lunedì 3 marzo 2014

PIANGO di Alice Stregatta



Oggi il cielo era d'un bianco irreale. Freddo di neve, cuore di ghiaccio
Camminavo con un senso d'oppressione sul petto, rimuginando sul sogno di stanotte.
Tu, felice di vedermi. Lei, incinta.
Che mi parlava di te, pronunciando il tuo nome con quel senso di possesso che solo una donna innamorata può usare. Si riempiva la bocca con quelle quattro lettere, io morivo di gelosia.
Ci stringevamo le mani... Tu ed io, guardandoci negli occhi.
"Amo te, ma amo anche lei... E lei c'era da prima... Tu capisci?"
Io non capisco più niente... Solo che per te avrei accettato di essere la seconda, quando desidererei essere l'unica. E invece? Invece l'unica cosa che ci lega ormai, cos'è? Un poke? Un poke del cazzo?
Io vorrei parlare, raccontarmi, ascoltarti... Comunicare!
Ma tu vivi nel qui e ora...
Qui, non ci sei.
Ora, rimane solo il nulla.
E io cammino sotto questo cielo d'un bianco irreale, freddo di neve, cuore di ghiaccio.
E piango.

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