mercoledì 11 settembre 2013

NON E' PIU' UNA SCOMMESSA di Gianluca Jazz Giannini







Era cominciato tutto per una scommessa persa. Il pegno, farsi riprendere nuda, in casa di uno dei compagni “di merende”, ma dovrei dire di bevute al bar, abituale ritrovo per i ragazzi e le ragazze della mia età che non sapevano come ammazzare il tempo.
Il tempo io lo ammazzavo eccitand...o i ragazzi del posto, sono una bella ragazza, con le curve al posto giusto, una di quelle su cui i ragazzi lasciano gli occhi appiccicati. Io per contro vestivo spudoratamente, lasciando all'immaginazione ben poche cose.
Tutto questo più per noia che per vero interesse a provocare chissà quale scandalo. D'altronde il paese era piccolo e la gente già sparlava abbondantemente alle mie spalle.
Così quel gioco in cui spavalda mi ero avventurata era l'ennesima bravata da cui mi ero lasciata sedurre. E siccome, non mi faccio mancare niente, in quella scommessa persa, mi sono spinta ben oltre trasformando l'idea iniziale di uno spogliarello privato - dietro l'occhio certificatore della telecamera – in una “ménage a trois”. L'iniziale disagio davanti a quell'occhi indiscreto era scemato fino a diventare naturale coinvolgimento all'eccitazione generale di quei due, Carlo e Massimo. Dopo aver pagato quindi il pegno ben oltre ogni rosea previsione con una prestazione completa sia al mio ex (Carlo) che al suo amico, mi sono ritrovata spesso a pensare e ad eccitarmi a quell'idea di posare dietro una telecamera. Ne parlai pertanto con Carlo, la persona con la quale avevo condiviso la mia prima esperienza sessuale....., e anche la sua.
Fu entusiasta della cosa, figuriamoci se non lo fosse stato.
L'unica raccomandazione che gli feci era quella che fosse lui a creare delle situazioni eccitanti e impreviste, mi fidavo di lui.
Carlo è un rappresentante di prodotti tipici del luogo, in pratica non combina niente dalla mattina alla sera, visto che qui in paese ognuno i prodotti se li produce in maniera pressoché esclusiva.
Tempo qualche giorno ricevetti la sua chiamata.
- Ciao Rosy, come va?
- Ciao Carlo, sto bene.
- Sei sempre disponibile per quelle riprese.
- ...si certo, (Carlo, si era mosso alla svelta, già pregustavo il piacere chiedendomi cosa stesse architettando, speravo solo che non fosse con il suo amico del cuore – Massimo - si l'ultima volta non era stato male, ma non è che mi facesse saltare dalla gioia fare nuovamente una cosa a tre. Piuttosto volevo provare cose nuove).
- Passo a prenderti questa sera .....ti porto in un posto che ho scoperto da poco. Indossa un abbigliamento molto provocante. Come tuo solito....
- Ok, ho già in mente cosa indossare....(in effetti non è che avessi molta scelta, era raro a causa della mentalità ristretta delle comari di paese indossare abbigliamento succinto senza destare scandalo. Io stessa poi non facevo testo, ero considerata ai più un maschiaccio, ormai un anima persa. Già per mezzo paese venivo considerata una troia e per l'altra metà molto più che una svergognata. Mi piaceva la cosa, ma diventava anche pesante, a volte, quando dovevi trovarti a fronteggiare pubblicamente gli sguardi rigidi e puritani di quelle donne).
Spero che Carlo, un giorno mi porti lontano da qui, da questo ambiente.
Puntuale bussò alla porta di casa, alle 20,00. La nostra non è mai stata una relazione ufficiale, Carlo è un bel tipo, con molte ragazze che gli corrono dietro. Con me non ha mai avuto bisogno di chiedere.
Si avvicina e mi bacia sulla guancia. Apre il mio soprabito per vedere che sotto non indosso niente di più che un completino rosso che copriva a mala appena le mie parti intime.
- Rosy sei bellissima, hai capito perfettamente come ti desideravo.
Salii sulla sua Golf e uscimmo fuori dal paese. Il dorso delle sue dita mi aveva accarezzato più volte l'interno della coscia dandomi qualche brivido di piacere.
- Dove andiamo? Chiesi.
- E' un segreto, anzi ora dovrò bendarti per rendere la cosa ancora più intrigante. Vorrei che stessi tranquilla, lo sei?
- Se mi dici così mi fai preoccupare....
- ....
Sorrise, accostando la macchina al ciglio della strada.
- Fidati, ti piacerà!
- Se lo dici tu....
