sabato 15 marzo 2014

BIANCO. NO. di Franz Za




Non mi piace il latte e sciare mi fa paura.
Quando gioco a backgammon uso sempre le pedine nere e dalla mia lavatrice i capi bianchi si trasformano, diventano grigi, molto più spesso rosa, ed è un bel problema perché il rosa è da femmina e i bambini canottiera e calzini rosa rifiutano di indossarli.
Anche un foglio bianco o la schermata vuota di un documento word mi mettono in difficoltà. Il primo impulso è quello di riempire, come sto facendo adesso su questa pagina che lentamente si sta colorando delle mie parole nere.
Riempire i vuoti e gli spazi, riempire tutto con le cose da fare, progettare, dire, capire, sognare.
Nulla deve essere lasciato in attesa, nulla deve essere lasciato al caso. Perché il bianco non può restare bianco, perché il bianco è spazio aperto, è il "non ancora". E io non posso permetterlo. Perché poi? Non lo so ...
Io odio il bianco perché sono stanca. E il bianco è impegnativo.
Perché il bianco è tutto da inventare. E certe volte vorrei tanto fermarmi.
Poggiare in terra i colori della vita, sdraiarmi, farmi avvolgere dal nulla e dormire un po'...

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