sabato 21 settembre 2013

NOVECENTO di Giuseppe Balsamo




Il balilla passò quell’immagine stropicciata ed umidiccia al suo giovane camerata, quando la vide per poco non gli cascò il moschetto di spalla. Guardava quelle mammelle immature, il monte di venere glabro. Non avevano nulla a che vedere con le poppe abbondanti di sua madre, con il pelo scuro e folto che ricopriva il pube di sua sorella.
Come due ladri, insieme osservavano quell’immagine, cercando di carpire l’odore di quella femmina, la consistenza di quelle carni abbondanti, sode, calde.
Quotidianamente si ritrovavano davanti al casino, lei usciva vestita di tutto punto, ma loro la vedevano nuda, sognavano di poterla avere.

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