Una volta usciti dal paese aveva preso una di quelle stradine di campagna, la macchina sobbalzava ad ogni buca. Il suo palmo sulla mia coscia rimaneva invece ben aderente. Velocità di crociera, disse mentre la sua mano andava su e giù sulla mia coscia, come un onda sulla spiaggia. Istintivamente allargai le cosce invitandolo a salire più su, ma lui niente, voleva farmi morire di desiderio.
- Siamo quasi arrivati, ci attendono.
(Ecco lo sapevo ora finisce in orgia).
Si fermò lasciando scivolare le ruote della macchina sullo sterrato.
- Eccoci!
L'aria della sera era fresca, il profumo di un camino acceso....la sua mano sul mio braccio mentre nel buio in cui stavo, per la bendatura, camminavo a tentoni con le braccia davanti a me.
Una porta cigola.
Carlo dice: “siamo arrivati”, dall'altra parte silenzio.
Sento che c'è qualcuno che mi osserva, l'essere osservata è uno di quei piaceri di cui una donna a volte è gratificata.
Carlo mi spoglia, rimango in intimo davanti a non so quante persone.
- Rosy, stiamo riprendendo. Ora ti puoi accomodare, dice Carlo facendo una leggera pressione sulla spalla e accompagnandomi con una mano sul fianco, fino a che i miei glutei non trovano una superficie solida su cui adagiarsi.
Mi afferra, prima una mano e poi l'altra. Passandole oltre la mia schiena e legandole alla gamba della sedia. Il fuoco del cammino ebbe un crepitio, la temperatura dentro quella casa era ideale.
- Spero non ti dispiaccia essere legata
- Affatto gli rispondo, ritrovando la stesa spavalderia avuta qualche giorno prima, durante la scommessa persa.
- Questa è una prova di gusto....ti faremmo assaggiare alcune prelibatezze del posto, ti ripeto che stiamo riprendendo e che potrai rivedere tutto quanto con comodità a casa tua quando vorrai. Noi non ci terremmo niente della registrazione che faremo oggi, sarà tua e di tuo esclusivo utilizzo.
- Annui, sorridendo.
- Potete spogliarvi, disse Carlo, poi si volto verso di me, non sei intollerante a qualche alimento vero?
- No, credo di no.
- Le persone qui presenti spalmeranno successivamente nelle loro parti intime alcuni alimenti e tu dovrai individuarli...non sbagliarli apposta mi raccomando, il pegno potrà essere molto doloroso. Prima però ecciteremo i nostri amici.
Lo disse passando alle mie spalle, e avvicinando le sue labbra e soprattutto la sua lingua alle mie orecchie per rendere la cosa ancora più erotica e facendo scorrere le sue dita sulla mia pelle. Sentivo il suo fiato sul collo, le sue dita scendevano fino a disegnare i miei seni, infilarsi dentro il reggiseno e far sbordare fuori i miei capezzoli. Ora li stava tormentando. Avvertivo i gesti di approvazione dei presenti.
- Rosy a giudicare da ciò che vedo le persone qui presenti si stanno eccitando.
- Grazie della telecronaca Carlo. Cosa stanno facendo?
- Diciamo che si stanno toccando....
Premette il capezzoli tra il pollice e l'indice fino a farmi sentire dolore. Il che mi indusse a chiudere la bocca (a tacere) facendone uscire qualche gemito, quelli no, non riuscivo a trattenerli per me. Lasciò la presa con le dita e le sue mani avvilupparono i miei seni, stringendoli e lasciandoli ballare sotto i suoi palmi. Un istante dopo erano liberi entrambi, mi aveva liberato del reggiseno. Le sue dita continuavano a scendere, lungo un ventre teso, che già si stava riempendo di piacere. Varcò il bordo degli slip, entro dentro, si inoltrò nel mio boschetto a forma di rettangolino che avevo appositamente curato quando mi sono preparata per la serata. Le sue dita scivolarono ancora più giù tra le mie labbra già umide di piacere. Stuzzicò il mio clito, avevo imparato a riconoscere quel tocco, il suo dito medio accompagnato dall'indice in movimenti rotatori sempre più veloci, quando mi prendeva da dietro. Incominciavo a non resistere più a quel tocco delle sue dita. Fu allora che completò la sua rotazione intorno a me riposizionandosi davanti a me spingendo le sue dita sul mio sesso. Speravo mi penetrasse, finalmente avrei goduto e invece con l'altra mano scivolò dentro il mio perizoma e me ne liberò definitivamente. Ora ero completamente nuda, a parte qualche monile e le scarpe con tacco da 10. (Portare quei trampoli era un sacrificio appena tollerabile da parte mia).
