giovedì 2 gennaio 2014

CAZZO, MA ALLORA BABBO NATALE ESISTE DAVVERO! di Andrea Lagrein







Giù al pub. Vigilia di Natale. Un giorno qualsiasi. Come tanti altri. E come tanti altri mi ritrovo a festeggiare con il mio buon vecchio Jack.
"Hai scritto la lettera a Babbo Natale?".
Mi volto e mi ritrovo a fissare un grassone vestito di rosso.
"Amico, non c'è bisogno di ste cazzate per farsi offrire da bere!".
Deve essere uno della banda dei Babbi Natale che lavorano al centro commerciale qui vicino. La crisi porta anche a questo, a lavori di merda. Evidentemente il suo turno è finito ed è qui per il cicchetto serale.
"No, sul serio, hai scritto la lettera?".
Lo fisso torvo. Sospiro rassegnato.
"Sicché tu saresti Babbo Natale? E immagino che qui fuori hai tutto l'armamentario al gran completo. Renne, slitta e roba del genere?".
Lui mi sorride complice. Cristo, mi fa anche l'occhiolino! Butto giù tutto d'un fiato il mio Daniel's.
"Ascoltami bene, amico! Mi hanno appena licenziato, il tribunale mi ha notificato il divorzio e, se tanto mi da tanto, fra tre mesi riceverò pure una cazzo di lettera di sfratto. Ti sembra il momento giusto?".
Continua a sorridermi.
"A maggior ragione!"
mi risponde affabilmente. Mi vien voglia di pestarlo a sangue. Poi decido di assecondarlo.
"E va bene. Caro Babbo Natale, visto il periodo di merda, vorrei tanto, almeno per una notte, tornare felice come ero da bambino, senza pensieri, senza preoccupazioni, ma con solo tanta ma tanta spensieratezza. E almeno per una notte, dimenticarmi di tutto. Soddisfatto?".
Mi sorride compiaciuto. Un sorriso franco, sincero. Un sorriso allegro.
"Ben fatto, ragazzo mio. Ora puoi offrirmi da bere!".
Faccio segno al barista.
"Portami un Jack. Senza ghiaccio, per favore!".
Intanto si avvicina Pam.
"Sei solo?".
Mi volto verso il grassone e mi accorgo che non c'è più. Tempismo perfetto! Almeno mi rimane il whisky. Mi volto nuovamente verso Pam.
"E' il mio destino, rimanere solo!".
Lei mi accarezza il braccio. Pam è la battona del quartiere. Ci siam passati tutti, chi prima chi dopo, dalle sue cosce a pagamento. Me compreso, s'intende.
"Questa sera è la vigilia di Natale. Non ho voglia di stare da sola. Ti va di passarla insieme?".
Non esito un istante. Butto giù in un sol colpo il mio whisky e ce ne andiamo a casa mia.
Riapro gli occhi al mattino. La mattina di Natale! Fisso il soffitto. Cristo santo, probabilmente è stata una delle migliori scopate della mia vita. Pam si è scatenata. Una furia! Fisso il soffitto e scoppio a ridere di gusto. E per un lungo, infinito istante, ritrovo la felicità di quando da bambino mi svegliavo alla mattina di Natale. Quella notte, fra le sue cosce, avevo dimenticato tutti i miei problemi. Volto lo sguardo. Lei è ancora qui, addormentata, al mio fianco. Osservo il suo culo, le sue gambe, la sua schiena nuda e morbida. Sorrido. Cazzo, ma allora Babbo Natale esiste davvero!


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