossa un abitino trasparente che lascia intravedere il suo magnifico seno e un perizoma color giallo.
Si abbassa su di me, le sue mani espongono il mio glande alla sua lingua che incomincia a circumnavigare la cappella. Si fissa sulla mia fessura e la fa scomparire dentro. I neri capelli incominciano a danzare sul mio sesso, una danza dapprima lenta e via via sempre più veloce. Lo sente gonfiarsi, pronto ad esplodere. Alza gli occhi e dice no. Molla il mio sesso per un attimo e incomincia a baciare la mia pelle, prima il ventre poi incomincia a perdersi tra i peli del petto dove trova i miei capezzoli. La bagno il mio corpo nudo sul suo asciutto. Prende il mio sesso tra le sue mani e incomincia a giocare con il suo scostando gli slip, lasciando che la mia punta percorra la sua fessura fino a trovare l'attimo in cui sarò dentro di lei. Affondo, improvvisamente. Sento il suo respiro venir meno, una volta che si è ripresa (quasi subito) mi dice non fermarti, continua, voglio godere con te, come facevi una volta. Incomincio a spingere, colpi secchi, violenti, un desiderio lungo tantissimo tempo. Non penso al tradimento, è solo desiderio, voglia di lei, di sentire il suo piacere esplodere. Le sue gambe si avvinghiano a me mentre la spingo sul muro. Ora ho un saldo appoggio su cui affondare. Sollevo ancora di più le sue gambe mentre cerca di trattenersi sulle mie spalle. La camera sul quale affondo è vuota. Spero che il nostro amplesso non sia troppo violento. Claudia incomincia a emettere gemiti incontrollati. La sento sta per venire. Mi è sempre piaciuto il suo modo di godere, ma ora forse non è il caso. Le tappo la bocca e continuo a spingere. Il suo ventre si contrae, il mio subito dopo. Mi guarda occhi grandi. Compiaciuti. Ha ottenuto ciò che cercava. Non solo l'orgasmo, ma quella complicità.
- Come fratello e sorella, dico.
Sorride, annuisce. «Mi sei mancato fratellino»
- Anche tu sorellina.

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