- Scusa Rosi, devo assaggiarti....(si era eccitato anche lui, bene, ora me lo sarei ritrovavo in mezzo alle gambe con la sua lingua che avrebbe slappato le mie labbra. Mi faceva morire, l'avrei desiderata dentro...ma il gioco doveva ancora incominciare...). Dopo avermi fatto raggiungere l'apice del piacere senza farmi godere, quel bastardo di Carlo mi lasciò lì, gambe aperte e un desideri incontenibile di essere scopata...
- Direi che ora ci siamo.....invitò i presenti a preparare le degustazioni. Attese qualche istante e mi invitò a portare fuori la lingua.
Cadde qualche goccia...« questa è facile - risposi - questo è miele, direi di eucalipto». Solo dopo avrei capito, riguardando il video da che parte anatomica colava quel nettare. E fu nuova eccitazione vedere quel nettare colare da quella parte anatomica (che ancora non ho intenzione di svelarvi).
Un istante di silenzio e poi nuovamente la voce di Carlo, che sembrava aver atteso la conferma dai presenti sull'esattezza della risposta.
- Brava Rosy è proprio miele di Eucalipto. Andiamo avanti, disse Carlo appoggiando un bicchiere e bagnando la mia gola con del vino, un frizzantino che scendeva giù che era una bellezza. La gola bruciava, dopo esser stata attraversata dal miele.
- Questo vino è afrodisiaco Rosy è fatto con..... no meglio che non ti dica niente. Asciugò le mie labbra tamponando qualche goccia con un tovagliolo.
- Nuovo assaggio, Rosy, apri la bocca. Questa volta è lungo.
Mi sentii infilare qualcosa di più consistente lungo, molliccio, intenso profumo di aceto un .........
- Cetriolino! Sentite se avete voglia di scherzare...se devo essere una cavia vorrei.....divertirmi anche io.
- Calma Rosy ogni cosa a tempo debito.
Altro sorso di vino e solito tovagliolo......
Che avesse studiato attentamente tutti i particolari mi sembrava strano, Carlo non ne è capace, almeno io non lo reputo tale, tuttavia questo vino mi sta dando alla testa....finisce che faccio cose folli questa sera.
- Ora si fa più difficile Rosy, il gioco si chiama indovina quello vero. Apparentemente gli oggetti che ti saranno posti davanti avranno lo stesso sapore, ma uno sarà quello vero l'altro sarà qualcos'altro. Tu devi indovinare quello vero.
Il gioco ora si apriva.
- Sento profumo di mare
- Brava Rosy si sta avvicinando l'aragosta
Carlo prese il mio mento tra le sue dita e lo fermò a pochi centimetri dall'odore innanzi a me. Era difficile questa volta...
- Una volta che avrai fatto la tua scelta – disse Carlo – dovrai dare un morso secco...anche se dall'altra parte potrebbe esserci...qualcosa appartenente a qualcun altro. Il suo era un gioco strano lasciava intuire, palesare...ma poi di fatto immaginavo che nella realtà davanti a me non ci fosse niente di anatomicamente rilevante, sbagliavo, e fortuna di chi mi stava davanti che non ho sbagliato.
- Ok ho scelto a destra
- Avanti allora
Le mie labbra si divaricarono e portai dentro la mia bocca una consistente porzione di polpa d'aragosta.
Altro sorso di vino
- Ora viene il sorbetto al limone...a questo gioco partecipo anche io, ....forse, disse Carlo
Mentiva, sapendo di mentire, si stava preservando per il proseguo della serata.
- Senti Carlo, io mi sto un po' annoiando, vorrei combinare qualcosa entro questa sera.....
Avvertii una sensazione di freddo anestetizzante sul mio seno destro, poi una nuova sensazione di spalmava rotolando sul mio seno, calda, tesa. Carnosa e piacevole. Sfiorò i miei capezzoli.
- Non è il sorbetto Rosy, quello se lo vuoi devi aprire la bocca ora. Non fini di parlare che ebbe un sussulto.
- Lo voglio
Sentii il suo sesso imboccarmi al sapore di sorbetto.
- Questo sorbetto mi piace
- Assaggia questo e poi mi dici
A guardare il filmato vidi nella sua faccia divampare il sorriso. No sinceramente non mi aspettavo il seno di una donna tra le mie labbra.
- Era questa la sorpresa Rosy io te e lei. La telecamera e fissa quindi abbiamo ampia libertà di movimento ora....approfitto della sensibilità della mia ospite per regalarti una serata di fuoco. Fu così che conobbi per la prima volta l'abilità di quella donna. Portò con se un notevole bagaglio di esperienza, ma questo ve lo racconterò un'altra volta. Vi basti sapere che quella sera ho goduto un infinità di volte, ma non mi sono onvertita, adoro l'uomo, ma non disprezzo neanche la donna e il suo riuscire a trovare ciò che molto spesso gli uomini perdono.....


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