mercoledì 18 settembre 2013

SPALMAMI, ASFALTAMI, SCOMPONIMI di Allie Walker




...E poi ci sono quei ricordi che cerco di smaltire durante le ore normali di lavoro. Eppure, queste istantanee sono così viscerali che sono costretta a mettermi in pausa da qualunque cosa sto facendo, mentre i frammenti dei ricordi vanno avanti e creano quel senso di calore appiccicoso, giù nel centro della mia anima, tanto da sentirmi sempre sul bordo per il resto della giornata. La mente richiede la mia attenzione, non posso farne a meno. E allora, spingo il pollice in bocca, lentamente, lo faccio scivolare sulla lingua, fino a quando inizio a succhiarlo. E mi penso. E ti penso. Inchiodata al muro, con le tue cosce schiacciate contro le mie labbra, il nostro valzer lussurioso. Se non avessi attorno a me la gente, continuerei a succhiarmi, scivolerei sulla sedia, avanti e indietro, fino a trovare il tempo giusto per liberare questa mia continua voglia. Il pollice in bocca e l’altra mano fra le cosce. Ricordo la tua spavalderia scioccante, chiusi dentro il tuo ufficio, le tapparelle abbassate per nasconderci agli occhi degli altri. Mi ricompongo e allungo il collo, oltre le vetrate che ci separano. Ti vedo. Giacca e cravatta, intento nel tuo lavoro. Una conversazione al telefono, poi un cliente. Sei così perfetto! Ma come fai? Prendo il rossetto dalla mia borsa, mi riassetto un po’, pensando a quel rosso che poche ore fa era spalmato ai lati delle mie labbra. Sorrido alla maschera scomposta che ero. Mi specchio. Adesso sono perfetta anch’io. Mi alzo e quando mi giro a guardarti, mi accorgo che sei solo. Voglio sbaffarmi di rossetto. Ancora. Ho bisogno di diventare un completo disastro. Ancora.

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