lunedì 31 marzo 2014

IL MIO ERRORE di Marco Belsette




Ho solo rabbia negli occhi, e odio,
per l'ambiguità del fato
che nell'assenza dona lenta e amara morte
negandomi il tuo bel canto che parla.
Il silenzio illumina i giorni d'oblio
e tinge d'opaco il mio pianto,
mi siedo sul bordo d'un pozzo
colmo di fango e nero castigo,
si perde lo sguardo mentre getto sassi
e tutti i miei sogni sul fondo.
Niente resta nel cuore che sanguina e soffre
calpestato dall'eco dei colpi d'un male
che conficca i suoi chiodi
nell'io più profondo in un fare incessante.
Nella mente si disegnano i vuoti
dai familiari contorni,
è un profilo che sfuma, il tuo,
ora vegeto nella mia triste condanna,
ho tolto le scarpe e legato ai piedi un masso,
voglio camminare nella vita col mio dolore
per poter espiare ad ogni passo il mio errore.

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